Non c’è nessuno di quelli a cui ho insegnato…


Non c’è nessuno di quelli a cui ho insegnato…
che non abbia, prima o poi, tentato di usarmi come bersaglio.

C’era una volta un maestro di lotta che conosceva 360 finte e mosse.
Il maestro aveva particolarmente preso a benvolere uno dei suoi allievi al quale, nel corso del tempo, ne insegnò 359.

Tuttavia, nonostante le insistenze del discepolo, rifiutò sempre di insegnargli la trecento sessantesima mossa.

I mesi e gli anni passarono e il giovane divenne tanto bravo nell’arte della lotta da superare chiunque osasse sfidarlo.
Un giorno si vantò pubblicamente di essere così bravo da poter battere persino il suo maestro, se non fosse stato per il rispetto dell’età e per la gratitudine che provava per quello che gli aveva insegnato.
Il Sultano, venuto a conoscenza della cosa, si indignò tanto che ordinò fosse organizzato un incontro al cospetto dell’intera corte.

Al suono del gong il giovane, urlando, si buttò con foga contro il maestro…

per trovarsi di fronte alla trecento sessantesima mossa, quella che non conosceva.
Fu scagliato a terra dal vecchio maestro e tutti applaudirono fragorosamente.
Quando il Sultano chiese al maestro come era riuscito a battere un avversario così forte, il maestro confessò che aveva tenuto per sé una tecnica segreta, giusto per i casi di emergenza, facendo tesoro di quanto gli aveva detto, anni addietro, il suo maestro di tiro con l’arco, che aveva la brutta abitudine di insegnare tutto quello che sapeva:

“Non c’è nessuno di quelli a cui ho insegnato a tirare con l’arco,”

si lamentava il povero diavolo “che non abbia, prima o poi, tentato di usarmi come bersaglio.”

Brano di Ralph Gun Hoy Siu
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