La volpe con la pancia piena

La volpe con la pancia piena

L’inverno era ormai alle porte.
Gli alberi privi di foglie non offrivano più alcun riparo ed i piccoli animali si erano già preparati ad affrontare il freddo.
Una giovane volpe vagava solitaria in cerca di un po’ di cibo con il quale placare quella fame terribile che l’aveva colpita.

Erano molti giorni che non mangiava.

Le sue abituali prede si erano rifugiate in caldi ripari nutrendosi con le scorte alimentari raccolte durante l’estate ed era impossibile stanarli.
Così, il povero animale camminava sconsolato pensando che la fame era veramente una brutta nemica.
All’improvviso, un profumo delizioso le stuzzicò le narici.
La volpe si avvicinò al punto da cui si propagava l’inaspettata fragranza e finalmente vide un enorme pezzo d’arrosto premurosamente sistemato nell’incavo di una quercia.

Sicuramente era il pranzo dimenticato da qualche pastore.

L’animale si intrufolò nella cavità della pianta, riuscendo ad entrarvi con molta fatica.
Quando si trovò all’interno del buco poté placare la propria irresistibile fame, divorando la carne in un boccone.
Trascorsi alcuni minuti, la volpe con la pancia spaventosamente piena, decise di uscire dall’incavo per tornare all’aperto.
Ma appena tentò di oltrepassare il buco dal quale era entrata scoprì di non essere più in grado di superarlo!
Aveva mangiato troppo ed era diventata molto più grossa rispetto a prima.
Spaventatissima si sforzò così tanto per uscire che alla fine rimase irreparabilmente incastrata nella fenditura!
Lo sfortunato animale iniziò a gridare finché una seconda volpe passando la vide e saputo quanto accaduto disse:

“È inutile strillare.

Avresti dovuto avere pazienza ed aspettare tranquilla all’interno della pianta fino a quando la tua pancia non diminuiva.
Invece l’impulsività ti ha ridotto in questa condizione e dovrai comunque aspettare finché non smaltirai ciò che hai mangiato.”
Così, la povera volpe rimase incastrata nella cavità per più di un giorno, rimpiangendo il calduccio che avrebbe trovato se avesse aspettato paziente all’interno della quercia.

Brano di Esopo

Fare la differenza


Fare la differenza

C’era una volta un uomo che subì un intervento a cuore aperto.
Raccontando la sua esperienza a un amico ricordò come il giorno prima dell’intervento una bella infermiera venne nella sua stanza per visitarlo.
L’infermiera gli prese la mano e la strinse.
L’uomo le disse di sentire la sua mano e la strinse a sua volta.
“Ascolti,” disse la donna, “durante l’operazione di domani lei verrà separato dal suo cuore e tenuto in vita solo dalle macchine.
Quando il suo cuore sarà finalmente sistemato e l’operazione terminata, lei riprenderà conoscenza e si sveglierà in una stanza del reparto rianimazione.
Tuttavia, dovrà restare immobile per almeno sei ore.
Potrebbe non riuscire a fare alcun movimento, a parlare, persino ad aprire gli occhi, ma sarà cosciente.
Sentirà e comprenderà tutto ciò che le succederà intorno.
Ecco, durante quelle sei ore io rimarrò al suo fianco e le terrò la mano, proprio come sto facendo ora.
Starò con lei finché non si sarà ripreso completamente.
Anche se potrà sentirsi inerme, quando sentirà la mia mano saprà che io non la lascerò!”

“Successe esattamente quello che l’infermiera mi disse!” spiegò l’uomo all’amico “Mi svegliai ma non riuscii a fare nulla.
Riuscii però a sentire la mano della donna che stringeva la mia, per ore.
E fu questo a fare la differenza!”
Brano senza Autore, tratto dal Web