Tre racconti brevi sui bambini

Tre racconti brevi sui bambini
—————————–

Un bambino e la propria ombra

Il bambino e la montagna

La bambina alla scuola materna

—————————–
“Un bambino e la propria ombra”

 

In un paesino di campagna, un bambino camminava verso la scuola, di buon mattino, accompagnato dalla mamma.
Il bambino era completamente assorbito dai lunghi passi della sua enorme ombra proiettata dal sole del mattino, che lo faceva sembrare e sentire un gigante alto trenta metri.

Improvvisamente la madre si fermò.

Guardò il figlio dritto negli occhi e disse:
“Figlio mio, non guardare la tua ombra di mattina, guardala a mezzogiorno!”

Brano senza Autore
—————————–
“Il bambino e la montagna”

 

Il piccolo Lorenzo, tre anni, davanti ad un magnifico panorama di montagna, chiese all’improvviso:
“Chi ha fatto la montagna?”
La mamma, sorpresa:
“Non so, Dio?

Oppure si è fatta da sola?”

Il bambino rifletté un momento, poi con la serietà dei piccoli concluse:
“Io lo so: il diavolo ha fatto la montagna e Dio ha fatto i sentieri per arrampicarsi in cima alla montagna!”
Ogni giorno avrai montagne di roccia scoscesa da scalare, dirupi e abissi da superare.
E ogni giorno Dio traccerà il sentiero per superarli.

Brano senza Autore
—————————–
“La bambina alla scuola materna”

 

Nikki, mia figlia di quattro anni, non si adattava alla scuola materna e piangeva spesso:
“Non sapeva dirmi che cosa la rendeva infelice!”
Un bel giorno la trovai che sorrideva.

Mi disse che non aveva più pianto, e le chiesi il motivo.

Iniziò a rovistare nello zaino e tirò fuori una grande foto del mio matrimonio, cornice inclusa, che aveva preso da sopra la cassettiera.
Mi disse che tutte le volte che sentiva la mia mancanza, prendeva la foto e la guardava.
E non si sentiva più triste.

Brano senza Autore

Il vecchio pescatore e i granchi

Il vecchio pescatore e i granchi

Un vecchio pescatore si era messo accanto una cesta piena di granchi ancora vivi, e si era addormentato!
Un passante lo svegliò:

“Guarda che ti scappano via i granchi!”

Il vecchio, che era un esperto, rispose:
“Niente paura!
Appena un granchio riesce ad arrampicarsi un po’, a lui se ne aggrappa subito un altro e, a questo, se ne attacca un terzo:

così, alla fine, cadono tutti di nuovo nella cesta…

Sono loro stessi a fare in modo che non scappi nessuno!”

Brano senza Autore

Il filo del ragno e lo strozzino

Il filo del ragno e lo strozzino

Uno strozzino morì.
Per tutta la vita, egoista e spergiuro, aveva accumulato ricchezze sfruttando i poveri e carpendo la buona fede del prossimo.
La sua anima cadde nel profondo baratro dell’inferno, che le avvampò tutt’intorno.

Gridò allora:

“Giudice supremo delle anime, aiutami.
Concedimi una sosta, fa sì che ritorni sulla terra e ponga rimedio alla mia condanna!”
Il Giudice supremo lo udì e chinandosi dall’alto sul baratro dell’inferno chiese:
“Hai mai compiuto un’opera buona, in vita, cosicché ti possa aiutare adesso?”
L’anima dello strozzino pensò a tutto quel che aveva fatto in vita, e più pensava e meno riusciva a trovare una sola azione buona in tutta la sua lunga esistenza.

Ma alla fine si illuminò e disse:

“Sì, Giudice supremo, certo!
Una volta stavo per schiacciare un ragno, ma poi ne ebbi pietà, lo presi e lo buttai fuori dalla finestra!”
“Bravo!” rispose il Giudice supremo, “Pregherò quel ragno di tessere un lungo filo dalla terra all’inferno, e così ti ci potrai arrampicare!”
Detto fatto.
Non appena il filo di ragno la toccò, l’anima dello strozzino cominciò ad arrampicarsi, bracciata dopo bracciata, del tutto piena d’angoscia perché temeva che l’esile filo si spezzasse.
Giunse a metà strada, e il filo continuava a reggere, quando vide che altre anime s’erano accorte del fatto e cominciavano ad arrampicarsi anch’esse lungo lo stesso filo.

Allora gridò:

“Andate via, lasciate stare il mio filo.
Regge solo me.
Andatevene, questo filo è mio!”
E proprio in quel momento il filo si spezzò, e l’anima dello strozzino ricadde nell’inferno.
Infatti il filo della salvezza regge il peso di centomila anime buone, ma non regge un solo grammo d’egoismo.

Brano tratto dal libro “L’importante è la Rosa.” di Bruno Ferrero. Edizione ElleDiCi.