Il fiume ed il deserto

Il fiume ed il deserto

Un fiume, durante la sua tranquilla corsa verso il mare, giunse a un deserto e si fermò.
Davanti ora aveva solo rocce disseminate di anfratti e caverne nascoste, dune di sabbia che si perdevano nell’orizzonte.

Il fiume fu attanagliato dalla paura.

“È la mia fine.
Non riuscirò ad attraversare questo deserto.
La sabbia assorbirà la mia acqua ed io sparirò.
Non arriverò mai al mare.
Ho fallito tutto!” si disperò.
Lentamente, le sue acque cominciarono a intorpidirsi.
Il fiume stava diventando una palude e stava morendo.
Ma il vento aveva ascoltato i suoi lamenti e decise di salvargli la vita.
“Lasciati scaldare dal sole, salirai in cielo sotto forma di vapore acqueo.
Al resto penserò io!” gli suggerì.

Il fiume ebbe ancor più paura:

“Io sono fatto per scorrere fra due rive di terra, liquido, pacifico e maestoso.
Non sono fatto per volare per aria!”
Il vento rispose:

“Non aver paura.

Quando salirai nel cielo sotto forma di vapore acqueo, diventerai una nuvola.
Io ti trasporterò di là del deserto e tu potrai cadere di nuovo sulla terra sotto forma di pioggia, e ritornerai fiume e arriverai al mare!”
Ma il fiume aveva troppa paura e, alla fine, fu divorato dal deserto.

Brano tratto dal libro “A volte basta un raggio di sole.” di Bruno Ferrero. Edizioni ElleDiCi.

Le cavallette nella zuppa

Le cavallette nella zuppa

Un gruppo di monaci vivevano in caverne nel deserto.
Un giorno un giovane monaco andò a consultare un anziano:

“Padre,” gli disse,

“tu sai che è da poco più di un anno che vivo nel deserto, e in questo tempo già sei o sette volte sono venute le cavallette.
Tu sai quale tormento siano, poiché si infilano dappertutto, persino dentro il nostro cibo.

Come ti comporti tu?”

L’anziano, che viveva nel deserto da quarant’anni, così rispose:
“Le prime volte, quando mi cadeva una sola cavalletta nella zuppa, buttavo via tutto.

Poi, toglievo le cavallette e mangiavo la zuppa.

In seguito mangiai tutto, cavallette e zuppa.
Adesso, se qualche cavalletta cerca di uscire dalla zuppa, ce la rimetto dentro!”

Brano senza Autore