Non è mai troppo tardi…


Non è mai troppo tardi…

Lei: Ciao.
Lui: Che vuoi?
Lei: Scusa, non volevo disturbarti.
Volevo solo dirti che ho cambiato il numero di cellulare, non chiamare più su quel numero! Perdi solo tempo!
Lui: Ma chi ti pensa!
Lei: Ok!
Dopo una settimana lei mette sposata con un suo amico!
Lui: Auguri!

Lei: Perché?

Lui: A quanto vedo ti sei fidanzata. Brava, scordati di me!
Lei: E’ il mio miglior amico, scemo!
Lui: Ah, scusami!
Lei: Ok, ciao!
Qualche giorno dopo…
Lui: Hey hey hey. Scusa ci sei? Dai, rispondi!
Lei: Cosa vuoi?
Lui: Far pace con te.
Lei: Non ci sono!
Lei si disconnette.
Il giorno dopo lui invia un messaggio all’amica di questa ragazza:

“Scusa se ti disturbo! Mi daresti il numero della tua amica?”

L’amica: “Si, certo.”
E gli invia il numero.
Dopo due minuti la chiama.
Lei: … Pronto?
Lui: Piccola.
Lei: Scusa ma chi sei?
Lui: Sono io. Il cretino che ti ha lasciato senza un motivo!
Lei chiude immediatamente la chiamata.
Lui la richiama.
Lei: Cosa vuoi ancora?
Hai detto che me ne devo andare, hai detto che non mi pensi.
Bene quello che mi hai detto a me, io lo dico a te.
Ciao tesoro, buona vita!

Lui: Allora è finita sul serio?

Lei dopo due minuti: Ehmm… si!
Lui riattacca.
Lei: Ecco, questa è la prova che lui tiene a me… e scoppia a piangere.
Dopo mezz’ora, lei scende per uscire con le amiche, e sotto un muro vicino casa sua vede una scritta:
“Perdonami cucciola, sarei pronto a fare di tutto per farmi perdonare da te.
Sono uno stronzo!”
Lei piange.
Lui la raggiunge di soppiatto, le mette la mano avanti agli occhi, la bacia e le regala un mazzo di rose.

Brano senza Autore, tratto dal Web

È importane osservare la natura


È importane osservare la natura

Un padre ricco, volendo che suo figlio sapesse quale fosse il significato di essere povero, gli fece passare alcune giornate con una famiglia di contadini.
Il bambino trascorse tre giorni e tre notti nei campi.
Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:
“Cosa mi dici della tua esperienza?”

“Bella!” rispose il bambino.

“Hai appreso qualcosa?” insistette il padre.
Il bimbo in quel momento iniziò a parlare:
Noi abbiamo un cane, loro ne hanno quattro.
Noi abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino. Loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.
Noi abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.

Il nostro giardino arriva fino al muro. Il loro, fino all’orizzonte.

Noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
Noi ascoltiamo CD… Loro ascoltano una sinfonia continua di pappagalli, grilli e altri animali… tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.
Noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore del fuoco lento
Noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme… Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.
Noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione. Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.
Il padre rimase molto impressionato dai sentimenti del figlio.

Alla fine il figlio concluse:

“Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri!”

Ogni giorno, diventiamo sempre più poveri perché non osserviamo più la natura!

Brano senza Autore