La democrazia e le regole da rispettare

La democrazia e le regole da rispettare

Il Veneto è stato interessato interamente dalla nube radioattiva fuggita dalla centrale nucleare di Chernobyl (Cernobil).
A distanza di anni non è stato fatto ancora un bilancio definitivo della portata e delle conseguenze di tale calamità.
Alcune fonti, ovviamente non confermate, affermano che, in regione, siano presenti minime quantità di sostanze radioattive nei funghi dei nostri boschi.

Ricordo quei giorni di emergenza,

la gente era molto preoccupata ed allarmata, poiché non si poteva stare all’aperto e non si potevano consumare ortaggi a foglia, fragole ed asparagi, prodotti abbondanti in quel momento.
Il divieto era assoluto, soprattutto per i giovani, dato che le conseguenze sarebbero potute perdurare ed emergere negli anni.
Mia nonna, incurante dei divieti e delle nostre perplessità, fece grandi scorpacciate di asparagi e fragole, di cui era ghiotta, usufruendo dei prodotti del nostro orto e dei prodotti degli orti dei vicini, che come noi ne rifiutavano il consumo, convinta a suo dire che, essendo anziana, non correva nessun pericolo.

Il Coronavirus,

che tanto danno e dolore ha causato e sta causando in Italia e nel Mondo, ha invertito la situazione dell’epoca ed ora sono gli anziani a correre i maggiori pericoli, registrando, purtroppo, tanti, troppi, decessi.
Sembra quasi che la natura si stia ribellando perché maltrattata, causando diverse calamità.
Infatti oggi gli uomini non riescono a controllare la loro tecnologia e la loro iper produzione, inquinando sempre di più, colpendo così le fasce deboli della società.

Mia nonna, in quel frangente, non fu responsabile,

dato che avrebbe dovuto dare l’esempio in quanto anziana, astenendosi dal consumare questi prodotti.
Alcuni giovani, altrettanto irresponsabilmente, all’inizio del contagio da Coronavirus, sfidando divieti di assembramento, continuavano ad uscire e a mantenere le loro abitudini, dato che, con il virus, a rischiare non erano loro.
Un grande plauso va fatto, invece, a chi di loro è rimasto chiuso in casa fin da subito, come da ordinanza, cantando e suonando inni di speranza dai balconi.
La democrazia è regola comune sempre; soprattutto nelle emergenze.

Brano di Dino De Lucchi
© Ogni diritto sul presente lavoro è riservato all’autore, ai sensi della normativa vigente.
Revisione del racconto a cura di Michele Bruno Salerno

Il Ponte (Dio e Io)

Il Ponte (Dio e Io)

Margherita abitava in Scozia, i suoi genitori erano poveri e la bambina li aiutava come poteva.
Tutti i giorni portava al pascolo le poche pecore del padre e spesso si recava al villaggio per fare delle compere per la mamma.
Per raggiungere il villaggio, doveva attraversare un torrente e si divertiva a saltare da una pietra all’altra per raggiungere l’altra riva.

Un giorno, dopo un brutto temporale,

quando il sole era già alto, la bambina si mise in cammino per andare a fare le solite compere.
Giunta al torrente, vide che era molto ingrossato per la pioggia, ma pensò di farcela lo stesso ad attraversarlo.
Un bel salto, ed eccola sulla prima pietra; un altro e… hop, sulla seconda pietra.
Un altro ancora… e scivolò nelle acque tempestose.
“Gesù, salvami, non farmi annegare!” gridò nella sua angoscia, “E poi, se mi salvi, ti
prometto che farò costruire un ponte sul ruscello.

Aiutami Gesù!”

Gesù l’aiutò e Margherita raggiunse l’altra riva, salva.
La bambina cominciò subito a mettere da parte i suoi piccoli risparmi.
Poi, quando fu abbastanza grande, andò a lavorare in un lanificio e non dimenticò mai la sua promessa.
E prima di morire ebbe il piacere di udire alcuni scalpellini che lavoravano pietre per costruire quel ponte che era stato il suo sogno.
Le persone del villaggio la ringraziavano dicendo:
“Com’è stato bello da parte tua far costruire questo ponte tutto da sola!”
“Non l’ho fatto da sola.” rispose Margherita, “Dio ha fatto la Sua parte!”

E sapete che cosa fece ancora Margherita?

Sulla pietra centrale dell’arco del ponte fece scolpire le seguenti parole:
“DIO E IO”
Per quanto io sappia, questo ponte esiste ancora in Scozia.

Leggenda Scozzese.
Brano senza Autore, tratto dal Web