Hai visto il cielo stamattina?

Hai visto il cielo stamattina?

Dalla sua finestra affacciata sulla piazza del mercato il maestro vide uno dei suoi allievi, un certo Haikel, che camminava in fretta, tutto indaffarato.
Lo chiamò e lo invitò a raggiungerlo:

“Haikel, hai visto il cielo stamattina?”

“No, maestro!” rispose l’allievo.
“E la strada, Haikel?
La strada l’hai vista stamattina?” chiese il maestro.
“Sì, Maestro!” disse Haikel.
“E ora, la vedi ancora?” domandò, allora, il maestro.

“Sì, Maestro, la vedo!” replicò il giovane.

“Dimmi che cosa vedi!” esclamò il maestro.
“Gente, cavalli, carretti, mercanti che si agitano, contadini che si scaldano, uomini e donne che vanno e vengono, ecco che cosa vedo!” spiegò Haikel.
“Haikel, Haikel,” lo ammonì benevolmente il Maestro, “fra cinquant’anni, fra due volte cinquant’anni ci sarà ancora una strada come questa e un altro mercato simile a questo.
Altre vetture porteranno altri mercanti per acquistare e vendere altri cavalli.

Ma io non ci sarò più, tu non ci sarai più.

Allora io ti chiedo, Haikel, perché corri se non hai nemmeno il tempo di guardare il cielo?”

Hai visto il cielo stamattina?

Brano senza Autore

La cattedrale con magnifiche vetrate

La cattedrale con magnifiche vetrate

C’è una cattedrale con magnifiche vetrate!
Una di esse, in particolare, attira l’attenzione per la sua singolare bellezza ed i giochi di luce.

Ecco la sua storia:

Durante la costruzione della cattedrale il maestro e gli artigiani più bravi lavoravano in laboratori allestiti all’interno del cantiere.
Un mattino, al maestro si presentò un giovane forestiero che portava alla cintura gli arnesi da artigiano.
“Ho già gli operai e gli scultori che mi servono!” disse il maestro ed indicò, sgarbatamente, la porta d’uscita allo straniero.
“Non chiedo di lavorare le pietre!” disse lo sconosciuto.
“Mi piacerebbe soltanto realizzare una vetrata, come prova, senza alcun impegno o spesa da parte vostra!”
Il maestro accettò e concesse al giovane una vecchia “baracca” inutilizzata accanto alla discarica del cantiere.

Nei mesi seguenti nessuno gli badò.

Il giovane lavorava nella sua “baracca” silenzioso ed alacre!
E venne il giorno in cui portò fuori la sua opera segreta.
Era una vetrata di incredibile splendore, con colori luminosi che nessuno aveva mai visto prima.
Senza dubbio più incantevole di tutte le altre vetrate della cattedrale!
La fama della stupenda vetrata si sparse e cominciò ad arrivare gente, da vicino e da lontano, per ammirarla.
“Dove hai preso tutti questi meravigliosi pezzi di vetro così brillanti e luminosi?” chiedevano, sorpresi ed eccitati allo stesso tempo, i maestri artigiani.

E lo straniero rispose:

“Oh, ho trovato frammenti qua e là, dove lavoravano gli operai!
Questa vetrata è fatta con i pezzi scartati da altri come inutili!” (Racconto per Pasqua)

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Un sorriso in giro per il mondo

Un sorriso in giro per il mondo

C’era una volta un sorriso che se ne andava a spasso per il mondo.
Era un sorriso cordiale, allegro, affettuoso.
Era felice come può esserlo un sorriso e ogni tanto fischiettava.
Arrivò un giorno in una cittadina dove gli abitanti e il traffico erano particolarmente nervosi.

Stava giudiziosamente aspettando il verde ad un semaforo,

quando due auto si urtarono.
Si arrestarono stridendo sul ciglio della strada, le portiere si aprirono e dalla prima auto balzò fuori un uomo con un cipiglio feroce.
In modo fulmineo il sorriso si attaccò alla sua bocca e gli illuminò il volto con una luce arrendevole, disponibile, amichevole.
La signora irritata che stava venendo fuori dall’altra auto con i pugni chiusi rimase interdetta, sorpresa e stupita.

Poi sorrise anche lei:

“Chiedo scusa, è colpa mia!” disse subito.
“Capita! Pazienza…” rispose l’uomo, “Prendiamo un caffè insieme?”
Il sorriso riprese il suo cammino.
Fece sorridere l’impiegata dell’ufficio postale e tutta la fila di gente in attesa fiorì di chiacchiere.

Passò sul viso di un insegnante e gli studenti cominciarono a stare attenti.

Si fermò sulla faccia di un professore del policlinico e gli ammalati si sentirono meglio.
Poi toccò ad un capoufficio, alla cassiera del suo supermercato, ad un marito che tornava a casa, a due ragazzini che si erano sempre detestati …
Alla sera, il sorriso ripartì.
Era un po’ stanco, ma la cittadina era più felice.

Brano senza Autore.