La ragione di Stato


La ragione di Stato

Il figlio di un re si innamorò, come succede nelle fiabe, della figlia del fornaio, che era povera ma bella.
E la sposò.
Per alcuni anni i due sposi vissero in piena armonia e felicità.
Ma, alla morte del padre, il principe salì sul trono.
I ministri e i consiglieri si affrettarono a fargli capire che per la salvezza del regno doveva ripudiare la moglie popolana e sposare invece la figlia del potente re confinante, assicurandosi con questo matrimonio pace e prosperità.
“Ripudiatela, sire, dopotutto è la figlia di un fornaio!” gli consigliarono i ministri, “La sicurezza del trono e dei vostri sudditi viene prima di tutto!”
Le insistenze dei ministri si fecero sempre più pressanti e alla fine il giovane re cedette.
“Ti devo ripudiare,” disse alla moglie, “domani tornerai da tuo padre.
Potrai portare via ciò che ti è più caro!”

Quella sera mangiarono insieme per l’ultima volta.
In silenzio.
La donna, apparentemente tranquilla, continuava a versare vino nel bicchiere del re.
Alla fine della cena, il re sprofondò in un sonno pesante.
La donna lo avvolse in una coperta e se lo caricò sulle spalle.
Il mattino dopo, il re si svegliò nella casa del fornaio.
“Ma, come?” si meravigliò.
La moglie gli sorrise:
“Hai detto che potevo portarmi via ciò che avevo di più caro.
Ebbene, ciò che ho di più caro sei tu.”

Brano tratto dal libro “Cerchi nell’acqua.” di Bruno Ferrero