Il grande pittore

Il grande pittore

Tanti anni fa viveva un pittore molto bravo, ugualmente famoso per la lentezza con la quale dipingeva i suoi quadri.
Un giorno il superiore di un convento gli commissionò di dipingere una Ultima Cena.
Il grande pittore, molto esigente nel fare le cose, cominciò a girare per le chiese, conventi e case di preghiera per trovare un volto adatto per la figura di Gesù.

Cercò dovunque e all’uscita di una chiesa trovò finalmente il volto:

era un giovane bellissimo, dagli occhi puri e gentili, simpatico e modesto.
Il pittore lo prese subito e lo fece posare per il volto di Cristo.
Passarono degli anni ed il pittore procedeva lentissimamente:
al massimo ritraeva il volto di un apostolo all’anno, malgrado le proteste del superiore.

Giunto finalmente al termine, rimaneva da dipingere il volto di Giuda.

Anche questa volta il grande pittore si mise a cercare un modello:
girò per le osterie, le case più malfamate, le zone più sporche.
Mentre frequentava queste località così brutte, un giorno incontrò una persona i cui tratti facciali davano l’idea della peggiore perversione.

Detto fatto, il grande pittore lo chiamò per posare e dipingere il volto di Giuda.

Il dipinto era ormai giunto alla fine quando, voltandosi, il pittore vide quell’uomo piangere:
tanti anni prima era stato lui a posare per il volto di Gesù!

Brano senza Autore, tratto dal Web

Pagato in pieno!

Pagato in pieno!

Dopo aver vissuto una vita “decente”, il mio tempo sulla terra giunse alla fine.
La prima cosa che ricordo è che stavo seduto su una sedia nella sala d’aspetto di ciò che pensai fosse un’aula di tribunale.
Le porte si aprirono e mi comandarono di entrare e di prendere posto al tavolo della difesa.
Mentre mi guardavo attorno, vidi l’accusatore, era un malvagio dall’aspetto angelico, il quale ringhiava mentre mi fissava.
Sinceramente era la persona più malvagia che avessi mai visto.
Mi sedetti e guardai alla mia sinistra, lì c’era il mio avvocato, una persona dall’aspetto gentile e amorevole, mi era molto familiare.
La porta all’angolo si aprì e apparve il giudice, vestito di una tunica lunga, il quale emanava una meravigliosa presenza, mentre camminava verso il suo posto, tanto che non potevo fare a meno di guardarlo.

Quindi disse: “Cominciamo!”

L’accusatore cominciò e disse:
“Il mio nome è Satana e sono qui per mostrarvi perché quest’uomo appartiene all’inferno!”
Continuò mettendo in luce le bugie che dissi, le cose che rubai e quando nel passato tradii il prossimo e altre terribili perversioni, che sono state parte della mia vita e, più lui parlava più mi sentivo sprofondare giù.
Ero così imbarazzato che non riuscivo a guardare nessuno, nemmeno il mio avvocato.
Il diavolo parlava di peccati che avevo completamente dimenticato; ero talmente sconvolto all’udire tutte queste cose che Satana stava dicendo, ma lo ero anche perché il mio avvocato stava seduto in silenzio, senza offrire nessuna forma di difesa.
Sapevo di essere colpevole di quelle cose, ma avevo fatto anche delle cose buone durante la mia vita, non avrebbero potuto esse alla fine riparare i danni che avevo causato?

Satana concluse con forza dicendo:

“Quest’uomo appartiene all’inferno, egli è colpevole di tutto ciò che ho appena detto e nessuno può provare il contrario!”
Quando fu il suo turno, il mio avvocato prima di tutto chiese se si potesse avvicinare al giudice e gli fu concesso nonostante la forte obiezione di Satana, ma il giudice gli disse di farsi avanti.
Quando si alzò e cominciò a camminare, fui in grado di vederlo nel suo pieno splendore e maestà.
Capii perché mi sembrava così familiare.
Gesù era il mio Avvocato!
Egli si fermò davanti al giudice e dolcemente gli disse: “Ciao Padre!”
Quindi si rivolse alla corte:
“Satana ha detto bene dicendo che quest’uomo ha peccato, non negherò nulla di ciò che ha detto, ed è vero che la pena per il peccato è la morte e quest’uomo merita di essere punito!”
Gesù fece un profondo respiro e si rivolse al padre suo con le braccia aperte dicendo:
“Ad ogni modo sono morto sulla croce così che questa persona potesse ottenere la vita eterna e lui mi ha accettato come suo Salvatore, così che lui è mio!”

Il Signore continuò dicendo:

“Il suo nome è scritto nel libro della vita e nessuno può strapparmelo.
Satana ancora non l’ha capito del tutto!
Quest’uomo non deve essere consegnato alla giustizia ma alla misericordia.”
Quindi Gesù riprese il suo posto e tranquillamente fece una pausa guardando suo Padre, poi continuò:
“Non c’è altro che è necessario fare.
Ho già fatto ogni cosa!”
Il Giudice alzò le Sue potenti mani e diede la sentenza.

Le seguenti parole uscirono dalle Sue labbra:

“Quest’uomo è libero.
La pena per lui è stata pagata in pieno, il caso è chiuso!”
Mentre il Signore mi guidava fuori, potei sentire Satana infuriato gridare:
“Non mi scoraggio, vincerò sul prossimo!”
Quindi rivolgendomi a Gesù con gratitudine gli chiesi:
“Hai mai perso una causa?”
Cristo mi sorrise amorevolmente e mi rispose:
“Tutti coloro che vengono a me e mi chiedono di rappresentarli, ricevono lo stesso verdetto:
Pagato in pieno!”

Brano senza Autore, tratto dal Web

Cittadino del Mondo


Cittadino del Mondo

Il tuo Cristo è ebreo e la tua democrazia è greca.
La tua scrittura è latina e i tuoi numeri sono arabi.
La tua auto è giapponese e il tuo caffè è brasiliano.
Il tuo orologio è svizzero e il tuo walkman è coreano.

La tua pizza è italiana e la tua camicia hawaiana.
Le tue vacanze sono turche, tunisine o marocchine.
Cittadino del Mondo, non rimproverare al tuo vicino di essere straniero.

Graffito inciso a Monaco nel 1994.

Brano senza Autore, tratto dal Web