La musica più bella

La musica più bella

Qualche giorno fa, una mia cara pronipote mi ha telefonato, chiedendomi se la potessi aiutare a svolgere un compito assegnatole in DAD (Didattica A Distanza).
Il tema (del compito) era la musica in generale, con i gusti che sono cambiati con il susseguirsi delle varie epoche storiche.

Le dissi i miei, la preferenza per la musica classica, pur non essendo un esperto in materia.

Le elencai anche i bei ricordi di gioventù, legati alla musica leggera e melodica, nonostante non sia mai stato un ballerino.
Le narrai che conservo tutt’ora i dischi in vinile dell’epoca e le promisi che, qualora continui ad impegnarsi a scuola, diventeranno tutti suoi.

Le spiegai che mi fa anche piacere ascoltare le belle colone sonore dei film d’autore.

Conclusi raccontandole che, nonostante possa sembrare strano, la musica più bella che ascolto in assoluto è il russare lieve e rassicurante della zia, che dorme accanto a me.
(La zia) mi intrattiene nelle ore di insonnia, causate dall’età avanzata.
Mi ritengo unico privilegiato uditore e penso che questo rappresenti la felicità vera, sperimentata allo stato puro, e in quegli istanti mi ritorna in mente Morfeo, il mitico Dio del sonno.

Le pause e le sospensioni del suo dolce russare, mi fanno riflettere.

Questa “musica”, secondo me, ha anche un testo articolato, segreto e custodito nel suo sogno di bambina cresciutella negli anni, che anche a me viene precluso, se pur vicinissimo a lei.
L’aurora del nascente, e atteso, nuovo giorno, alla fine, fa svanire tutto con un nuovo raggio di luce.

Buon compleanno a mia moglie Gabriella.

Brano di Dino De Lucchi
© Ogni diritto sul presente lavoro è riservato all’autore, ai sensi della normativa vigente.
Revisione del racconto a cura di Michele Bruno Salerno