La cavalla contestatrice

La cavalla contestatrice

Una giovane cavalla, che faceva parte di una numerosa mandria di equini e di altri animali affini, o per struttura mentale o per partito preso, aveva l’abitudine di contestare quanto gli altri dicevano e facevano.

Una volta, per voto unanime, fu proposto di trasferirsi in altra zona,

dove le condizioni di vita sarebbero state di gran lunga migliori.
Ecco la giovane cavalla opporsi, non ricordando che proprio essa un anno prima aveva fatto la stessa proposta:
proposta, che non era stata accolta, perché mancavano le condizioni per realizzarla.
La discussione si protraeva e la polemica montava.
Si temeva il peggio, quando un cavallo, molto scaltro, intervenne:

“Non occorre discutere ancora e tanto meno azzuffarsi.

Ognuno di noi liberamente scelga o di trasferirsi nella zona indicata o di restare qui.”
La proposta fu accolta con entusiasmo e, iniziato subito l’esodo, restò là soltanto la cavalla contestatrice, la quale però alcuni giorni dopo, mogia mogia, seguì pacificamente gli altri animali.

Brano tratto dal libro “Briciole di saggezza.” di Antonio Rosario Mennonna e Luciano Sandrin

La manna dal cielo

La manna dal cielo

Un rabbino, dotto e stimato, fu invitato a tenere una conferenza sull’Esodo in uno dei centri culturali più esclusivi della propria città.
Il pubblico, colto e preparato, seguiva attentamente l’esposizione.
Il rabbino presentò così l’episodio della manna che cadeva dal cielo:
“Il Signore faceva piovere il suo pane, che aveva sapore di focaccia con il miele, quanta bastava per il giorno.

Non si conservava fino al giorno dopo, eccetto il venerdì.

Quando il sole cominciava a scaldare si scioglieva!”
Un ascoltatore lo interruppe:
“Che spreco di tempo!
Perché per un giorno?
Non sarebbe stato meglio se Dio avesse inviato provviste che durassero almeno per un anno?
Sarebbe stato più pratico e molto meno faticoso!”

Il rabbino, com’era solito fare, rispose con una storia:

“Un grande re aveva un figlio.
Era solo un bambino ma doveva salire al trono e la sua educazione era un affare di stato.
C’era una legge che imponeva che il re vedesse il figlio solo una volta all’anno.
Il re amava molto il suo bambino e il principino amava molto il suo papà.

Quanto avrebbero voluto stare insieme un po’ di più!

Ma la legge era inesorabile.
Così piano piano divennero due estranei!” e continuò, “Per questo Dio mandava il suo dono ogni giorno…”

Per questo noi preghiamo ogni giorno.

Brano tratto dal libro “I fiori semplicemente fioriscono.” di Bruno Ferrero. Edizione ElleDiCi.