Essere se stessi


Essere se stessi

Nel parco di un manicomio incontrai un giovane dal volto pallido e trasognato.
Sedetti accanto a lui sulla panchina e chiesi:
“Perché sei qui?”

Mi guardò con occhi attoniti e disse:

“È una domanda poco opportuna, la tua, comunque risponderò.
Mio padre voleva fare di me una copia di se stesso, e così mio zio.
Mia madre vedeva in me l’immagine del suo illustre genitore.

Mia sorella mi esibiva il marito marinaio come il perfetto esempio da seguire.

Mio fratello riteneva che dovessi essere identico a lui: un bravissimo atleta.
E anche i miei insegnanti, il dottore in filosofia, e il maestro di musica, e il logico, erano ben decisi; ognuno di loro voleva che io fossi il riflesso del suo volto in uno specchio.

Per questo sono venuto qui.

Trovo l’ambiente più sano.
Qui almeno posso essere me stesso!”

Brano di Kahlil Gibran

Ricordati di essere felice (da leggere ogni qual volta si è con il morale a terra)


Ricordati di essere felice 
(da leggere ogni qual volta si è con il morale a terra)

Lascia tutto lì, la tavola da sparecchiare, i piatti da lavare, per una volta puoi rinunciare a qualcosa…
Spegni la televisione, appoggia quello che hai in mano, interrompi quello che stai facendo,

non rispondere se il telefono continua a squillare.

Corri, abbraccia il tuo bambino, la tua bambina, i tuoi genitori, la persona che ti piace.
Fatevi il solletico fino alle lacrime, baciatevi, sorridetevi,

datevi piccoli morsi nelle manine, sulle guance, nel pancino, finché ne avrete la possibilità.

Cantate a voce alta una canzone impertinente, disturbate i vicini, fate la lotta con i cuscini, tiratevi i coriandoli anche se è luglio.
Poi sedetevi per terra, con le gambe incrociate, mangiate pane e nutella, e con le dita sporche e la musarella,

abbracciatevi ancora una volta.

Nel tempo nessuno ricorderà il disordine di quel giorno, ma l’amore di quel momento resterà come un tatuaggio sul cuore.

Brano senza Autore, tratto dal Web

Essere Felice


Essere Felice

Puoi avere difetti, vivere con ansia e qualche volta essere irritato/a, ma non dimenticarti che la tua vita è la più grande impresa del mondo.
Solo tu puoi evitare che vada in fallimento.
Ci sono molte persone che hanno bisogno di te, ti ammirano, e si tormentano per te.
Sarebbe bello che tu ricordassi sempre che essere felice non è avere un cielo senza tempeste, strade senza incidenti, lavori senza fatiche, relazioni senza delusioni.
Essere felice è trovare la forza nel perdono, la speranze nelle battaglie, la sicurezza nella paura, l’amore nei distacchi.

Essere felice…

Non è solo valorizzare il sorriso, ma riflettere sopra la tristezza.
Non è solo commemorare il successo, ma imparare la lezione dai fallimenti.
Non è solo allietarsi degli applausi, ma trovare allegria nell’anonimato.

Essere felice è riconoscere che vale la pena di vivere la vita, malgrado tutte le sfide.
Essere felice non è opera del destino, ma una conquista di chi sa viaggiare dentro il suo proprio essere.
Essere felice è abbandonare i problemi e diventare autore della Propria storia.

Essere felice…

È attraversare deserti, ma essere capaci di incontrare un’oasi nel profondo della tua anima e ringraziare Dio ogni giorno per il miracolo della vita.
È non avere paura dei propri sentimenti.
È saper parlare di te stesso/a.
È avere coraggio di accettare un “No!”
È avere la forza di accettare una critica, anche se ingiusta.
È baciare il marito/la moglie, i figli, sostenere i genitori e vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci hanno ferito…

Essere felice …

È lasciar vivere libero il bimbo allegro e semplice che dimora dentro di noi
È avere la maturità per dire “Ho sbagliato!”
È avere il coraggio di dire “Perdonami!”
È avere la sensibilità di dire “Ho bisogno di te!”
È avere la capacità di dire “Ti amo!”

Desidero che la vita sia un cantiere di opportunità affinché tu sia felice…
Che nelle tue primavere tu sia amante dell’allegria.
Che nei tuoi inverni tu sia amico/a della saggezza.
E, quando sbaglierai strada, ricominci tutto di nuovo, così sarai ogni volta più innamorato/a della vita.

E scoprirai che…

… Essere felice…
Non è avere una vita perfetta, ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza, usare le perdite per rafforzare la pazienza, usare le foglie per scolpire la serenità.
È usare il dolore per raffinare il piacere!
È usare gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza!
È non abbandonare mai te stesso/a!
È non rinunciare mai alle persone che ami.
È non rinunciare mai alla felicità, perché la vita è uno spettacolo imperdibile.
E tu una persona speciale!

Brano senza Autore, tratto dal Web

L’importanza di essere gentili. (La storia di Arturo)


L’importanza di essere gentili. (La storia di Arturo)

Un giorno, quando ancora ero un ragazzino delle superiori, vidi un ragazzo della mia classe che stava tornando a casa da scuola.
Il suo nome era Arturo e sembrava stesse trasportando tutti i suoi libri a casa.
Pensai tra me e me:
“Perché mai uno dovrebbe portarsi a casa tutti i libri di venerdì?
Deve essere un ragazzo strano.”
Io avevo il mio week-end pianificato (feste e una partita di pallone con i miei amici), così scrollai le spalle e mi incamminai.
Camminando vidi un gruppo di ragazzini che correvano incontro ad Arturo.

Si scagliarono contro di lui facendo cadere tutti i suoi libri e lo spinsero facendolo cadere nel fango.

I suoi occhiali volarono via, e li vidi cadere nell’erba un paio di metri più in là.
Lui guardò in su e vidi una terribile tristezza nei suoi occhi.
Mi rapì il cuore!
Così mi avvicinai a lui mentre stava cercando i suoi occhiali e vidi una lacrima nei suoi occhi.
Raccolsi i suoi occhiali e glieli diedi, dicendogli:
“Quei ragazzi sono proprio dei selvaggi, dovrebbero imparare a vivere.”
Arturo mi guardò e disse: “Grazie!”

C’era un grosso sorriso sul suo viso, era uno di quei sorrisi che mostrano vera gratitudine.

Lo aiutai a raccogliere i libri e gli chiesi dove vivesse.
Scoprii che abitava vicino casa mia così gli chiesi come mai non lo avessi mai visto prima.
Parlammo per tutta la strada e io lo aiutai a portare alcuni libri.
Mi sembrò un ragazzo molto carino ed educato così gli chiesi se gli andasse di giocare a calcio con i miei amici e lui disse di sì.
Trascorremmo in giro tutto il week-end e più lo conoscevo più Arturo mi piaceva, così come piaceva ai miei amici.
Arrivò il lunedì mattina ed ecco Arturo con tutta la pila dei libri ancora.

Lo fermai e gli dissi:

“Ragazzo finirà che ti costruirai dei muscoli incredibili con questa pila di libri ogni giorno!”
Egli rise e mi diede metà dei libri.
Nei successivi quattro anni io e Arturo diventammo amici per la pelle.
Una volta adolescenti cominciammo a pensare all’università, Arturo decise per Roma ed io per un’altra città.
Sapevo che saremmo sempre stati amici e che la distanza non sarebbe stata un problema per noi.
Arturo sarebbe diventato un medico mentre io mi sarei occupato di cause e litigi.
Arturo era il primo della nostra classe e io lo prendevo spesso in giro dicendogli di essere un secchione.

Arturo doveva preparare un discorso per il diploma.

Io fui molto felice di non essere al suo posto sul podio a parlare.
Il giorno dei diplomi vidi Arturo, ed aveva un ottimo aspetto.
Lui era uno di quei ragazzi che aveva veramente trovato se stesso durante le scuole superiori.
Si era un po’ riempito nell’aspetto e stava molto bene con gli occhiali.
Aveva qualcosa in più e tutte le ragazze lo amavano.
Oggi era uno di quei giorni, potevo vedere che era un po’ nervoso per il discorso che doveva fare, così gli diedi una pacca sulla spalla e gli dissi:

“Giovane te la caverai alla grande!”

Mi guardò con uno di quegli sguardi (quelli pieni di gratitudine) sorrise e mi disse: “Grazie!”
Iniziò il suo discorso schiarendosi la voce:
“Nel giorno del diploma si usa ringraziare coloro che ci hanno aiutato a farcela in questi anni duri.
I genitori, gli insegnanti, ma più di tutti i tuoi amici.
Sono qui per dire a tutti voi che essere amico di qualcuno è il più bel regalo che voi potete fare.
Voglio raccontarvi una storia proseguì!
Guardai il mio amico Arturo incredulo non appena cominciò a raccontare il giorno del nostro incontro.

Lui aveva pianificato di suicidarsi durante il week-end.

Egli raccontò di come aveva pulito il suo armadietto a scuola, così che la madre non avesse dovuto farlo dopo, e di come si stesse portando a casa tutte le sue cose.
Arturo mi guardò intensamente e fece un piccolo sorriso.
“Ringraziando il cielo fui salvato, il mio amico mi salvò dal fare quel terribile gesto!”
Udii un brusio tra la gente a queste rivelazioni.
Il ragazzo più popolare ci aveva appena raccontato il suo momento più debole.
Vidi sua madre e suo padre che mi guardavano e mi sorridevano, lo stesso sorriso pieno di gratitudine.

Non avevo mai realizzato la profondità di quel sorriso fino a quel momento.

Non sottovalutate mai il potere delle vostre azioni.
Con un piccolo gesto potete cambiare la vita di una persona, in meglio o in peggio.
Dio fa incrociare le nostre vite perché ne possiamo beneficiare in qualche modo.
Cercate il buono negli altri.
“Gli amici sono angeli che ci sollevano i piedi quando le nostre ali hanno problemi nel ricordare come si vola.”

Brano senza Autore, tratto dal Web

Cittadino del Mondo


Cittadino del Mondo

Il tuo Cristo è ebreo e la tua democrazia è greca.
La tua scrittura è latina e i tuoi numeri sono arabi.
La tua auto è giapponese e il tuo caffè è brasiliano.
Il tuo orologio è svizzero e il tuo walkman è coreano.

La tua pizza è italiana e la tua camicia hawaiana.
Le tue vacanze sono turche, tunisine o marocchine.
Cittadino del Mondo, non rimproverare al tuo vicino di essere straniero.

Graffito inciso a Monaco nel 1994.

Brano senza Autore, tratto dal Web

Non aspettare…

Non aspettare…

Non aspettare di finire l’università, di innamorarti, di trovare lavoro, di sposarti, di avere figli, di vederli sistemati, di perdere quei dieci chili, che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina, la primavera, l’estate, l’autunno o l’inverno.
Non c’è momento migliore di questo per essere felice.
La felicità è un percorso, non una destinazione.
Lavora come se non avessi bisogno di denaro, ama come se non ti avessero mai ferito, e balla come se non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce, i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.

Ma l’importante non cambia:
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo c’è una nuova partenza.
Dietro ogni risultato c’è un’altra sfida.
Finché sei vivo, sentiti vivo.
Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.

Citazione di Madre Teresa di Calcutta

Voglio essere single, ma insieme a te…

Voglio essere single, ma insieme a te…

Voglio che tu esca a bere una birra con gli amici.
Voglio che, nel pieno dei postumi di una sbornia, mi chieda di raggiungerti perché desideri stringermi tra le braccia e voglio accoccolarmi accanto a te.
Voglio che, appena sveglia, parli con me di tutto quello che ti passa per la testa ma che ti senta libera di fare dei piani diversi per il resto della giornata.
Io farò altrettanto.
Voglio che mi racconti delle tue serate con gli amici.
Che tu mi dica di quel ragazzo al bar che non smetteva di guardarti.
Voglio che mi scrivi quando sei ubriaca per dirmi cose senza senso, solo per assicurarti che anche io ti sto pensando.
Voglio ridere mentre facciamo l’amore, magari perché ci sentiamo goffi mentre sperimentiamo tra le lenzuola.

Voglio che, mentre siamo con i nostri amici, tu mi prenda per mano e mi porti in un’altra stanza perché non resisti più e vuoi fare l’amore con me proprio lì, in quel momento.
Già ci vedo mentre cerchiamo di essere più silenziosi possibile per non farci sentire.
Voglio mangiare con te, voglio sentirmi libero di parlarti di me e che tu faccia lo stesso.
Voglio immaginare l’appartamento dei nostri sogni, pur sapendo che forse non andremo mai a vivere insieme.
Voglio che tu mi racconti dei tuoi piani senza capo né coda.
Voglio che tu mi sorprenda, che tu mi dica “Prendi il passaporto, partiamo!”
Voglio aver paura insieme a te.
Voglio fare cose che non farei con nessun altra, solo perché con te mi sento sicuro.

Voglio rientrare a casa ubriaco dopo una serata con gli amici e voglio che tu mi prenda il viso tra le mani, mi baci e mi stringa forte.
Voglio che tu abbia la tua vita, che decida su due piedi di partire per un viaggio.
Che mi lasci qui, solo ed annoiato, ad aspettare che appaia un tuo “ciao” su Facebook.
Non voglio sempre partecipare alle tue serate fuori e non voglio sempre doverti invitare alle mie.
Così potremo raccontarcele a vicenda il giorno dopo.
Voglio qualcosa che sia, allo stesso tempo, semplice… ma non troppo.
Qualcosa che mi metta in testa mille domande ma che mi consenta di conoscere la risposta appena sono vicino a te.
Voglio che pensi che io sia carino, che tu sia orgogliosa di dirlo quando siamo insieme.
Voglio sentirti dire che mi ami, proprio come farò io con te.

Voglio che mi lasci camminare davanti a te così puoi goderti la vista del mio sedere.
Voglio fare dei piani, anche se non sappiamo se li realizzeremo oppure no.
Voglio essere tuo amico, la persona con la quale ami uscire e divertirti.
Voglio che non perda il desiderio di flirtare con altri, ma che torni da me sempre, quando la serata volge al termine.
Perché forse io sarò andato a casa prima, senza di te.
Voglio essere la persona con cui adori fare l’amore ed addormentarti subito dopo.
La persona che si leva di torno mentre lavori e che adora osservarti quando ti perdi nella musica che ami.
Voglio avere una vita da single, ma con te.
Così la nostra vita di coppia potrà essere uguale a quella che abbiamo oggi, come single, ma vissuta insieme.
Un giorno ti troverò.

Brano apparso per la prima volta su The Huffington Post US, tradotto dall’inglese da Milena Sanfilippo