Competenze tecniche: fare e saper fare!

Competenze tecniche: fare e saper fare!

Un ingegnere fu chiamato a riparare un computer molto grande ed estremamente complesso, un computer del valore di 12 milioni di euro.
Sedutosi di fronte allo schermo, premuti alcuni tasti, annuì, mormorò qualcosa tra sé e lo spense.

Prese un piccolo cacciavite dalla tasca e girò a metà a una piccola vite.

Poi accese di nuovo il computer e scoprì che funzionava perfettamente.
Il presidente della società fu felice e si offrì di pagare il conto sul posto.
“Quanto le devo?” chiese.
“In totale mille euro.” rispose l’ingegnere.
“Mille euro?

Mille euro per un paio di minuti di lavoro?

Mille euro, semplicemente per aver girato una piccola vite?
Io so che questo super computer costa 12 milioni di euro, ma…
Mille euro è un importo pazzesco!
Pagherò solo se mi invia una fattura dettagliata che giustifichi perfettamente questa cifra!”
Il tecnico informatico annuì e se ne andò.
La mattina seguente, il Presidente ricevette la fattura, lesse attentamente, scosse la testa e procedette a pagare, senza indugio.
La fattura riportava:

“Servizi offerti:

Serrare una vite: Euro 1.
Sapere quale vite serrare: Euro 999.”

Per i professionisti che ogni giorno affrontano il disprezzo di coloro che per la loro stessa ignoranza non riescono a capire.
Ricorda:
“Si vince per quel che si sa, non per quel che si fa!”

Brano senza Autore, tratto dal Web

L’utilità di un sasso


L’utilità di un sasso

C’era una volta, in un inverno freddissimo, un uccellino che volava su un campo innevato.
Avendo le zampette piene di neve cercava un posto su cui appoggiarsi.

Dall’alto sembrava che tutto fosse ricoperto di neve.

Scendendo più in basso, però, si accorse che c’era una pietra che ne era priva.
Allora l’uccellino si avvicinò e chiese al sasso:
“Scusami, sono infreddolito e ho le zampette piene di neve, posso poggiarmi su di te per qualche istante?”

Il sasso lo guardò e subito disse “Ma certo!”

L’uccellino si posò, si asciugò le zampette e dopo qualche minuto riprese il viaggio.
Nel ripartire disse alla pietra:
“Grazie, sei stato veramente gentile, eri l’unico su cui potevo poggiarmi.

Ti sarò sempre debitore!”

Ma il sasso rispose:
“Grazie a te! Ora non mi chiederò più che ci sto a fare!”

Brano senza Autore, tratto dal Web

L’importanza di fare una gentilezza



L’importanza di fare una gentilezza

C’era una volta un taglialegna proprietario di un cane e di un asino.
Un giorno l’uomo viaggiò attraverso un bosco con il suo cane e il suo asino lungo un cammino che era assai faticoso.
A un certo punto della giornata il taglialegna si fermò in una radura all’ombra di un faggio, dove si sdraiò e si addormentò beatamente.
Intanto l’asino si mise a brucare l’erba.

Il cane chiese all’asino:

“Abbassati un poco: nel paniere che hai sul dorso c’è del pane.
Lascia che ne prenda un pezzo, perché ho fame.”
L’asino non voltò nemmeno il capo e continuò nella sua attività:
non voleva perdere neanche un minuto, neanche un filo di quella soffice e gustosa erba.
Il suo stomaco doveva riempirsi dopo quel lungo cammino che gli aveva procurato tanta stanchezza.

Poi però rispose al cane, con la bocca piena:

“Aspetta che si svegli il padrone, ti darà lui da mangiare.”
In quel momento sbucò dal margine del bosco un lupo che si avventò sull’asino a fauci spalancate.
L’asino chiese aiuto al cane:
“Caro cane, aiutami!
Amico mio!”

Il cane rispose:

“Sono così stanco a affamato!
Aspetta che il padrone si svegli: ti aiuterà lui!”
Il povero asino, con la zampa sanguinante, capì la lezione.

Brano senza Autore, tratto dal Web

Quello che mi ha sorpreso di più…



Quello che mi ha sorpreso di più…
Quello che mi ha sorpreso di più degli uomini dell’Occidente

è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute.

Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente

in tale maniera che non riescono a vivere né il presente né il futuro.

Vivono come se non dovessero morire mai

e muoiono come se non avessero mai vissuto.

Brano del Dalai Lama

Fare la differenza


Fare la differenza

C’era una volta un uomo che subì un intervento a cuore aperto.
Raccontando la sua esperienza a un amico ricordò come il giorno prima dell’intervento una bella infermiera venne nella sua stanza per visitarlo.
L’infermiera gli prese la mano e la strinse.
L’uomo le disse di sentire la sua mano e la strinse a sua volta.
“Ascolti,” disse la donna, “durante l’operazione di domani lei verrà separato dal suo cuore e tenuto in vita solo dalle macchine.
Quando il suo cuore sarà finalmente sistemato e l’operazione terminata, lei riprenderà conoscenza e si sveglierà in una stanza del reparto rianimazione.
Tuttavia, dovrà restare immobile per almeno sei ore.
Potrebbe non riuscire a fare alcun movimento, a parlare, persino ad aprire gli occhi, ma sarà cosciente.
Sentirà e comprenderà tutto ciò che le succederà intorno.
Ecco, durante quelle sei ore io rimarrò al suo fianco e le terrò la mano, proprio come sto facendo ora.
Starò con lei finché non si sarà ripreso completamente.
Anche se potrà sentirsi inerme, quando sentirà la mia mano saprà che io non la lascerò!”

“Successe esattamente quello che l’infermiera mi disse!” spiegò l’uomo all’amico “Mi svegliai ma non riuscii a fare nulla.
Riuscii però a sentire la mano della donna che stringeva la mia, per ore.
E fu questo a fare la differenza!”
Brano senza Autore, tratto dal Web