Ah, ma allora si può fare!

Ah, ma allora si può fare!

Ah, ma allora si può fare!
Lo smart working da casa.
Senza creare traffico ed inquinamento, non intasando i trasporti pubblici.

Ah, ma allora si può fare!
La didattica a distanza.
Magari durante le allerte meteo o qualora si abbia qualsiasi altro problema di mobilità.

Ah, ma allora si può fare!

Andare a ritirare la pensione a scaglioni.
Senza creare e senza fare file, senza fine, presso gli uffici postali ogni mese, iniziando addirittura ad usare i bancomat.

Ah, ma allora si può fare!
Farsi inviare la ricetta elettronica dal proprio medico di base tramite sms o email.
Senza dover prendere un giorno di ferie per andare a fare la fila presso lo studio medico.

Ah, ma allora si può fare!

A proposito di file, fare una fila ordinata senza nessuno che voglia fare il furbo.

Ah, ma allora si può fare!
Applaudire il sistema sanitario nazionale senza offendere, o peggio malmenare, il medico al pronto soccorso, solo perché è trascorsa un’ora in più di attesa in fila.

Ah, ma allora si può fare!
Elogiare le forze dell’ordine per il lavoro che fanno senza poi essere additati come fascisti.

Ah, ma allora si può fare!

Fregarsene dei bilanci, dell’Europa e dello spread, per impiegare risorse per aiutare chi si trova in situazioni di urgenza o di difficoltà.

Ah, ma allora si può fare!
Una telefonata ogni tanto a chi vogliamo bene per chiedere come stia, invece di inviare il solito fetentissimo messaggino anche per gli auguri di compleanno o addirittura per le condoglianze.

Si, volendo si può fare.

Brano senza Autore.

L’ingegnere ed il contadino

L’ingegnere ed il contadino

Un giovane ingegnere decise di impiegare un piccolo capitale in agricoltura e comprò un piccolo campo in una pianura fertile.
Dal momento che non era proprio esperto di coltivazioni, decise di chiedere informazioni a un vecchio contadino che abitava nei pressi:
“Hai visto, caro vicino, il mio campicello?”
“Ma certo. Confina con i miei”, rispose il vecchio.

“Vorrei chiederti una cosa:

credi che il mio campicello potrebbe darmi del buon orzo?”
“Orzo? No, signore mio, non credo che questo campo possa dare orzo.
Da tanti anni vivo qui e non ho mai visto orzo in questo campo.”
“E mais?” insistette il giovane, “Credi che il mio campicello possa darmi del mais?”
“Mais, figliolo?
Non credo che possa dare mais.

Per quanto ne so, potrebbe fornire radici, cicorie, erba cipollina e meline acerbe.

Ma mais no, non credo proprio.” rispose il vecchio contadino.
Benché sconcertato, il giovane ingegnere domandò:
“E soia?
Mi potrebbe dare soia il campicello?”
“Soia, dice?
Non voglio fare il guastafeste, ma io non ho mai visto soia in questo campo.
Al massimo, erba alta, un po’ di rametti da bruciare, ombra per le mucche e qualche cespuglio di bacche, non di più.” spiegò ancora il vecchio contadino.

Il giovane, stanco di ricevere sempre la stessa risposta, scrollò le spalle e disse:

“Va bene, ti ringrazio per tutto quello che mi hai detto, ma voglio fare una prova.
Seminerò del buon orzo e vediamo che cosa succede!”
Il vecchio contadino alzò gli occhi e, con un sorriso malizioso, disse:
“Ah, beh. Se lo semina…
È tutta un’altra cosa, se lo semina!”

Brano senza Autore, tratto dal Web