L’arcobaleno (L’affresco della vita)

L’arcobaleno (L’affresco della vita)

Nella nostra vita non c’è niente di preconfezionato, ogni cosa ce la dobbiamo costruire con i vari colori che formano la realtà.
Il bianco è il colore principale che servirà come base.
È la quotidianità, il voler costruire, giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo, la tua vita, che è unica e insostituibile.
Poi c’è il rosso che ci ricorda il sangue, la lotta, la passione, la sofferenza, i sacrifici…

Sì, lo so, che quest’ultima parola non va di moda, ma è comunque essenziale.

L’arancione che rappresenta la capacità di rinnovarsi, di affrontare le cose in modo nuovo, vincendo la noia e la ripetitività di ogni giorno.
Il giallo è il colore del successo, del benessere del pane abbondante che ci viene donato ogni giorno.
Poi c’è il verde, il colore della natura, della speranza, dei passaggi, dell’attesa, della risurrezione… della vita.
Ecco l’azzurro, che ricorda il cielo, la serenità, la gioia, la condivisione…

l’allegria dello stare insieme agli altri.

Segue l’indaco, un tipo di blu più intenso, noto anche come colore della mezzanotte, utile per la meditazione e la spiritualità, è un colore con effetto rilassante
Il viola è il colore della riflessione, del silenzio, della meditazione… del trovare noi stessi.
Ecco, prendi tutti questi colori e con essi vedi di dipingere l’affresco della tua vita.
Non pensare che sarà un lavoro semplice e nemmeno che te la caverai facilmente.

L’affresco finirà solo con la tua vita:

ma è nella sapiente combinazione di questi colori che troverai ciò che hai sempre desiderato.
Come in natura i colori si uniscono formando un unico arcobaleno, così il Dio della vita, fedele alle sue promesse dell’alleanza, ci invita a divenire uno insieme a Lui, armonizzando le nostre ricchezze, i nostri doni, le nostre diversità ed il nostro carisma.
Questo è l’affresco che siamo chiamati a dipingere.

Brano senza Autore

I doni di Dio. (Il negozio di Dio)


I doni di Dio. (Il negozio di Dio)

Sulla via principale della città c’era un negozio originale.
Un’insegna luminosa diceva:
“I doni di Dio!”
Un bambino entrò e vide un angelo dietro il bancone; sugli scaffali c’erano grandi scatole di tutti colori, chiese incuriosito:
“Cosa vendete?”
L’angelo rispose:
“Ogni ben di Dio!
Vedi nella scatola rossa c’è l’amore, l’arancione contiene la fratellanza, in quella azzurra c’è la fede, in quella verde la speranza, nella blu la pace e nell’indaco salvezza.”

Chiese ancora il bambino incuriosito:

“E quanto costa questa merce?”
Con estrema gentilezza, l’angelo rispose:
“Sono doni di Dio e non costano niente!”
Il bambino allora esclamò:
“Che bello!
Allora dammi: dieci quintali di fede, una tonnellata di amore, un quintale di speranza, un barattolo di fratellanza e tutto il negozio di pace!”

L’angelo si mise a servire il bambino.

In un attimo confezionò un pacchetto piccolo, ma così piccolo, come il suo cuore e porgendo il pacchetto al piccolo disse:
“Ecco, sei servito!”
Il bambino sorpreso disse:
“Ma come mai è così piccolo?”
Concluse l’angelo:
“Certo, nella bottega di Dio non si vendono frutti maturi, ma piccoli semi da coltivare.
Vai nel mondo e fai germogliare i doni che Dio ti ha dato!”

Brano senza Autore, tratto dal Web

La leggenda delle sette farfalle (La leggenda dell’arcobaleno)


La leggenda delle sette farfalle (La leggenda dell’arcobaleno)

Sulle rive del fiume Orinoco, molto tempo fa vivevano sette bellissime farfalle ballerine, che ballavano e ballavano sui petali dei gigli e dei papaveri della prateria.

Ognuna di esse aveva il suo colore:

arancione, blu, rosso, verde, giallo, violetto ed indaco.
Alla sera rimanevano appese ad un fiore o ad una foglia e si consegnavano al sonno.
Un giorno in cui le sette bellissime farfalle ballavano e ballavano, la gialla si ferì un’ala saltando verso un ramo e cominciò ad agonizzare.
Le sue amiche si fecero attorno e vedendo che stava per morire si domandarono cosa potevano fare per rimanere vicine alla loro amica.

All’improvviso si udì una voce che disse loro:

“Siete disposte a fare ogni sacrificio per non lasciar sola la vostra amica?”
“Sì!” risposero tutte.
Il cielo divenne subito scuro.

Un fulmine attraversò il cuore della prateria.

La prateria sussultò lanciando un grido che si perse nell’immensità dell’universo.
Un’ora dopo il sole tornò a brillare e nel cielo apparve l’arcobaleno con i suoi sette colori.
Questi colori non erano altro che lo spirito delle sette bellissime farfalle.

Leggenda. Brano senza Autore, tratto dal Web

La storia dell’Arcobaleno


La storia dell’Arcobaleno

Una volta, tanti tanti anni fa, tutti i colori del mondo cominciarono a litigare; ognuno sosteneva di essere il migliore, il più importante, il più utile, il preferito.
Il verde disse:
“E’ chiaro che il più importante sono io!
Sono simbolo della vita e della speranza.
Sono il color dell’erba, degli alberi, delle foglie.
Senza di me tutti gli uomini e gli animali morirebbero.”
Il blu lo interruppe:
“Tu stai guardando solo la terra, ma pensa al mare e al cielo.
Io sono il colore delle due cose più belle e più grandi!”

Il giallo rise sotto i baffi:

“Siete tutti così seri!
Io porto il sorriso, l’allegria, il caldo nel mondo.
Io sono il colore del sole, della luna, delle stelle!”
L’arancio alzò la voce e disse:
“Io sono il colore della salute e della forza.
Trasporto tutte le vitamine più importanti.
Pensate alla carota e alla zucca, al mango e alla papaia.”
Il rosso non poté sopportare più a lungo questi discorsi:
“Io sono il sovrano di tutti voi.
Il colore del sangue, e il sangue è vita!
Sono il colore della passione e dell’amore, il colore della rosa, della stella di natale, del papavero.”

Anche il porpora si alzò in tutta la sua altezza.

Era molto alto e parlò con grande enfasi:
“Io sono il colore della sovranità e del potere.
Re, capi e vescovi hanno sempre scelto me perché io sono il segno dell’autorità e della saggezza.
Tutti mi ascoltano e mi obbediscono.”
L’indaco parlò più pacatamente di tutti gli altri, ma con la stessa determinazione:
“Pensate a me.
Sono il colore del silenzio.
Io rappresento il pensiero e la riflessione, la luce del crepuscolo e le acque profonde.”
E così tutti i colori continuarono con le loro vanterie, quando a d un tratto, un tuono potente li fece sussultare.
Dopo un po’ una pioggia torrenziale cominciò a scrosciare.

I colori si acquattarono tutti presi dalla paura e si raccolsero vicini l’uno all’altro per farsi forza.

Allora parlò la pioggia:
“Voi colori siete sciocchi; vi azzuffate, cercando di dominarvi!
Non sapete che è Dio ad avervi creato?
Ognuno con il suo compito unico, diverso, insostituibile.
Egli vi ama tutti, vi vuole tutti.
Prendetevi per mano e venite con me.
Egli vi stenderà tutt’intorno nel cielo in un meraviglioso arco di colori allegri.”
Da quel giorno, ogni volta che piove, Dio mette un arcobaleno lassù in alto.
Quando lo vediamo ci dovremmo ricordare che egli vuole che facciamo pace.

Brano senza Autore, tratto dal Web