Il servo ed il padrone

Il servo ed il padrone

C’era una volta un servo che sopportava quotidianamente il carattere irascibile del suo padrone.
Un giorno, il signore tornò a casa di cattivo umore, si sedette per mangiare.

Trovò davanti a sé un piatto di minestra.

Ma la minestra era fredda!
Così si arrabbiò e gettò il piatto fuori dalla finestra.
Il servo, a sua volta, gettò fuori la carne, il pane, il vino e, infine, la tovaglia e l’argenteria.

Il signore, furioso, gridò:

“Che cosa stai facendo? Stupido!”
“Mi scusi, signore!” rispose seriamente il servo, “Pensavo che oggi volesse mangiare in cortile.

Tutto è così tranquillo e il cielo è sereno!”

Il signore si prese un istante per riflettere su quella risposta.
Riconobbe la sua colpa, si scusò e ringraziò il servo per la lezione che gli aveva appena dato.

Brano senza Autore, tratto dal Web

L’utilità di un sasso


L’utilità di un sasso

C’era una volta, in un inverno freddissimo, un uccellino che volava su un campo innevato.
Avendo le zampette piene di neve cercava un posto su cui appoggiarsi.

Dall’alto sembrava che tutto fosse ricoperto di neve.

Scendendo più in basso, però, si accorse che c’era una pietra che ne era priva.
Allora l’uccellino si avvicinò e chiese al sasso:
“Scusami, sono infreddolito e ho le zampette piene di neve, posso poggiarmi su di te per qualche istante?”

Il sasso lo guardò e subito disse “Ma certo!”

L’uccellino si posò, si asciugò le zampette e dopo qualche minuto riprese il viaggio.
Nel ripartire disse alla pietra:
“Grazie, sei stato veramente gentile, eri l’unico su cui potevo poggiarmi.

Ti sarò sempre debitore!”

Ma il sasso rispose:
“Grazie a te! Ora non mi chiederò più che ci sto a fare!”

Brano senza Autore, tratto dal Web

Credo che la perfezione esista


Credo che la perfezione esista

Credo anche che i momenti perfetti durino soltanto un istante, un dono dell’Universo che potrò conoscere e sperimentare molte volte nella vita, senza mai possederlo.
Questo è ciò che provo quando contemplo un tramonto e aspetto quel momento magico in cui l’oceano è sul punto di accogliere in un abbraccio la bellezza mozzafiato del sole all’orizzonte.
L’istante esatto è quando il sole scompare, quando l’ultimo oro scintillante dell’astro si confonde con il blu trasparente dell’oceano per trasformarsi in un verde smeraldo.
Un momento che dura un infinitesimo di secondo ma un ricordo che certo dura una vita.

Oggi il cielo sembra farsi più limpido del solito.

Guardo con soggezione quella palla rosso fuoco che inizia la sua discesa all’orizzonte e come il cielo cambi d’aspetto quando le rade nuvole che fanno da cortina sospesa nel firmamento si sfaldano per lasciare il posto a una tavolozza di colori.
Ogni istante il quadro vivente che ho di fronte agli occhi sembra trasformarsi in qualcosa di nuovo e unico.
Potrei scattare una fotografia proprio adesso e un’altra un attimo dopo, e il risultato sarebbe sempre un capolavoro differente.

È come se la bellezza fosse nell’occhio di chi la osserva e non nei cieli.

Forse la perfezione sta nel cogliere un semplice istante di bellezza.
Forse la perfezione non è da cercarsi proprio ovunque ma in fondo al cuore.
Credo che dovremmo tutti prenderci il tempo per sperimentare istanti di vera perfezione almeno una volta al giorno.
Negli occhi di un bimbo che nasce, nel profumo di un fiore, nel canto di un colibrì, nelle meraviglie quotidiane che la vita ci fa incontrare.

Mai assuefarsi alla vita.

Vedi ogni giorno come un nuovo inizio, come un’unica opportunità di scoprire qualcosa di stupendamente perfetto.

Brano di Sergio Bambaren