La cattedrale con magnifiche vetrate

La cattedrale con magnifiche vetrate

C’è una cattedrale con magnifiche vetrate!
Una di esse, in particolare, attira l’attenzione per la sua singolare bellezza ed i giochi di luce.

Ecco la sua storia:

Durante la costruzione della cattedrale il maestro e gli artigiani più bravi lavoravano in laboratori allestiti all’interno del cantiere.
Un mattino, al maestro si presentò un giovane forestiero che portava alla cintura gli arnesi da artigiano.
“Ho già gli operai e gli scultori che mi servono!” disse il maestro ed indicò, sgarbatamente, la porta d’uscita allo straniero.
“Non chiedo di lavorare le pietre!” disse lo sconosciuto.
“Mi piacerebbe soltanto realizzare una vetrata, come prova, senza alcun impegno o spesa da parte vostra!”
Il maestro accettò e concesse al giovane una vecchia “baracca” inutilizzata accanto alla discarica del cantiere.

Nei mesi seguenti nessuno gli badò.

Il giovane lavorava nella sua “baracca” silenzioso ed alacre!
E venne il giorno in cui portò fuori la sua opera segreta.
Era una vetrata di incredibile splendore, con colori luminosi che nessuno aveva mai visto prima.
Senza dubbio più incantevole di tutte le altre vetrate della cattedrale!
La fama della stupenda vetrata si sparse e cominciò ad arrivare gente, da vicino e da lontano, per ammirarla.
“Dove hai preso tutti questi meravigliosi pezzi di vetro così brillanti e luminosi?” chiedevano, sorpresi ed eccitati allo stesso tempo, i maestri artigiani.

E lo straniero rispose:

“Oh, ho trovato frammenti qua e là, dove lavoravano gli operai!
Questa vetrata è fatta con i pezzi scartati da altri come inutili!” (Racconto per Pasqua)

Brano senza Autore

Le oche nel cortile (Adagiarsi)

Le oche nel cortile (Adagiarsi)

Le oche del cortile avevano un rito settimanale a cui tenevano molto.
In quel giorno facevano il bagno nello stagno, si lisciavano con cura le penne, facevano abluzioni e gargarismi, si lustravano il becco e poi dondolando e ancheggiando si radunavano in un angolo dell’aia, all’ombra di un vecchio salice piangente.

Là, il reverendo e saggio “ocone”,

erede della luminosa tradizione della “Eroica Comunità delle Oche”, chiudeva gli occhi e con voce commossa rievocava i tempi in cui le oche si levavano in volo in formazione a “V” per sfidare i venti e le distanze, solcando i cieli.
Rievocava le eroiche imprese delle oche che avevano attraversato l’oceano, superando terribili tempeste, e narrava di quando le oche volavano senza riposare per giorni e giorni,

magnifiche, vigorose e resistenti.

Parlava delle oche gloriose che avevano dato la vita per la salvezza dello stormo.
Le oche del cortile si commuovevano, piangevano, battevano le ali.
Ma, appena sentivano il gorgogliare del pasto che il pastore rovesciava nella vasca,

tutte si affrettavano verso il cibo, dondolando e ancheggiando.

Beate e soddisfatte.
Senza alzarsi da terra neanche un centimetro.

Brano senza Autore

Le ali dell’invidia

Le ali dell’invidia

Molto lontano da qui, in un luogo che non è segnato su nessuna carta geografica, esiste un paese, si trova ai piedi di una grande montagna.
Questo paese ha una particolarità, tutte le persone generose e di animo buono posseggono delle ali.
Si, proprio delle ali, per poter volare ed essere ancora più utili al prossimo.
Ogni anno, il sindaco con la sua giunta, eleggono i nuovi cittadini buoni donandogli delle magnifiche ali di soffici piume bianche.
Ovviamente i vincitori, essendo persone umili, quasi si imbarazzano nel ricevere questo meritato premio.
Purtroppo in questo particolare paese non esistono solo cittadini bravi, ve ne sono anche di cattivi; uno è particolarmente malvagio, se fa delle buone azioni è solo per ottenere qualcosa in cambio, è anche molto presuntuoso e invidioso, così tanto invidioso che vorrebbe a tutti i costi quelle magnifiche ali.
Così, ogni anno cerca di fare il buono per ottenere il tanto ambito riconoscimento, ma il sindaco non si fa ingannare facilmente e si accorge sempre che tutte le sue azioni sono false e per un secondo fine.
Così, il malvagio cittadino decide di avere quelle ali… costi quel che scosti.

Pensa e ripensa, escogita una perfida idea:

“Se nessuno mi regala le ali, me le costruirò da solo!
E non mi accontenterò di ali in sciocche piume bianche, le costruirò in modo da fare invidia a tutti:
le farò d’oro!”
Così si mise all’opera, ci volle parecchio tempo per costruire le ali ma, alla fine, il lungo lavoro terminò.
“Eccole finalmente!
Sono meravigliose!”
Pensò fiero di se l’uomo malvagio
“D’oro splendente, così tutti vedranno la mia ricchezza!

Rimarranno abbagliati dal loro splendore!”

Tutto questo avvenne proprio il giorno della nuova elezione dei cittadini buoni!
Quale migliore occasione per sfoggiare le sue splendenti ali davanti a tutti!!
Non restava che provare la sua opera, voleva essere visto da tutto il paese e così, con molta fatica, si mise le ali in spalla e si trascinò fino in cima alla montagna, tutti i suoi concittadini lo avrebbero visto volare fiero sopra le loro teste, visto che il paese si trovava proprio ai piedi della montagna.
Salito in cima, prese una lunga rincorsa e, arrivato all’orlo del precipizio, si lanciò nel vuoto!
In quel momento un grande bagliore provocato dal riflesso del sole sulle ali d’oro attirò l’attenzione di tutti i cittadini riuniti nella piazza per la grande manifestazione, i quali alzarono lo sguardo e videro inizialmente una grande luce, ma subito dopo un grande polverone, una valanga che si fermò solo dopo essere arrivata a valle.
Tutti i cittadini accorsero verso la “valanga” e videro, senza troppo stupore, che si trattava del loro concittadino malvagio, molti di loro cominciarono a deriderlo!

E lui?

Si vergognò profondamente!
Il peso del suo orgoglio, della sua malvagità, dell’arroganza, era tanto quanto l’oro pesantissimo delle sue ali che lo avevano fatto cadere rovinosamente così in basso!
Non si sa che fine abbia fatto lo spregevole individuo, non sappiamo se abbia cambiato le sue abitudini, ma di certo è stato un avvertimento per tutti coloro che hanno bramato più volte ali non meritate.

Brano senza Autore, tratto dal Web