Attenzione Reciproca


Attenzione Reciproca

Un giorno in cui faceva molto caldo, un contadino che lavorava nel suo campo colse un grappolo d’uva e cominciò a mangiarlo ma, mentre si dissetava, pensò a sua moglie che stava facendo il pane in casa.
Forse con quel caldo avrebbe desiderato anche lei un po’ d’uva fresca.
Così le portò in dono il grappolo e torno nell’orto a lavorare.
La moglie apprezzò molto il pensiero del marito, ma le venne in mente che suo figlio stava spaccando la legna.

Chissà come avrebbe gradito un po’ di quell’uva fresca!

Cosi gliela portò.
Il ragazzo fu ben lieto di rinfrescarsi la gola, ma anche a lui venne un pensiero:
alla sua sorellina avrebbe fatto piacere mangiare un po’ d’uva.
Detto fatto le regalò il grappolo.
La piccola incominciò a mangiarlo, ma alzando lo sguardo vide il papà che zappava l’orto.

Gli corse vicino e gli donò ciò che restava del grappolo.

Quando il babbo comprese che l’uva era la stessa che lui aveva raccolto, capì con gioia che ogni persona della sua famiglia era generosa e attenta ai bisogni degli altri.

Brano senza Autore

La ragione di Stato


La ragione di Stato

Il figlio di un re si innamorò, come succede nelle fiabe, della figlia del fornaio, che era povera ma bella.
E la sposò.
Per alcuni anni i due sposi vissero in piena armonia e felicità.
Ma, alla morte del padre, il principe salì sul trono.
I ministri e i consiglieri si affrettarono a fargli capire che per la salvezza del regno doveva ripudiare la moglie popolana e sposare invece la figlia del potente re confinante, assicurandosi con questo matrimonio pace e prosperità.
“Ripudiatela, sire, dopotutto è la figlia di un fornaio!” gli consigliarono i ministri, “La sicurezza del trono e dei vostri sudditi viene prima di tutto!”
Le insistenze dei ministri si fecero sempre più pressanti e alla fine il giovane re cedette.
“Ti devo ripudiare,” disse alla moglie, “domani tornerai da tuo padre.
Potrai portare via ciò che ti è più caro!”

Quella sera mangiarono insieme per l’ultima volta.
In silenzio.
La donna, apparentemente tranquilla, continuava a versare vino nel bicchiere del re.
Alla fine della cena, il re sprofondò in un sonno pesante.
La donna lo avvolse in una coperta e se lo caricò sulle spalle.
Il mattino dopo, il re si svegliò nella casa del fornaio.
“Ma, come?” si meravigliò.
La moglie gli sorrise:
“Hai detto che potevo portarmi via ciò che avevo di più caro.
Ebbene, ciò che ho di più caro sei tu.”

Brano tratto dal libro “Cerchi nell’acqua.” di Bruno Ferrero

Un regalo per il giorno di San Valentino

Un regalo per il giorno di San Valentino

Stazione di Toledo ore 12:00, un tenero signore si siede accanto a me, ed involontariamente una parte della rosa che ha comprato si poggia sulla mia spalla, lui mi chiede scusa e mi racconta che non prende con piacere i mezzi pubblici, non ha più l’età; mi dice sorridendo che aveva voglia di fare una sorpresa a sua moglie nel giorno degli innamorati, dato che a lei piace tanto un anello che vede sempre in una pubblicità.
Le nipotine gli hanno detto che poteva comprarlo solo a via Toledo da Pandora, ma lui non guida più, quindi ha dovuto necessariamente prendere la metropolitana.

“Sono 54 anni che stiamo insieme,” mi dice con dolcezza, “ai miei tempi non c’erano tutte queste ricorrenze, però mi piacciono.”
Ha scelto di prendere anche una rosa, perché regalare dei fiori è uno dei gesti più romantici.
Lo guardavo e pensavo a quanto sia meraviglioso tutto l’amore che ha per la moglie dopo così tanti anni vissuti insieme, pensavo che non è vero che basta il pensiero, sono questi piccoli gesti, le attenzioni che rendono un rapporto indissolubile, resistente ad ogni inverno e ancor di più ad ogni primavera.
Viva l’amore, in questo giorno come ogni altro giorno, perché l’amore ci rende liberi.


Brano senza Autore, tratto dal Web