Il maglione multicolore

Il maglione multicolore

C’era un villaggio, molto tempo fa, i cui abitanti erano molto poveri.
L’inverno da quelle parti era terribile e tutti erano preoccupati per un povero vecchio che avrebbe certamente sofferto molto:
non aveva nulla con cui coprirsi se non qualche straccio.

Gli sarebbe servito un maglione.

Ma nessuno in quel villaggio ne possedeva due e nessuno aveva il denaro per aiutarlo.
Alla fine una donna ebbe un’idea:
“Se ogni persona del villaggio toglie un filo da suo maglione, riusciremo ad avere abbastanza filo da fare un maglione nuovo da regalare a quel povero vecchio.
E nessuno se ne accorgerà!”

Accettarono tutti.

Ognuno portò un filo.
Tutti i fili furono attaccati l’uno all’altro e si formarono diverse matasse di lana.
La brava donna lavorò per giorni con i ferri e confezionò un magnifico maglione multicolore.
Tutti insieme lo portarono al povero vecchio, all’inizio dell’inverno.

Il pover’uomo l’accettò con le lacrime agli occhi.

Così in quel gelido inverno nessuno nel villaggio ebbe freddo.
E il povero vecchio era senza dubbio il più elegante.

Brano tratto dal libro “Piccole storie per riflettere.” di Bruno Ferrero. Edizioni ElleDiCi.

La collezione di rocchetti di filo colorato

La collezione di rocchetti di filo colorato

In una storia narrata dal saggio indiano Ramakrishna, una donna va a trovare un’amica che da molto tempo non vedeva.
Entrata in casa sua, nota una magnifica collezione di rocchetti di filo colorato.

Questa esibizione multicolore la attrae in maniera irresistibile,

e quando l’amica va un momento in un’altra stanza, la donna ruba vari rocchetti e li nasconde tenendoli sotto le braccia.
L’amica però se ne accorge e, senza accusarla, le dice:

“È da tanto tempo che non ci vediamo.

Perché non danziamo assieme per festeggiare il nostro incontro?”
La donna, imbarazzata, non può rifiutare ma, per non lasciar cadere i rocchetti,

è costretta a danzare in modo molto rigido.

L’altra la esorta a liberare le braccia e a muoverle danzando, e quella risponde:
“Non sono capace, io danzo solo così!”

Brano tratto dal libro “La forza della gentilezza.” di Piero Ferrucci. Oscar Mondadori 2005.