Il semaforo verde

Il semaforo verde

La nonna entrò in Chiesa tenendo per mano il nipotino.
Cercò con lo sguardo il lumino rosso che segnalava il tabernacolo del Santissimo.

Si inginocchiò e cominciò a pregare.

Il bambino girava gli occhi dalla nonna al lumino rosso, dal lumino rosso alla nonna.
Ad un certo punto sbottò:
“Ehi, nonna!
Quando viene verde usciamo?”

Quel lumino non diventerà mai verde.

Continua a ripetere senza posa: “Fermati!”
Questa è la roccia.
L’unica roccia vera a cui gli esseri umani possono ancorarsi.

L’unica sosta che dà un vero riposo:

“Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi e io vi ristorerò.”
L’unica predica di Gesù:
“Convertitevi perché il Regno di Dio è arrivato in mezzo a voi.”
È in mezzo a noi.
Ma quanti se ne accorgono?

Brano di Bruno Ferrero

Dio, il sogno ed il conto

Dio, il sogno ed il conto

Preoccupato del senso della vita e dell’ultimo giorno, e soprattutto del Giudizio Finale, a cui prima o poi certamente sarebbe andato incontro, un uomo fece un sogno.
Dopo la morte, si avvicinò titubante alla grande porta della Casa di Dio.
Bussò, ed un angelo sorridente venne ad aprire.
Lo fece accomodare nella sala d’aspetto del Paradiso.

L’ambiente era molto severo.

Aveva il vago aspetto di un’aula di tribunale.
L’uomo aspettava, sempre più intimorito.
L’angelo tornò dopo un po’ con un foglio in mano, su cui, in alto, campeggiava la parola “conto.”
L’uomo lo prese e lesse:
“Luce del sole e stormire delle fronde, neve e vento, volo degli uccelli ed erba.
Per l’aria che abbiamo respirato e lo sguardo alle stelle, le sere e le notti …”

La lista era lunghissima.

“… Il sorriso dei bambini, gli occhi delle ragazze, l’acqua fresca, le mani ed i piedi, il rosso dei pomodori, le carezze, la sabbia delle spiagge, la prima parola del tuo bambino, una merenda in riva ad un lago di montagna, il bacio di un nipotino, le onde del mare…”
Man mano che proseguiva nella lettura, l’uomo era sempre più preoccupato.
Quale sarebbe stato il totale?
Come, e con che cosa, avrebbe mai potuto pagare tutte quelle cose che aveva avuto?
Mentre leggeva con il batticuore, arrivò Dio.

Gli batté una mano sulla spalla.

“Ho offerto io!” disse ridendo, “Fino alla fine del mondo…
È stato un vero piacere!”

Brano senza Autore

È tempo, vieni!

È tempo, vieni!

Un’anziana signora stava stirando!
Arrivò l’Angelo della morte e le disse:
“È tempo, vieni!”

La donna rispose:

“Va bene, ma lasciami finire di stirare tutta la biancheria!
Chi lo fa altrimenti?
E poi devo cucinare; mia figlia lavora fino a tardi:
ha bisogno di qualcosa da mangiare quando torna a casa sfinita…
Lo capisci questo?”
L’Angelo se ne andò…
Dopo un po’ di tempo, tornò!
Chiese alla donna se fosse pronta a lasciare la casa…
“È tempo, vieni!” le disse.

La donna rispose:

“Questa è la mia ora per il turno alla casa di riposo per anziani!
Là mi aspettano almeno dieci persone dimenticate dalla loro famiglia…
Posso piantarle in asso, così?”
L’Angelo se ne andò!
Dopo un po’ di tempo tornò e disse:
“È l’ora, andiamo!”
La donna rispose:
“Sì, sì!
Hai ragione!
È giusto!
Ma chi va a prendere il mio nipotino alla Scuola Materna se io non ci sono più?”
L’Angelo sospirò:
“D’accordo, aspetterò finché il tuo nipotino potrà andare a Scuola da solo!”
Alcuni anni dopo, la donna era stanca e piena di acciacchi e, seduta sulla sua poltrona, pensava:
“Adesso potrebbe arrivare l’Angelo…
Dopo tutta la fatica, la Casa di Dio deve essere meravigliosa!”
L’Angelo arrivò…

La donna chiese:

“Mi porti, adesso, nelle braccia di Dio?”
L’Angelo rispose:
“Dove credi di essere stata in tutto questo tempo?”

Brano senza Autore

Il bambino, il medico ed il saggio

Il bambino, il medico ed il saggio

Un vecchio saggio fu invitato a parlare in una parrocchia sulla fiducia in Dio.
La chiesa era affollata di adulti, molto attenti.
In prima fila, seduto sulle ginocchia della nonna, c’era un bambino che giocava con un pezzo di carta in mano.
La sua presenza ispirò al vecchio saggio un paragone e disse:
“Vedete questo bambino?
Questo bambino, come del resto tutti noi, ha paura del medico e dei suoi interventi che spesso sono dolorosi!”
A sostegno della sua tesi si rivolse verso il bambino e disse:

“Come ti chiami?”

“Riccardo!” disse il bimbo.
“Riccardo, quanti anni hai?” proseguì allora il saggio.
“Quattro e mezzo!” rispose fiero agitando la manina.
“È vero che tu hai paura del medico?” domandò allora il saggio.
“No! Io non ho paura del medico!” esclamò il bambino.
Sorpreso dalla risposta, il vecchio saggio insistette:

“Ma come!

Non hai paura del medico quando ti prescrive le medicine amare, quando ti fa la puntura… insomma quando ti fa male?
Non hai paura del medico?”
“No! No! Io non ho paura del medico!” rispose il bambino con maggior forza.
Nel frattempo la nonna osservava preoccupata le repliche del nipotino.
Dopo qualche tentativo andato a vuoto, il vecchio saggio piacevolmente meravigliato dalla reazione del bambino disse:

“Senti, Riccardo.

Saresti contento di venire qui al microfono e dire a me e a tutta questa gente, perché tu non hai paura del medico?”
Riccardo scese dalle ginocchia della nonna, prese il microfono e ad alta voce disse:
“Io non ho paura del medico perché il medico è mio papà!”
Una sonora e gioiosa sorpresa da parte dei presenti accolse l’inattesa risposta.
E la nonna rasserenata confermò:
“Sì, sì. Suo papà fa il medico!”
È il vecchio saggio compiaciuto, rivolgendosi all’assemblea replicò:
“Devo aggiungere altro?
Ora sapete cosa è la fiducia in Dio!”

Brano senza Autore.

Il valzer dei soldi (Donare)

Il valzer dei soldi (Donare)

Un papà ed una mamma, ogni fine settimana, accompagnavano i propri figlioletti dalle rispettive nonne, entrambe rimaste vedove.
Queste accoglievano il nipotino e la nipotina con entusiasmo e gratitudine.
Solo quella paterna però dava delle mance in denaro ai nipotini,

che avevano segnalato questa differenza ai genitori.

Il papà pensò a uno stratagemma per rimediare e diede 50 euro alla suocera perché li desse ai nipotini.
I bambini quando ricevettero gli inaspettati soldi dalla nonna materna, stupiti, andarono subito a mostrare ai genitori il loro tesoretto.
Ritornando verso casa, il padre disse ai figli:
“Bambini, ho finito la benzina della macchina e non ho più i soldi per fare rifornimento.”

I bambini all’unisono replicarono:

“Non preoccuparti papà, i soldi te li diamo noi perché siamo ricchi dopo il regalo della nonna.”
Da questa operazione tutti rimasero contenti e impararono ancor di più il valore del donare.

Brano di Dino De Lucchi
© Ogni diritto sul presente lavoro è riservato all’autore, ai sensi della normativa vigente.
Revisione del racconto a cura di Michele Bruno Salerno

La corda della dignità

La corda della dignità

C’era un bambino che tutti i giorni chiedeva un pezzo di pane al nonno,

poi lo metteva in tasca e si inoltrava nella foresta per poi riapparire dopo una decina di minuti.

Dopo un paio di settimane il nonno incuriosito seguì il nipotino e lo vide fermarsi in un pozzo abbandonato, tirato fuori il pezzo di pane lo getta nel pozzo, rassicurando:

“Torno domani, non piangere!”

Il nonno si avvicina e vede in fondo al pozzo un bambino di un’altra tribù che piangendo continuava a dire nel suo dialetto:
“Aiuto, ti prego, salvami!”

Allora il nonno si rivolge al nipotino dicendo:

“Che bravo nipotino che ho, che si prende cura di un bambino affamato, ma se conoscessi il suo dialetto, sapresti che lui ogni giorno ti diceva:
Grazie fratellino per il pane, ma la prossima volta, ti prego, porta una corda per tirarmi su!”

Brano tratto dal sito Web Il Buongiorno, di Don Luca Murdaca

Il bambino e l’uccellino

Il bambino e l’uccellino

Un giorno d’estate, il nipotino di un famoso scienziato, si presentò al nonno.
Nella mano, che teneva nascosta dietro la schiena, il ragazzino stringeva un uccellino che aveva preso nella voliera del giardino.

Con gli occhi sprizzanti di maliziosa furbizia chiese al nonno:

“Il canarino che ho nella mia mano è morto o vivo?”
“Morto!” rispose il saggio nonno.
Il ragazzo aprì la mano e ridendo lasciò scappare l’uccellino che prese immediatamente il volo.

“Hai sbagliato!” rise.

Se il nonno avesse risposto:
“Vivo!” il ragazzo avrebbe stretto il pugno e soffocato l’uccellino.

Il saggio guardò il nipotino e disse:

“Vedi, la risposta era nella tua mano!”

Brano tratto dal libro “Quaranta storie nel deserto” di Bruno Ferrero