Papà non lava i piatti! (Padre e figlia)

Papà non lava i piatti! (Padre e figlia)

In ogni famiglia esistono delle regole, non scritte, e anche la nostra non fa eccezione!
La nostra principale regola, non scritta, era questa:
“Papà non lava i piatti!”
Mio padre falciava il prato, sguazzava nel sudiciume di uno scantinato invaso dalle acque di scolo, coltivava un orto piuttosto grande, ci scarrozzava, di buon grado, in giro per la città e si alzava un’ora prima per accompagnarci a scuola e, dopo la scuola, era a nostra disposizione.
Si sacrificava continuamente per noi e faceva, quasi, qualunque cosa gli chiedessimo di fare!
Tuttavia, sapevamo che non dovevamo mai aspettarci di vederlo fare una cosa:

lavare i piatti.

Quella regola era stata scolpita nella pietra!
Mamma e papà hanno continuato ad amarci e ad aiutarci anche quando siamo divenuti adulti.
Da quando ho comprato una casa, mio padre si è dato da fare in mille modi per darmi una mano!
C’era bisogno di una porta nuova?
Nessun problema!
Serviva aiuto per ricoprire di materiale isolante i tubi dell’acqua, progettare e realizzare delle comode mensole, pitturare qualcosa?
Faceva tutto, volentieri!
Ho apprezzato molto questa sua disponibilità e sono stata sempre grata a mio padre per la sua saggezza e il suo aiuto.
Sto imparando ad accettare il suo aiuto per quello che è:

un dono d’amore!

Comunque, una sera, ho ricevuto un regalo speciale che ha superato tutte le mie aspettative!
Ero stata a casa molto poco nelle ultime settimane e dovevo passare ogni momento libero a scrivere delle relazioni.
Di conseguenza sembrava che in casa mia ci fosse stato un uragano!
Non mancava, soprattutto, una pila mastodontica di piatti sporchi che mi ripromettevo di lavare prima possibile, cosa che poi non facevo.
Quella sera, dopo una giornata particolarmente faticosa in ufficio, entrai in casa sfinita.
Accesi automaticamente il computer e andai in cucina per farmi un caffè e tirarmi su!
All’improvviso, qualcosa attirò la mia attenzione:
lo scolapiatti era pieno di…

piatti puliti e splendenti!

Immaginai che li avesse lavati mia madre, perciò la chiamai per ringraziarla, perché era stata davvero un angelo.
“Non sono stata io!” mi disse, “È stato tuo padre!”
Quando riattaccai mi vennero le lacrime agli occhi!
Quella regola, scolpita nella mia mente, “Papà non lava i piatti!”, si frantumò sotto ai miei occhi.
A tanti, forse, può sembrare una cosa da poco!
Per me è stato il più grande gesto d’amore della mia vita!

Brano senza Autore

Realizzato in Italia (Made in Italy)

Realizzato in Italia
(Made in Italy)

Si fa presto a dire Made in Italy.
In realtà il successo del marchio italiano è l’insieme di tanti fattori:
duro lavoro, buon gusto, innovazione nella tradizione.

Queste sono alcune delle voci di tanti prodotti apprezzati ed invidiati in tutto il mondo.

Io nel mio piccolo ho assistito e contribuito a quello che oggi è un mito universalmente riconosciuto, lavorando in una fabbrica di scarponi da sci e da montagna, appartenenti ad una gamma medio alta.
Ogni scarpone era un’opera d’arte e veniva creato da mani esperte con materiali di primissimo livello e sottoposto a severissimi controlli prima di raggiungere diverse località nel mondo.
Durante uno dei tanti turni di lavoro, un tecnico tedesco venne in magazzino ad ispezionare e a cercare difetti ad una spedizione di scarponi destinata ad una catena di negozi specializzati tedeschi.

Io toglievo gli scarponi dalla scatola e li passavo all’ispettore che,

dopo una minuziosa osservazione, li porgeva ad una ragazza che li rimetteva nella scatola mettendoci sopra un bollino.
Ricordo ancora il tecnico tedesco che, con un grande anello d’oro al dito, severo, incuteva timore.
In uno dei giorni successivi scartò due paia di scarponi.
Restammo perplessi siccome, a nostro avviso, erano privi di difetti.
Inoltre, non conoscendo il tedesco, non potemmo comunicare i nostri dubbi al compratore.

Sopraggiunse il nostro titolare che,

vedendo le scarpe scartate, con un gesto plateale le scaraventò fuori dalla finestra, brontolando contro di noi, ma contemporaneamente, non facendosi notare da tutti gli altri presenti, mi fece l’occhiolino.
Capii al volo cosa avesse voluto dire e mentre il tecnico fu invitato dal titolare stesso alla pausa caffè, io ne approfittai per recuperare gli scarponi e li aggiunsi nuovamente a quelli ancora da ispezionare.
A questo ulteriore controllo fatto con la lente d’ingrandimento non fu riscontrato nessun difetto, perché nel frattempo li avevo puliti.

In questo periodo, il coronavirus sta mettendo a dura prova il sistema produttivo commerciale del nostro paese.
Speriamo che il Made in Italy faccia da volano all’auspicata ripresa e ancora una volta l’Italia stupisca tutto il mondo.

Brano di Dino De Lucchi
© Ogni diritto sul presente lavoro è riservato all’autore, ai sensi della normativa vigente.
Revisione del racconto a cura di Michele Bruno Salerno