Come ho amato te non ho mai amato!!!


Come ho amato te non ho mai amato!!!

Un grande professore universitario docente di filosofia, come sua consuetudine ormai da 20 anni, arriva in aula e scrive alla lavagna.
“COME O AMATO TE
NON O MAI AMATO!!!”
Con una voce triste come non mai, chiede ai suoi alunni.
“Cosa ho scritto?”
Tutti imbarazzati tacciono.
Dai, dice il professore è facile da leggere.
Una ragazza si alza e legge:
“COME HO AMATO TE
NON HO MAI AMATO!!!”
Bene, dice il professore:
“Ieri sera ho invitato a cena una donna che è stata capace di farmi sentire nel profondo del mio cuore queste parole.
Ci siamo frequentati per 2 mesi.
Le nostre anime hanno vibrato insieme, tutto era meraviglioso.

Ieri volevo chiederle di sposarmi.

L’ho portata a cena.
Tutto era favoloso.
Lei era favolosa.
Sentivo la mia voce strozzarsi in gola.
Ho tirato fuori il mio quaderno, ne ho strappato un pezzetto e come si faceva da bambini le ho scritto:
“COME O AMATO TE
NON O MAI AMATO!!!”
Come un bambino, mi aspettavo di vedere sorgere un sorriso sulle sue meravigliose labbra.
Il suo viso si è spento.
Ha iniziato a piangere.
Si è scusata perché non riusciva a trattenersi ed è andata via.
Incredulo, l’ho rincorsa.
Volevo, dovevo sapere perché di quella reazione.”
Alla fine mi ha risposto:
“Tu sei un grande professore di filosofia.
Io una stimata professoressa di lettere.
Come puoi aver commesso quell’errore?

Non riesco a crederci, non riesco!”

Avrei potuto spiegarle che lo avevo fatto consapevolmente solo per fingere di essere tornati bambini.
Per dimostrarle che l’amore che provo per lei è capace di trasportarmi a quando non sapevo distinguere una O da una HO.
Ma in quell’attimo ho capito.
Amarsi non è essere perfetti.
Amarsi non è fare sempre la cosa giusta.
Lei cercava un amore perfetto.
Io non l’avrei mai resa felice.
Sono stato zitto.
RAGAZZI CERCATE DI NON AMARE LA FORMA
AMATE IL CONTENUTO!!!

Brano senza Autore, tratto dal Web

La storia del Destino che unisce due giovani con un Filo Rosso

La storia del Destino che unisce due giovani con un Filo Rosso

C’era una volta un ragazzino che studiava per diventare un funzionario statale.
Anticamente per poterlo diventare, bisognava sostenere degli esami piuttosto pesanti.
Durante una passeggiata solitaria, per rilassarsi dallo studio, vide sulla riva di un fiume un vecchio con la barba e i capelli bianchi che ripetutamente, dopo aver preso due sassi da terra, li univa insieme con un doppio giro di filo rosso e scriveva due nomi su un grande registro.
Il ragazzino incuriosito si avvicinò, e chiese al vecchio cosa stesse facendo.
Questi gli disse che stava decidendo le coppie che poi si sarebbero in futuro sposate.
Il ragazzino chiese allora se anche a lui avesse già assegnato una sposa.

Il vecchio gli rispose di sì, e alle pressanti richieste dello studente gli indicò la ragazzina che viveva con la madre in fondo alla strada al limite del paese.
Il ragazzino, curioso di sapere come ella fosse corse a vedere la sposa a lui destinata, ma quando la vide rimase alquanto deluso perché gli sembrava piuttosto brutta, e preso dall’ira raccolse un sasso e lo lanciò con forza contro la ragazzina.
Quando la vide stramazzare al suolo, fuggì via e dopo aver vagato per ore nel bosco decise, per evitare di rendere conto alla giustizia dell’accaduto, di trasferirsi da parenti che aveva ed abitavano molto lontano.
Lì trascorse alcuni anni a studiare per finire la sua preparazione per gli esami.
Finalmente venne il giorno in cui li superò brillantemente.
I parenti allora gli suggerirono che, poiché era giovane e non aveva più da preoccuparsi per il futuro, era il momento adatto per lui di prendere moglie.

Se lui fosse stato d’accordo, loro avrebbero potuto presentargli una giovane donna di buona famiglia, molto bella ed istruita che, essendole morta da poco la madre con cui viveva, era stata accolta da dei parenti che abitavano lì vicino.
Lui si dichiarò d’accordo e fu portato a conoscere questa giovane donna.
Fu un amore a prima vista per entrambi, tanto che si sposarono dopo brevissimo tempo.
La sera delle nozze, accarezzando la moglie lui si accorse che sotto i capelli lei aveva una lunga cicatrice sulla tempia e gliene chiese la ragione.
Lei gli rispose che anni prima, uno stupido ragazzino, senza alcuna ragione le aveva lanciato un sasso che l’aveva colpita alla tempia facendola cadere a terra come morta.
Lui si gettò allora in ginocchio ai suoi piedi chiedendole perdono, perché lo stupido ragazzino era stato lui.
Perdono che naturalmente ottenne pienamente.

Leggenda popolare Giapponese.
Brano senza Autore, tratto dal Web