Bortolo, i fagioli ed il topolino

Bortolo, i fagioli ed il topolino

Durante la prima guerra mondiale, un giovane fante di nome Bortolo si distinse per coraggio e cameratismo.
Era benvoluto anche dagli altri soldati per la sua ironia e per la goliardia,

usate per rendere meno pesante la vita di trincea.

Quelli che erano insieme a lui raccontavano che “usava” un occhio per piangere le brutture della guerra e l’altro per sorridere alla vita che amava tanto.
Un giorno, mentre si trovava nella retrovia del fronte, gli venne servito nella gavetta un fumante minestrone di fagioli, di cui era particolarmente ghiotto.
Seduto per terra notò in mezzo alle gambe un piccolo topolino morto che prese delicatamente per la coda, lo imbrattò con una cucchiaiata di brodo di fagioli e mostrandolo a tutti esclamò:

“Compagni, oggi si mangia fagioli con della buona carne!”

Tutti ebbero una reazione di disgusto e si rifiutarono di continuare a mangiare i fagioli.
Così lui poté abbuffarsi delle razioni rifiutate.
La cosa non passò inosservata e insospettì il tenente che ravvisò nella sua bravata del procurato disfattismo.

Subito gli intimò di ingoiare il topolino,

altrimenti lo avrebbe deferito alla corte marziale.
Quella volta Bortolo pianse con tutti e due gli occhi ed ingoiò il topo.

Brano di Dino De Lucchi
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Revisione del racconto a cura di Michele Bruno Salerno