L’arcobaleno (L’affresco della vita)

L’arcobaleno (L’affresco della vita)

Nella nostra vita non c’è niente di preconfezionato, ogni cosa ce la dobbiamo costruire con i vari colori che formano la realtà.
Il bianco è il colore principale che servirà come base.
È la quotidianità, il voler costruire, giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo, la tua vita, che è unica e insostituibile.
Poi c’è il rosso che ci ricorda il sangue, la lotta, la passione, la sofferenza, i sacrifici…

Sì, lo so, che quest’ultima parola non va di moda, ma è comunque essenziale.

L’arancione che rappresenta la capacità di rinnovarsi, di affrontare le cose in modo nuovo, vincendo la noia e la ripetitività di ogni giorno.
Il giallo è il colore del successo, del benessere del pane abbondante che ci viene donato ogni giorno.
Poi c’è il verde, il colore della natura, della speranza, dei passaggi, dell’attesa, della risurrezione… della vita.
Ecco l’azzurro, che ricorda il cielo, la serenità, la gioia, la condivisione…

l’allegria dello stare insieme agli altri.

Segue l’indaco, un tipo di blu più intenso, noto anche come colore della mezzanotte, utile per la meditazione e la spiritualità, è un colore con effetto rilassante
Il viola è il colore della riflessione, del silenzio, della meditazione… del trovare noi stessi.
Ecco, prendi tutti questi colori e con essi vedi di dipingere l’affresco della tua vita.
Non pensare che sarà un lavoro semplice e nemmeno che te la caverai facilmente.

L’affresco finirà solo con la tua vita:

ma è nella sapiente combinazione di questi colori che troverai ciò che hai sempre desiderato.
Come in natura i colori si uniscono formando un unico arcobaleno, così il Dio della vita, fedele alle sue promesse dell’alleanza, ci invita a divenire uno insieme a Lui, armonizzando le nostre ricchezze, i nostri doni, le nostre diversità ed il nostro carisma.
Questo è l’affresco che siamo chiamati a dipingere.

Brano senza Autore

Il massaggio e l’acqua di petali rosa

Il massaggio e l’acqua di petali rosa

Si chiamava “Bella come l’aurora” e viveva serenamente in un piccolo villaggio di pescatori sulle rive del Fiume Azzurro.
Fu chiesta in moglie dal più ricco dei pescatori del fiume.
I primi anni della giovane coppia furono veramente felici e spensierati.
Ma tutta quella felicità infastidiva e irritava sempre di più la suocera di Katy, che era stata rapidamente spodestata dal cuore del figlio, dei familiari e dei servi dalla bella nuora.
Così cominciò a tormentarla in ogni modo ed a diffondere le più orribili dicerie sul suo conto.
Esasperata, la bella Katy decise di vendicarsi uccidendo la suocera.

In preda a questa cupa decisione, si recò da uno stregone per procurarsi un filtro di morte.

Lo stregone l’ascoltò attentamente e poi le diede una fiala che conteneva un liquido rosa da mescolare ogni giorno nel tè della suocera, poi le propose, per stornare da sé ogni sospetto, di praticare ogni mattino sulle spalle, la nuca e la fronte della suocera un massaggio dolce e rilassante:
“In questo modo la morte la sorprenderà lentamente nel giro di sei mesi!”
Katy paziente e ostinata, per mesi versò regolarmente gocce di liquido rosa nel tè della suocera e praticò con la stessa pazienza il dolce massaggio ogni giorno.
Il massaggio quotidiano tesseva una rete nuova tra le due donne, che divennero amiche.

Il loro cuore cambiò.

La suocera notò quanto la nuora fosse gentile e generosa oltre che bella.
Katy riscopriva ogni giorno il cuore materno della suocera.
Dopo qualche mese, Katy aveva praticamente dimenticato il motivo delle quotidiane visite, delle gocce di liquido rosa nel tè e del massaggio alla suocera:
tutto questo era diventato una tranquilla e piacevole abitudine, fatta di complicità, di lunghe chiacchierate e di tenerezza.
Ma un giorno, all’improvviso, fu costretta a ricordarsene.
La suocera innocentemente disse:
“Stiamo bene insieme.
Che peccato che io debba morire molto prima di te…”.
Katy si alzò e corse dallo stregone per avere l’antidoto al veleno della fiala.
Si gettò in ginocchio e lo supplicò, spiegandogli quello che era successo e come fosse cambiato il suo cuore.

Lo stregone sorrise:

“Alzati, mia bella figliola.
Il liquido che ti ho dato è soltanto acqua di petali di rosa.
Il vero antidoto al veleno dell’odio, che in realtà era dentro di te, è stato il massaggio quotidiano.
Se guardi una persona negli occhi, le stai vicino, parli con lei non potrai più odiarla!”

Brano senza Autore