Amore, Felicità, Tempo, Amicizia e Saggezza

Amore, Felicità, Tempo, Amicizia e Saggezza

Ciao, il mio nome è Felicità.
Faccio parte della vita, di quelli che credono nella forza dell’amore, che credono che ad una bella storia non possa esserci mai fine.
Sono sposata, lo sapevi?
Sono sposata con il Tempo.
Lui è il responsabile della risoluzione di tutti i problemi.
Lui costruisce cuori, lui medica quelli feriti, lui vince la tristezza…

Io e il Tempo, assieme, abbiamo avuto tre figli:

Amicizia, Saggezza e Amore.
Amicizia è la figlia più grande, una ragazza bellissima, sincera e allegra.
Lei unisce le persone, non ha l’intento di ferire, ma di consolare.
Poi c’è Saggezza, colta, con principi morali.
Lei è quella più attaccata a suo padre, Tempo.
È come se Saggezza e Tempo camminassero insieme!

Il più piccolo è Amore!

Ah, quanto mi fa lavorare lui!
È ostinato, a volte vuole abitare solo in un certo posto…
E a volte dice che è stato concepito per abitare in due cuori e non in uno soltanto.
Eh si, mio figlio Amore è molto complesso.
Quando comincia a far danni, devo chiamare subito suo padre, Tempo, affinché chiuda le ferite procurate dal figlio!

Una persona un giorno mi ha detto:

“Alla fine tutto si sistema sempre… in un modo o nell’altro… se le cose ancora non si sono sistemate è perché non siamo ancora giunti alla fine!”
Per questo ti dico di avere fiducia nella mia famiglia.
Credi in mio marito Tempo, nei miei figli Amicizia, Saggezza e soprattutto credi in mio figlio Amore.
Se avrai fiducia in loro, stai certo che allora io, Felicità, un giorno busserò alla tua porta!
E non dimenticare mai di sorridere …

Brano senza Autore

Dio, la principessa ed il rabbi

Dio, la principessa ed il rabbi

Una volta una principessa chiese al rabbi Jossi ben Chalafta:
“Che cosa fa Dio, tutto il giorno?”

Il buon rabbi rispose:

“Mette insieme le coppie.
Decide chi dove sposare chi.
Questo uomo a quella donna, questa donna a quell’uomo, e così via!”
“Non è granché!” ribatté la principessa, “Questo lo posso fare anch’io.
Posso mettere insieme migliaia di coppie in un solo giorno.”
Rabbi Jossi rimase in silenzio.
Che fece la principessa?
Andò nei suoi palazzi, prese mille schiavi e mille schiave e li sposò tra loro.

Disse:

“Questo deve sposare quella, quella deve essere sposata a questo!”
Durante la notte quasi tutte le coppie litigarono e si picchiarono a sangue.
Al mattino andarono dalla principessa.
Uno aveva la testa rotta, l’altra un occhio pesto, un altro il naso ammaccato…
La principessa mandò a chiamare il rabbi Jossi, gli raccontò tutta la storia e concluse:

“Avevi ragione.

Mi accorgo che solo Dio può mettere insieme uomini e donne.”
Allora si udì una voce dal Cielo:
“Anche per me la cosa non è facile.”

Brano senza Autore

La persona ideale

La persona ideale

Mulla Nasrudin era seduto nel negozio del tè quando arrivò un vicino per parlare con lui.
“Sto per sposarmi, Mulla,” gli disse l’amico, “e sono molto eccitato.
Tu non hai mai pensato di sposarti?”

Nasrudin rispose:

“Sì, ci ho pensato.
Quand’ero giovane lo desideravo molto.
Volevo trovare la moglie perfetta.
Mi sono messo in viaggio per cercarla e sono andato a Damasco.
Là ho incontrato una bella donna piena di grazia, gentile e molto spirituale, ma che non conosceva il mondo.

Allora mi sono rimesso in viaggio e sono andato a Isphahan.

Là ho incontrato una donna che era sia spirituale che mondana, bella sotto molti punti di vista, ma non riuscivamo a comunicare.
Alla fine sono andato al Cairo e dopo molte ricerche l’ho trovata.
Era profonda di spirito, piena di grazia, bella sotto tutti i punti di vista, a suo agio sia nel mondo che nei regni che lo trascendono.
Sentivo di aver trovato la moglie ideale!”

L’amico gli fece un’altra domanda:

“Allora perché non l’hai sposata, Mulla?
“Ahimè,” disse Nasrudin scuotendo la testa, “anche lei stava cercando il marito ideale!”

Brano tratto dal libro “Il segreto dei pesci rossi.” di Bruno Ferrero

I regali nello sgabuzzino

I regali nello sgabuzzino

Il postino suonò due volte.
Mancavano cinque giorni a Natale.
Aveva fra le braccia un grosso pacco avvolto in carta preziosamente disegnata e legato con nastri dorati.
“Avanti!” disse una voce dall’interno.
Il postino entrò.
Era una casa malandata: si trovò in una stanza piena d’ombre e di polvere.
Seduto in una poltrona c’era un vecchio.
“Guardi che stupendo pacco di Natale!” disse allegramente il postino.
“Grazie. Lo metta pure per terra.” disse il vecchio con la voce più triste che mai.

“Non c’è amore dentro!”

Il postino rimase imbambolato con il grosso pacco in mano.
Sentiva benissimo che il pacco era pieno di cose buone e quel vecchio non aveva certo l’aria di passarsela male.
Allora, perché era così triste?
“Ma, signore, non dovrebbe fare un po’ di festa a questo magnifico regalo?”
“Non posso… Non posso proprio!” disse il vecchio con le lacrime agli occhi.
E raccontò al postino la storia della figlia che si era sposata nella città vicina ed era diventata ricca.
Tutti gli anni gli mandava un pacco, per Natale, con un bigliettino:

“Da tua figlia Luisa e marito.”

Mai un augurio personale, una visita, un invito:
“Vieni a passare il Natale con noi.”
“Venga a vedere.” aggiunse il vecchio e si alzò stancamente.
Il postino lo seguì fino ad uno sgabuzzino.
Il vecchio aprì la porta.

“Ma…” fece il postino.

Lo sgabuzzino traboccava di regali natalizi.
Erano tutti quelli dei Natali precedenti.
Intatti, con la loro preziosa carta e i nastri luccicanti.
“Ma non li ha neanche aperti!” esclamò il postino allibito.
“No!” disse mestamente il vecchio “Non c’è amore dentro!”

Brano senza Autore, tratto dal Web

L’importanza del Tenore di Vita


L’importanza del Tenore di Vita

Un ragazzo di umili origini era follemente innamorato della figlia di un uomo molto ricco e altolocato.
Un giorno il ragazzo fece una proposta di matrimonio alla ragazza che seccamente rispose: “Stai scherzando?
Il tuo stipendio mensile equivale a quello che spendo in un giorno!
Come posso minimamente pensare di essere tua moglie?
Non potrò mai innamorarmi di una persona come te.

Dimenticami e trova una persona del tuo stesso livello.”

Per il povero ragazzo fu un colpo tremendo.
Passarono gli anni, ma quella ferita rimase sempre aperta e lui non dimenticò mai quelle parole.
Circa dieci anni dopo i due si rincontrano casualmente in un centro commerciale.
Quando lei lo vide, subito disse:
“Hey, quanto tempo!
Come stai?
Ora sono felicemente sposata.
Mio marito è un uomo molto intelligente e un esperto uomo d’affari.
Sai quanto prende?

15.000 euro al mese.”

Nel sentire quelle parole, gli occhi dell’uomo diventarono lucidi e qualche lacrima scese sul suo viso.
Nonostante i dieci anni, ancora non aveva del tutto superato quel rifiuto.
Pochi secondi dopo il marito di lei fece ritorno dalla toilette e, prima che la moglie potesse dire una parola, nel vedere l’uomo esclamò:
“Capo, anche tu qui!
Che piacere incontrarti!
Vedo che hai conosciuto mia moglie.”
Poi si girò verso la moglie e disse:

“Lui è il mio capo.

Il progetto da 100 milioni di euro al quale sto lavorando da tanto è suo.
Nonostante le sue doti e il suo talento ha deciso di rimanere single.
Lui tempo fa ha amato follemente una ragazza, ma non è mai riuscito a conquistare il suo cuore perché non rientrava nei suoi “standard economici!”
Pensa che beffa!
Ora lui è uno degli uomini più ricchi della città!”
La donna, in totale stato di shock, non pronunciò neanche una parola.

Brano senza Autore, tratto dal Web