Realizzato in Italia (Made in Italy)

Realizzato in Italia
(Made in Italy)

Si fa presto a dire Made in Italy.
In realtà il successo del marchio italiano è l’insieme di tanti fattori:
duro lavoro, buon gusto, innovazione nella tradizione.

Queste sono alcune delle voci di tanti prodotti apprezzati ed invidiati in tutto il mondo.

Io nel mio piccolo ho assistito e contribuito a quello che oggi è un mito universalmente riconosciuto, lavorando in una fabbrica di scarponi da sci e da montagna, appartenenti ad una gamma medio alta.
Ogni scarpone era un’opera d’arte e veniva creato da mani esperte con materiali di primissimo livello e sottoposto a severissimi controlli prima di raggiungere diverse località nel mondo.
Durante uno dei tanti turni di lavoro, un tecnico tedesco venne in magazzino ad ispezionare e a cercare difetti ad una spedizione di scarponi destinata ad una catena di negozi specializzati tedeschi.

Io toglievo gli scarponi dalla scatola e li passavo all’ispettore che,

dopo una minuziosa osservazione, li porgeva ad una ragazza che li rimetteva nella scatola mettendoci sopra un bollino.
Ricordo ancora il tecnico tedesco che, con un grande anello d’oro al dito, severo, incuteva timore.
In uno dei giorni successivi scartò due paia di scarponi.
Restammo perplessi siccome, a nostro avviso, erano privi di difetti.
Inoltre, non conoscendo il tedesco, non potemmo comunicare i nostri dubbi al compratore.

Sopraggiunse il nostro titolare che,

vedendo le scarpe scartate, con un gesto plateale le scaraventò fuori dalla finestra, brontolando contro di noi, ma contemporaneamente, non facendosi notare da tutti gli altri presenti, mi fece l’occhiolino.
Capii al volo cosa avesse voluto dire e mentre il tecnico fu invitato dal titolare stesso alla pausa caffè, io ne approfittai per recuperare gli scarponi e li aggiunsi nuovamente a quelli ancora da ispezionare.
A questo ulteriore controllo fatto con la lente d’ingrandimento non fu riscontrato nessun difetto, perché nel frattempo li avevo puliti.

In questo periodo, il coronavirus sta mettendo a dura prova il sistema produttivo commerciale del nostro paese.
Speriamo che il Made in Italy faccia da volano all’auspicata ripresa e ancora una volta l’Italia stupisca tutto il mondo.

Brano di Dino De Lucchi
© Ogni diritto sul presente lavoro è riservato all’autore, ai sensi della normativa vigente.
Revisione del racconto a cura di Michele Bruno Salerno

Corso di formazione per uomini e mariti


Corso di formazione per uomini e mariti

Corso di formazione che permette agli uomini di sviluppare quella parte del cervello della quale ignorano l’esistenza.

Programma: 2 moduli di cui uno obbligatorio.

Modulo 1: Corso di base obbligatorio

1. Imparare a vivere senza la mamma (2000 ore)
2. La mia donna non è mia mamma (350 ore)
3. Capire che il calcio non è altro che uno sport (500 ore)

Modulo 2: Vita a due

1. Avere bambini senza diventare geloso (50 ore)
2. Vincere la sindrome del telecomando (550 ore)
3. Non fare la pipì fuori dal water (100 ore, esercizi pratici con video)
4. Come arrivare fino al cesto dei panni sporchi senza perdersi (500 ore)
5. Come sopravvivere ad un raffreddore senza agonizzare (300 ore)

Sono inoltre previsti dei temi speciali di approfondimento:

Tema 1: il ferro da stiro; dalla lavatrice all’armadio: un processo misterioso.
Tema 2: tu e l’elettricità: vantaggi economici del contattare un tecnico competente per le riparazioni (anche le più basilari).
Tema 3: ultima scoperta scientifica: cucinare e buttare la spazzatura non provocano ne’ impotenza ne’ tetraplegia (pratica in laboratorio).
Tema 4: perché non è reato regalarle fiori anche se sei già sposato con lei.
Tema 5: il rullo di carta igienica: “la carta igienica nasce da sola nel portarullo?” (esposizioni sul tema della generazione spontanea).

Tema 6: come abbassare la tavoletta del bagno passo a passo (teleconferenza con l’Università di Harvard).

Tema 7: gli uomini che guidano possono chiedere informazioni ai passanti quando si perdono senza il rischio di sembrare impotenti (testimonianze).
Tema 8: la lavatrice: questa grande sconosciuta.
Tema 9: differenze fondamentali tra il cesto della roba sporca e il suolo (esercizi in laboratori di musicoterapia).
Tema 10: l’uomo nel posto del passeggero: è geneticamente possibile non parlare o agitarsi convulsamente mentre lei parcheggia?
Tema 11: la tazza della colazione: levita da sé fino al lavandino? (esercizi diretti da Silvan).
Tema 12: comunicazione extrasensoriale: esercizi mentali in modo che quando gli si dice che qualcosa è nel cassetto dell’armadio non domandi “in quale?”

Brano senza Autore, tratto dal Web

Competenze tecniche: fare e saper fare!

Competenze tecniche: fare e saper fare!

Un ingegnere fu chiamato a riparare un computer molto grande ed estremamente complesso, un computer del valore di 12 milioni di euro.
Sedutosi di fronte allo schermo, premuti alcuni tasti, annuì, mormorò qualcosa tra sé e lo spense.

Prese un piccolo cacciavite dalla tasca e girò a metà a una piccola vite.

Poi accese di nuovo il computer e scoprì che funzionava perfettamente.
Il presidente della società fu felice e si offrì di pagare il conto sul posto.
“Quanto le devo?” chiese.
“In totale mille euro.” rispose l’ingegnere.
“Mille euro?

Mille euro per un paio di minuti di lavoro?

Mille euro, semplicemente per aver girato una piccola vite?
Io so che questo super computer costa 12 milioni di euro, ma…
Mille euro è un importo pazzesco!
Pagherò solo se mi invia una fattura dettagliata che giustifichi perfettamente questa cifra!”
Il tecnico informatico annuì e se ne andò.
La mattina seguente, il Presidente ricevette la fattura, lesse attentamente, scosse la testa e procedette a pagare, senza indugio.
La fattura riportava:

“Servizi offerti:

Serrare una vite: Euro 1.
Sapere quale vite serrare: Euro 999.”

Per i professionisti che ogni giorno affrontano il disprezzo di coloro che per la loro stessa ignoranza non riescono a capire.
Ricorda:
“Si vince per quel che si sa, non per quel che si fa!”

Brano senza Autore, tratto dal Web