Due racconti brevi sui bambini

Due racconti brevi sui bambini
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Il bambino ed il disegno di Dio

La lezione del piccolo Leonardo

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“Il bambino ed il disegno di Dio”

Un bambino stava disegnando e l’insegnante gli disse:
“È un disegno interessante.
Che cosa rappresenta?”

“È un ritratto di Dio!” esclamò lui.

“Ma nessuno sa come sia fatto Dio!” ribatté la maestra.
“Quando avrò finito il disegno lo sapranno tutti!” concluse, sicuro, il bambino.

Brano senza Autore
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“La lezione del piccolo Leonardo”

 

Ogni volta che ti senti deluso della tua posizione nella vita pensa al piccolo Leonardo!
Leonardo faceva le prove di una parte nella recita della scuola.
Ci teneva tantissimo a parteciparvi ma la mamma temeva che non sarebbe stato scelto!
Il giorno in cui si annunciavano le parti,

andò a prenderlo, dopo la scuola.

Leonardo le corse incontro, con gli occhi che gli brillavano, per l’orgoglio e l’emozione.
“Indovina, mamma!” urlò, e poi disse quelle parole, che rimangono per tutti una lezione:
“Sono stato scelto per applaudire!”

Brano senza Autore

Guizzino, il piccolo pesce che sfidò gli squali

Guizzino, il piccolo pesce che sfidò gli squali

Guizzino era un piccolissimo pesce nero in un grande mare; squa_me luminose lo ricoprivano.
Era molto agile e furbo, riusciva sempre a non cadere nella bocca di certi enormi pesci che passavano a volte nel suo spazio.
Vivevano insieme a Guizzino tantissimi altri pesciolini, che avevano il terrore dei grandi squali che passavano di lì.

Guizzino temeva per loro e siccome gli voleva bene,

pensò a lungo come poter aiutare i suoi amici.
Finalmente ebbe un’idea geniale:
“Amici!” disse tutto felice, “Ho trovato come vincere gli squali!”
“Come?
Lo sai come sono grandi?” risposero i pesciolini tremando solo al pensiero con quei bestioni!
“Ascoltatemi bene,” rispose Guizzino, “quando gli squali si presenteranno nel nostro mare noi ci riuniremo tutti vicinissimi, e così sembreremo un solo enorme pesce.

Io starò davanti a voi come l’occhio del corpo,

e così luminoso come sono, sembrerò un occhio minaccioso.
Venne il giorno degli squali, che si avvicinavano numerosi e affamati.
I nostri amici erano pieni di paura, ma si rinserrarono davanti a Guizzino, stretti l’uno all’altro, così tanto che diventavano una massa molto più grande di uno squalo.
I grandi pesci sembrarono un po’ disorientati, ma se ne guardarono bene dal disturbare quell’essere sconosciuto con quell’occhio minaccioso e lucente…

E decisero di andare altrove a procurarsi il cibo.

Felici, i piccolini si fecero attorno al loro amico Guizzino:
avevano capito che in tanti si può vincere facilmente.

Brano tratto dal libro “Guizzino.” di Leo Lionni. Edizione Babalibri.
Foto tratta dalle illustrazioni del libro stesso.

La sveglia che scotta

La sveglia che scotta

Alcuni anni fa, anche secondo l’opinione di diversi esperti, faceva molto più freddo, quindi gli inverni risultavano più rigidi.
La gente si difendeva dal rigore del gelo come meglio poteva, vestendosi in modo pesante e indossando capi di lana.
Ovviamente in quegli anni non esistevano i vestiti ed i materiali brevettati di oggi.

Come tutti sappiamo, non tutti del freddo hanno la stessa percezione.

Giulia, una signora di mezza età, lo temeva assai e, come soluzione personale, all’interno della borsa portava una bottiglia di acqua calda per scaldarsi le mani ogni tanto.
Un giorno decise di sfidare i rigori dell’inverno per andare dall’orologiaio a far aggiustare la sveglia, che da tempo non dava segni di vita.

L’orologiaio presa in mano la sveglia,

che nel frattempo era rimasta nella borsa a contatto con la bottiglia di acqua calda, esclamò:
“Ma, signora Giulia, la sua sveglia scotta!”
Giulia, imbarazzata, non volendo svelare il suo stratagemma per difendersi dal gelo, replicò:

“È normale che scotti!

È da stanotte che suona di continuo e quindi si è surriscaldata!”
Giulia era mia nonna.

Brano di Dino De Lucchi
© Ogni diritto sul presente lavoro è riservato all’autore, ai sensi della normativa vigente.
Revisione del racconto a cura di Michele Bruno Salerno