Il professore, Dio e l’arancia

Il professore, Dio e l’arancia

Un noto professore ateo terminò la sua dotta conferenza, in cui aveva attaccato Gesù in tutti i modi, con il classico:
“Qualche domanda?”
Un “ex noto ubriacone” che si era convertito da poco, si alzò, e cominciò, lentamente, a sbucciare un’arancia…

“Allora?” domandò il professore.

Quello continuò imperturbabile e cominciò a mangiare uno spicchio dopo l’altro!
Infine, chiese al professore:
“Era dolce o asprigna?”
“Come faccio, a saperlo?
Non l’ho, mica, assaggiata!” replicò il professore.

“Così, con Gesù…

Come fai a parlarne in questo modo se non lo hai mai incontrato?
È il principio più importante dell’educazione:
nessuno guida un altro, dove non è mai stato…” concluse l’ex ubriacone.

Brano senza Autore

O Dio! Fammi diventare come Giovanni!

O Dio! Fammi diventare come Giovanni!

In un centro di raccolta per barboni, un alcolizzato di nome Giovanni, considerato un ubriacone irrecuperabile, fu colpito dalla generosità dei volontari del centro e cambiò completamente.
Divenne la persona più servizievole che i collaboratori e i frequentatori del centro avessero mai conosciuto.

Giorno e notte, Giovanni si dava da fare instancabile.

Nessun lavoro era troppo umile per lui.
Sia che si trattasse di ripulire una stanza in cui qualche alcolizzato si era sentito male, o di strofinare i gabinetti insudiciati, Giovanni faceva quanto gli veniva chiesto col sorriso sulle labbra e con apparente gratitudine, perché aveva la possibilità di essere d’aiuto.
Si poteva contare su di lui quando c’era da dare da mangiare a uomini sfiniti dalla debolezza,

o quando bisognava spogliare e mettere a letto persone incapaci di farcela da sole.

Una sera, il cappellano del centro parlava alla solita folla seduta in silenzio nella sala e sottolineava la necessità di chiedere a Dio di cambiare.
Improvvisamente un uomo si alzò, percorse il corridoio fino all’altare, si buttò in ginocchio e cominciò a gridare:
“O Dio!
Fammi diventare come Giovanni!
Fammi diventare come Giovanni!”
Il cappellano si chinò verso di lui e gli disse:

“Figliolo, credo che sarebbe meglio chiedere:

Fammi diventare come Gesù!”
L’uomo guardò il cappellano con aria interrogativa e gli chiese:
“Perché, Gesù è come Giovanni?”

Brano tratto dal libro “Il segreto dei pesci rossi.” di Bruno Ferrero. Edizione ElleDiCi.