Vorrei vedere Dio

Vorrei vedere Dio

Un giorno, un uomo, famoso per il suo scetticismo, andò da un vecchio saggio e chiese:
“Vorrei tanto vedere il tuo Dio!”

“È impossibile!” rispose il saggio.

“Impossibile?
Allora, come posso affidare la mia vita a qualcuno che non posso vedere?” chiese l’uomo.
“Siete sposato?” domandò il saggio.

“Sì, da quindici anni!

Ma perché me lo chiedete?” replicò l’uomo.
“Se siete sposato da quindici anni, allora mostratemi la tasca dove avete riposto l’amore per vostra moglie.
E lasciate che io lo pesi, per vedere se è grande!” chiese il saggio.

“Non siate sciocco!

Nessuno può conservare l’amore in una tasca!” rispose l’uomo, sorpreso dall’insolita richiesta.
“Il sole è soltanto una delle opere che Dio ha messo nell’universo,” spiegò il saggio “eppure, se lo fissate, non potete vederlo.
Tanto meno potete vedere l’amore, ma sapete di essere capace di innamorarvi di una donna e di affidarle la vostra vita.
Non vi sembra evidente che esistono nella vita alcune cose, nelle quali confidiamo anche senza vederle?”

Brano senza Autore

L’orologio del contadino

L’orologio del contadino

Un’insegnante della scuola primaria era molto preoccupata perché i suoi alunni, nonostante i continui richiami, arrivavano a lezione o troppo presto o in ritardo.
L’unico ad essere puntuale era il figlio di un contadino.
Pensò a cosa potesse fare per risolvere il problema e

decise di affidare ai suoi alunni un compito per casa.

Il compito consisteva nel disegnare l’orologio di un genitore con indicata l’ora di inizio delle lezioni.
Tutti disegnarono l’orologio come da consegna,

tranne il figlio del contadino che disegnò un gallo, un sole, un campanile ed un treno.

La maestra chiese delucidazioni e l’alunno spiegò:
“Mio padre si alza con il canto del gallo, si regola con il sole, con i tocchi del campanile e con il passaggio del treno, che lo fa arrabbiare perché, molte volte, fa cinque minuti di ritardo!”

Brano di Dino De Lucchi
© Ogni diritto sul presente lavoro è riservato all’autore, ai sensi della normativa vigente.
Revisione del racconto a cura di Michele Bruno Salerno