I mille ducati

I mille ducati

Il giorno delle nozze, un principe fece il suo ingresso nella capitale del suo regno accanto alla sposa novella.
I due sposi avanzavano in una splendida carrozza, mentre ai lati della strada due ali di folla applaudivano.
Ma, nella piazza davanti al castello, tutti ammutolirono.
Su un alto patibolo, un malfattore stava per essere impiccato.
Il condannato aveva già infilato la testa nel cappio.

La principessa scoppiò in lacrime.

Il principe chiese al giudice se era possibile annullare l’esecuzione, come dono di nozze alla sua sposa.
La risposta fu un secco no.
“Ci sono dunque delitti che non possono trovare perdono?” chiese la principessa con un filo di voce.
Uno dei consiglieri del principe fece notare che, secondo un’antica consuetudine della città, qualsiasi condannato poteva riscattarsi pagando la somma di mille ducati.
Una somma enorme.
Dove si poteva trovare tanto denaro?
Il principe aprì la sua borsa, la svuotò e ne uscirono ottocento ducati.
La principessa, frugando nel suo elegante borsellino, ne trovò altri cinquanta.
“Non potrebbero bastare ottocentocinquanta ducati?” chiese.

“La legge ne vuole mille!” ribatterono.

La principessa scese e fece una colletta tra paggi, cavalieri e passanti.
Fece il conto finale: novecentonovantanove ducati.
E nessuno aveva più un ducato.
“Dunque per un ducato quest’uomo sarà impiccato?” esclamò la principessa.
“È la legge!” rispose impassibile il giudice e fece cenno al boia di cominciare l’esecuzione.
A quel punto la principessa gridò:
“Frugate nelle tasche del condannato, forse qualcosa ce l’ha anche lui!”
Il boia ubbidì e da una delle tasche del condannato saltò fuori un ducato d’oro.

Quello che mancava per salvargli la vita.

Nel cuore di ognuno c’è quanto basta a salvargli la vita.
La bontà, l’amore, la felicità in molti sono come stoppini spenti.
Basta un piccolo fiammifero per accenderli.

Brano tratto dal libro “Cerchi nell’acqua.” di Bruno Ferrero

Competenze tecniche: fare e saper fare!

Competenze tecniche: fare e saper fare!

Un ingegnere fu chiamato a riparare un computer molto grande ed estremamente complesso, un computer del valore di 12 milioni di euro.
Sedutosi di fronte allo schermo, premuti alcuni tasti, annuì, mormorò qualcosa tra sé e lo spense.

Prese un piccolo cacciavite dalla tasca e girò a metà a una piccola vite.

Poi accese di nuovo il computer e scoprì che funzionava perfettamente.
Il presidente della società fu felice e si offrì di pagare il conto sul posto.
“Quanto le devo?” chiese.
“In totale mille euro.” rispose l’ingegnere.
“Mille euro?

Mille euro per un paio di minuti di lavoro?

Mille euro, semplicemente per aver girato una piccola vite?
Io so che questo super computer costa 12 milioni di euro, ma…
Mille euro è un importo pazzesco!
Pagherò solo se mi invia una fattura dettagliata che giustifichi perfettamente questa cifra!”
Il tecnico informatico annuì e se ne andò.
La mattina seguente, il Presidente ricevette la fattura, lesse attentamente, scosse la testa e procedette a pagare, senza indugio.
La fattura riportava:

“Servizi offerti:

Serrare una vite: Euro 1.
Sapere quale vite serrare: Euro 999.”

Per i professionisti che ogni giorno affrontano il disprezzo di coloro che per la loro stessa ignoranza non riescono a capire.
Ricorda:
“Si vince per quel che si sa, non per quel che si fa!”

Brano senza Autore, tratto dal Web

Pagato interamente con un bicchiere di latte!

Pagato interamente con un bicchiere di latte!

Un giorno un ragazzo povero, che per pagare i suoi studi vendeva beni di porta in porta, si accorse che gli era rimasta solamente una monetina da dieci centesimi, e aveva fame.
Così decise di chiedere da mangiare alla prossima casa.
Ma si smontò subito quando vide che ad aprire la porta era una giovane donna.
Invece di un pasto, gli riuscì solo di chiedere un bicchier d’acqua.
Lei però lo vide così affamato che pensò di portargli un bicchierone di latte.
Lo bevve lentamente e poi chiese:

“Quanto le devo?”

“Non mi deve niente!” rispose lei, “Mamma ci ha insegnato a non accettare mai compensi per una gentilezza!”
Lui disse:
“Allora la ringrazio di cuore.”
Quando Howard Kelly lasciò quella casa, non si sentiva più forte solo fisicamente, ma anche la sua fede in Dio e nell’uomo si erano rafforzate.
Poco prima era stato quasi sul punto di lasciarsi andare…
Anni dopo, quella giovane donna si ammalò gravemente.
I dottori locali non sapevano come cavarsela e alla fine la mandarono nella grande città, perché degli specialisti studiassero la sua malattia rara.

Anche il Dottor Howard Kelly fu chiamato per un consulto,

e quando sentì il nome della città da cui proveniva, una luce strana riempì i suoi occhi.
Immediatamente si levò e corse giù verso la sua camera d’ospedale.
Avvolto nel suo camice da dottore andò a visitarla e subito la riconobbe.
Uscì da quella stanza determinato a fare tutto il possibile per salvarle la vita.
Da quel giorno riservò grandi attenzioni al caso e, solo dopo una lunga lotta, la battaglia fu vinta.

Il Dottor Kelly chiese all’amministrazione di comunicargli il conto, per la sua approvazione.

Dopo averlo visionato, scrisse qualcosa in un angolo e lo fece recapitare nella stanza della donna.
Lei temeva di aprirlo, perché sapeva che ci avrebbe messo una vita per pagarlo tutto.
Alla fine lo lesse, e alcune parole attirarono la sua attenzione a lato del conto:
“Pagato interamente con un bicchiere di latte!
Dottor Howard Kelly.”

Brano senza Autore, tratto dal Web

Focalizzerò sul nuovo giorno e su tutti i ricordi felici…


Focalizzerò sul nuovo giorno e su tutti i ricordi felici…

Un uomo di 92 anni, piccolo, molto fiero, vestito e ben rasato, una mattina alle 8.00, con i suoi capelli perfettamente pettinati, trasloca in una casa per persone anziane.
Sua moglie di 70 anni è recentemente deceduta, cosa che lo obbliga a lasciare la sua casa.
Dopo parecchie ore di attesa nella hall della casa per anziani, ci sorride gentilmente quando gli diciamo che la sua camera è pronta.
Mentre si reca fino all’ascensore con il suo deambulatore, gli faccio una descrizione della sua piccola camera, includendo il drappo sospeso alla sua finestra come tenda.

“Mi piace molto!”

dice con l’entusiasmo di un ragazzino di 8 anni che ha appena ricevuto un nuovo cucciolo.
“Signor Vito, lei non ha ancora visto la camera, aspetti un attimo.”
“Questo non c’entra niente!” dice “La felicità è qualcosa che scelgo a priori.
Che mi piaccia la mia camera o no, non dipende dai mobili o dalle decorazioni, dipende piuttosto dal modo in cui la percepisco.

Nella mia testa è già deciso che la mia camera mi piace.

E’ una decisione che prendo ogni mattina al mio risveglio.”
Posso scegliere, posso passare la giornata a letto contando le difficoltà che ho con le parti del mio corpo che non funzionano, oppure alzarmi e ringraziare il cielo per quelle che funzionano ancora.

Ogni giorno è un regalo e finché potrò aprire i miei occhi,

focalizzerò sul nuovo giorno e su tutti i ricordi felici che ho raccolto durante tutta la mia vita.
La vecchiaia è come un conto in banca: prelevi da ciò che hai accumulato.

Brano senza Autore, tratto dal Web

La cameriera e la mancia. (Non bisogna mai giudicare)


La cameriera e la mancia. (Non bisogna mai giudicare)

Una signora anziana si sedette ad un tavolo di un bar.
La cameriera le portò il menu e le chiese cosa volesse ordinare.
La vecchia signora chiese quanto costasse un pezzo di torta al cioccolato e la cameriera rispose:

“3 euro.”

La donna anziana prese alcune monete dalla tasca e iniziò a contarle lentamente, chiedendo in seguito quanto costasse la torta semplice.
La cameriera un po’ scocciata, visto che aveva molti tavoli da servire le rispose:

“2 euro.”

“Va bene, allora prendo volentieri la semplice!” rispose la vecchia signora.
La cameriera portò la torta al tavolo e mise subito il conto sul tavolo pensando tra se:

“Che gente tirchia!”

La vecchia signora mangiò molto lentamente e con piacere la torta, si alzò lentamente, mise i soldi sul tavolo e se ne andò.
Quando la cameriera si apprestò a pulire il tavolo si accorse che la vecchia signora le aveva lasciato 1 euro di mancia.

L’emozione le fece scendere una lacrima.

Si voltò alla ricerca dell’anziana donna per ringraziarla, ma era troppo tardi e la signora non era più visibile al suo sguardo.
La cameriera si sentì in colpa per aver giudicato tirchia quella vecchietta che invece possedendo solo 3 euro si era limitata a prendere una fettina di torta da 2 euro per lasciarle la mancia!

Brano senza Autore, tratto dal Web