L’infermiera ed il bambino (L’amore guarisce)

L’infermiera ed il bambino
(L’amore guarisce)

Su un giornale, ho letto di un bambino di Brasilia picchiato brutalmente dai genitori.
Riportò gravi conseguenze:
la paralisi di alcune parti del corpo e la perdita della parola.
Ricoverato in ospedale, fu accudito da un’infermiera che ogni giorno gli ripeteva:

“Io ti amo.”

Benché i medici affermavano che il bambino non potesse sentirla e che i suoi sforzi erano inutili, la donna seguitò a ripetergli:
“Io ti amo, non dimenticarlo.”
Tre settimane più tardi, il bambino recuperò le facoltà motorie.
E un mese dopo, riprese a parlare e a sorridere.
L’infermiera non rilasciò nessuna intervista, e il giornale non riportava il suo nome, tuttavia la traccia del suo impegno resterà per sempre:
L’amore guarisce.

Si, l’amore trasforma e guarisce.

Ma, a volte, architetta trappole mortali e finisce per annientare chi ha deciso di concedersi totalmente.
È un sentimento davvero complesso, anche se può rappresentare l’unica ragione per continuare a vivere, a lottare, a cercare di migliorarsi.
Sarebbe irresponsabile cercare di definirlo perché, come tutto ciò che alberga negli esseri umani, si riesce solo a provarlo.

Si scrivono libri, vengono allestite opere teatrali,

si producono film, si compongono poesie, si realizzano sculture in legno o in marmo, eppure l’artista riesce a trasmettere soltanto l’idea di un sentimento, non il sentimento nella sua pienezza.
Comunque, io ho imparato che l’amore è insito nelle piccole cose e si manifesta anche nel nostro atteggiamento più insignificante:
ecco perché dobbiamo sempre averlo in mente, quando agiamo o quando evitiamo di agire.

Brano tratto dal libro “Come il fiume che scorre.” di Paulo Coelho. Edizione La Feltrinelli.

Evitiamo gli ostacoli per migliorare la nostra vita


Evitiamo gli ostacoli per migliorare la nostra vita

In tempi antichi un re fece collocare una pietra enorme in mezzo ad una strada.
Quindi, nascondendosi, rimase ad osservare per vedere se qualcuno si prendesse la briga di togliere la grande roccia dal centro della strada.
Alcuni mercanti ed altri sudditi molto ricchi passarono da lì e si limitarono a girare attorno alla pietra.

Altri persino protestarono contro il re dicendo che non manteneva le strade pulite, ma nessuno di loro provò a muovere la pietra da lì.

Ad un certo punto passò un campagnolo con un grande carico di verdure sulle spalle; avvicinandosi all’immensa roccia poggiò il carico al lato della strada tentando di rimuovere la roccia.
Dopo molta fatica e sudore riuscì finalmente a muovere la pietra spostandola al bordo della strada.

Tornò indietro a prendere il suo carico e notò che c’era una piccola borsa nel luogo in cui prima stava la pietra.

La borsa conteneva molte monete d’oro e una lettera scritta dal re che diceva che quell’oro era per la persona che avesse rimosso la pietra dalla strada.
Il campagnolo imparò quello che molti di noi neanche comprendono:
“Tutti gli ostacoli sono un’opportunità per migliorare la nostra condizione.”

Brano tratto dal libro “Io e me alla ricerca del treno: Pensieri e racconti di uno strano ragazzo…” di Andrea Cardinale