Il maglione multicolore

Il maglione multicolore

C’era un villaggio, molto tempo fa, i cui abitanti erano molto poveri.
L’inverno da quelle parti era terribile e tutti erano preoccupati per un povero vecchio che avrebbe certamente sofferto molto:
non aveva nulla con cui coprirsi se non qualche straccio.

Gli sarebbe servito un maglione.

Ma nessuno in quel villaggio ne possedeva due e nessuno aveva il denaro per aiutarlo.
Alla fine una donna ebbe un’idea:
“Se ogni persona del villaggio toglie un filo da suo maglione, riusciremo ad avere abbastanza filo da fare un maglione nuovo da regalare a quel povero vecchio.
E nessuno se ne accorgerà!”

Accettarono tutti.

Ognuno portò un filo.
Tutti i fili furono attaccati l’uno all’altro e si formarono diverse matasse di lana.
La brava donna lavorò per giorni con i ferri e confezionò un magnifico maglione multicolore.
Tutti insieme lo portarono al povero vecchio, all’inizio dell’inverno.

Il pover’uomo l’accettò con le lacrime agli occhi.

Così in quel gelido inverno nessuno nel villaggio ebbe freddo.
E il povero vecchio era senza dubbio il più elegante.

Brano tratto dal libro “Piccole storie per riflettere.” di Bruno Ferrero. Edizioni ElleDiCi.

Il furto (La lezione di un padre al figlio)


Il furto
(La lezione di un padre al figlio)

C’era una volta un ragazzo che aveva rubato.
La cosa si era risaputa e il ragazzo temeva la reazione del padre, uomo onesto e stimato da tutti.

Quella sera in casa l’aria era pesante.

Dopo la cena rimasero soltanto padre e figlio.
Il ragazzo aveva paura e aspettava.
Il padre non aveva parlato per tutta la sera.

Improvvisamente il padre si alzò e andò presso il camino.

Impugnò decisamente uno dei ferri che servivano per attizzare il fuoco.
Il ferro era acuminato e rovente.
Senza dire una parola si diresse verso il tavolo.
Spaventato, il ragazzo lo guardava con gli occhi dilatati.

Il padre arrivò davanti al figlio,

posò la propria mano sinistra sul tavolo e poi la trapassò con il ferro.
Senza dire una parola.
Per tutta la vita, quel ragazzo non rubò mai più.

Brano senza Autore

I gomitoli colorati


I gomitoli colorati

C’era una volta in una piccola città un negozio chiamato Arcobaleno perché sui suoi scaffali erano allineati tanti soffici gomitoli di lana di tutti i colori, giallo, rosso, verde, azzurro…
…un vero arcobaleno!
Però questi gomitoli non facevano che litigare fra di loro.
“Io, il giallo, sono il più bello perché ho il colore del sole e del risotto allo zafferano!”
“No, io, l’azzurro, perché ho il colore del cielo!”

“Ed io, il rosso, ho il colore di un bel campo di papaveri!”

E così via, finché un giorno, la padrona del negozio, stanca di tutto quello strepitare, decise di cercare qualcuno che mettesse fine a tanti litigi.
Si presentarono tanti bambini, tutti armati di grossi e tondi ferri da maglia…
Incominciarono a prendere chi un gomitolo, chi un altro e iniziarono a lavorare.
Arrivò anche qualche nonna ad aiutarli.

I gomitoli, prima sorpresi e preoccupati, capirono presto che nessuno di loro era il più bello, ma che lo sarebbero diventati tutti, unendosi uno con l’altro.

Così cominciarono a saltare da un bimbo all’altro.
Un po’ di rosso qua, due giri di blu là, un tocco di verde, un po’ di bianco…
Sapete come andò a finire la storia?
Nacquero copertine, sciarpe e golfini multicolori che servirono a riscaldare i bambini di tutto il mondo ed i gomitoli, felici di essere serviti a questo non litigarono mai più.
Bisogna sempre tessere con i colori della storia umana.

Brano senza Autore, tratto dal Web