I più grandi desideri

I più grandi desideri

C’era un uomo che vagava per il mondo inseguendo i suoi desideri più profondi!
Alla fine, un giorno, stanco della lunga ricerca, si sedette sotto un grande albero…
Non sapeva che si trattasse dell’albero che realizza i più grandi desideri!

Mentre riposava l’uomo pensò:

“Che bel posto questo!
Mi piacerebbe abitare qui!” e subito apparve una bella casa…
“Ho fame!” pensò, “Vorrei avere qualcosa da mangiare!”
Immediatamente apparve un tavolo imbandito con tutti i cibi e le bevande possibili ma,

visto che era ancora molto stanco, pensò:

“Vorrei avere un domestico a mia disposizione!” e, ovviamente, un domestico apparve…
Alla fine del pasto l’uomo si appoggiò al tronco del bellissimo albero e si mise a riflettere!
“Ogni cosa che desideravo si è avverata!
Quest’albero dev’essere magico…
Magari è abitato da un demonio!” e, immediatamente, un gran diavolo apparve…

“Ahimè!” pensò.

“Il demonio, probabilmente, mi mangerà!” ed è esattamente ciò che successe…

Ecco la cosa più complicata:
essere padroni dei propri desideri, trasformarli in progetti e forze per la vita, e non lasciarsi distruggere da essi!

Brano senza Autore

Le tre rose


Le tre rose

Molti anni fa, in un piccolo paese viveva una stupenda fanciulla corteggiata da tre giovani.
Alla ragazza piacevano tutti e tre, anche se erano sicuramente diversi tra loro.
Così, per capire chi potesse conquistare il suo cuore, propose loro una prova.
Un giorno infatti li mandò a chiamare e disse loro:
“Ascoltate bene, tutti e tre mi piacete molto ma nessuno di voi per ora ha conquistato il mio cuore, così ho pensato di mettervi alla prova.

La prova è molto semplice.

A circa tre chilometri di qui, c’è un grande roseto.
Voglio che mi portiate la rosa più bella.
Chi arriva per primo con la rosa che più mi piacerà, lui sarà sicuramente colui che avrà capito e aperto il mio cuore.”
I tre giovani si misero subito e velocemente in cammino e giunti al roseto, vi trovarono due tipi di rose, una bellissima ma senza spine e senza profumo, l’altra altrettanto bella ma piena di spine e profumatissima.

Il primo giovane pur di arrivare primo, prese una rosa senza spine e cominciò a correre verso il paese.

Il secondo prese una rosa con le spine con molta cautela e si attardò a togliere le spine per non ferirsi o ferire la giovane ragazza.
Il terzo prese anche lui una rosa con le spine senza paura di ferirsi e cominciò a correre verso il paese.
Nel paese, la giovane donna si vide arrivare dunque per primo il giovane con la rosa senza spine, poi arrivò il giovane con la rosa con le spine e la mano ferita, quindi arrivò il giovane con una rosa alla quale erano state tolte le spine.

Il primo giovane era convinto che fosse lui ad aver vinto la prova, ma la ragazza gli disse:

“Si, è vero che sei arrivato per primo, ma dovevi portare la rosa più bella per primo, tu invece mi hai portato una rosa bellissima ma senza profumo!”
Rivolgendosi poi agli altri due, disse:
“Senza dubbio mi avete portato entrambi una rosa bellissima e profumata ma colui che mi ama di più, sei tu che non hai perso tempo a togliere le spine e non hai avuto paura di ferirti o di ferirmi per portarmela!”
La ragazza prese la rosa e si punse anche essa un dito e una piccola goccia di sangue cadde sulla piccola ferita del ragazzo, e da quel giorno non si lasciarono mai più.

Brano di Stefano Lovecchio