Nessun fiore nasce inutile

Nessun fiore nasce inutile

Fare il venditore a porta a porta richiede una certa abilità poiché molti rifiutano qualsiasi approccio con questa determinata categoria.
Il protagonista di questa storia, un giorno, decise di raggiungere una famiglia in aperta campagna per proporre la sua gamma di robot da cucina.

Questa abitazione era stata segnalata come impossibile da trattare per la sua ostilità.

Pensò bene di usare tutte le strategie apprese e si presentò nel cortile della loro modesta abitazione.
Notò a ridosso della casa dei bellissimi gerani coltivati in vaso e pensò di usare questi come approccio.
Ne lodò con molta enfasi la beltà e rarità dicendo che, se li avesse visti, sua moglie sarebbe rimasta stupefatta.
La donna entusiasta dei complimenti, si offrì di donargli delle talee per la moglie, le recise con cura incartandole in un foglio di giornale inumidito.

Vendere il robot una volta “addomesticata” la cliente fu facile.

Il venditore, percorso un chilometro di strada, gettò fuori dal finestrino della machina il cartoccio delle talee, ormai inutili, in un fosso dove scorreva l’acqua corrente, anche perché era celibe.
Fece lo stesso tragitto, alcuni giorni dopo, per completare la zona e notò il suo cartoccio molto più avanti rispetto al posto in cui lo aveva gettato.
Qualche giorno prima che lui ripassasse con l’auto, in quel luogo c’era stato un tragico incidente mortale che aveva lasciato evidenti segni del disastro.

I fiori avevano preso vigore e sembravano messi lì apposta,

con stupore constatò che il suo cartoccio gettato si era trasformato in un bouquet, per segnalare ai passanti il luogo esatto della tragedia.
Da quel giorno imparò la lezione: nessun fiore nasce inutile.

Brano di Dino De Lucchi
© Ogni diritto sul presente lavoro è riservato all’autore, ai sensi della normativa vigente.
Revisione del racconto a cura di Michele Bruno Salerno

Come nasce una perla

Come nasce una perla

Le ostriche perlifere, tra cui la più nota è la Meleagrina, prediligono i mari caldi e sono diffuse dal Mar Rosso al Pacifico.
Si tratta di molluschi protetti da una conchiglia formata da due valve quasi simmetriche, ruvide e striate all’esterno, levigate e lucenti all’interno grazie ad un rivestimento di madreperla di grande bellezza, striata di vari colori,

e molto pregiata dal punto di vista commerciale.

Ma l’ostrica può nascondere un ospite ben più prezioso:
una perla.
A che cosa è dovuta la presenza della perla all’interno dell’ostrica?
L’ostrica, essendo un mollusco, ha un corpo molle ed è per questo che è rivestita da una conchiglia:

in questo modo si difende dall’attacco dei pesci.

Per lo stesso motivo è molto sensibile alla presenza dei corpi estranei.
L’ostrica si nutre di plancton che è l’insieme di microscopici esseri viventi che stanno in sospensione nell’acqua del mare.
Può succedere che tra le valve della sua conchiglia, dischiuse per la raccolta del plancton che cade dall’alto, entri, indesiderato,

un granellino di sabbia o un piccolissimo pesce con abitudini parassite.

Allora l’ostrica lo cattura subito e lo rende innocuo avvolgendolo di vari strati di madreperla.
È così che nasce una perla!

Brano senza Autore, tratto dal Web

La statistica (Il pollo di Trilussa)

La statistica (Il pollo di Trilussa)

Sai ched’è la statistica? È ‘na cosa
che serve pe fa’ un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.

Ma pe’ me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pe’ via che lì la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.

Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:

e se nun entra nelle spese tue
t’entra ne la statistica lo stesso
perché c’è un antro che ne magna due.

Brano di Trilussa