I quattro fratelli “saggi”

I quattro fratelli “saggi”

Quattro saggi reali erano alla ricerca di una specializzazione in cui non avessero nessuno alla pari.
Si dissero l’un l’altro:
“Perlustriamo la terra e impariamo la scienza massima!”
Così, dopo aver concordato un luogo per un appuntamento futuro, i quattro fratelli si mossero, ciascuno in una direzione diversa.

Il tempo passò.

Dopo un anno, un mese e un giorno, i quattro fratelli si incontrarono nel luogo stabilito e si chiesero l’un l’altro cosa avessero imparato.
“Io ho imparato una scienza,” disse il primo, “che rende possibile, anche se possiedo solo un pezzetto d’osso di un essere vivente, di creare subito la carne che lo ricopre!”
“Io,” disse il secondo, “so come far crescere la pelle di quell’essere e anche il pelo, se quell’osso è ricoperto di carne!”

Il terzo disse:

“lo sono capace di creare le membra, se ho la carne, la pelle e la pelliccia!”
“Ed io,” concluse il quarto, “so come dar vita a quella creatura se la sua forma è completa di membra!”
A questo punto, i quattro fratelli andarono nella giungla per trovare un pezzo d’osso che dimostrasse la loro specialità.
Non fu difficile.

Fatti pochi passi, trovarono un osso e lo raccolsero.

Non si chiesero a che razza di animale fosse appartenuto.
Erano così presi dalla loro scienza che non ci pensarono neppure.
Uno aggiunse carne all’osso, il secondo creò la pelle ed il pelo, il terzo lo completò con membra adatte ed il quarto diede vita ad … un leone.
Scuotendo la folta criniera, la belva si levò con fauci minacciose, denti aguzzi e mascelle spietate e balzò sui suoi creatori.
Li uccise tutti e svanì soddisfatto nella giungla.

Brano senza Autore.

Gli animali insegnano che…


Gli animali insegnano che…

Un signore va a caccia grossa in Africa e porta con sé il suo cucciolo.
Un giorno, durante una battuta, il cagnolino annoiato si mette a rincorrere una farfalla e, senza rendersene conto, si allontana dal gruppo dei cacciatori e si ritrova solo in mezzo alla savana.
Ad un tratto scorge un grosso leone che corre veloce verso di lui.
Impaurito si guarda intorno e vede poco lontano la carcassa di un grosso animale.
La raggiunge e comincia a leccare un osso.

Quando il leone sta per attaccarlo il cagnolino dice a voce alta:

“Mmm, che buon leone mi sono mangiato.
Me ne farei un altro subito.”
Il leone si ferma e sentendo quelle parole pensa:
“Che razza di animale sarà?
E se poi faccio la stessa fine di quello lì?
Meglio sparire!”
Una scimmia che stava appollaiata su un ramo e aveva assistito a tutta la scena scende dall’albero e dice al leone:

“Ma va là, stupido, è tutta una finta.

Quella carcassa era già lì da un pezzo.
Quello è semplicemente un cane e ti ha fregato!”
Il leone dice alla scimmia:
“Ah si?
Allora vieni con me che andiamo a trovare quel cane e poi vediamo chi mangia chi!”
E si mette a correre verso il cucciolo con la scimmia sulla groppa.
Il cagnolino che aveva sentito tutto si rende conto della vigliaccata della scimmia e atterrito si chiede:

“E adesso cosa faccio?”

Ci pensa su un attimo poi, invece di scappare, si siede dando le spalle al leone e dice a voce alta:
“Quella maledetta scimmia!
Mezz’ora fa le ho detto di portarmi un altro bel leone grasso e ancora non si fa vedere!”
A quelle parole il leone incavolatissimo mangia la scimmia in un boccone e il cagnolino fugge mettendosi in salvo.

Brano senza Autore, tratto dal Web