Una passeggiata nella foresta


Una passeggiata nella foresta

Durante le vacanze, un uomo era uscito a passeggio in una foresta che si estendeva ai margini del villaggio dove si trovava.
Errò per un paio d’ore e si perse.

Girò a lungo nel tentativo di trovare la strada per tornare al villaggio,

provò tutti i sentieri, ma nessuno lo portava fuori dalla foresta.
Improvvisamente si imbatté in un’altra persona che come lui stava camminando nella foresta e gridò:
“Grazie a Dio c’è un altro essere umano!

Mi può indicare la strada per tornare in paese?”

L’altro uomo gli rispose:
“No, purtroppo anch’io mi sono perso.
Ma c’è un modo per poterci essere d’aiuto:

è quello di dirci quali sentieri abbiamo già provato inutilmente.

Questo ci aiuterà a trovare quella che ci porterà fuori!”

Brano tratto dal libro “C’è qualcuno lassù.” di Bruno Ferrero

Il valore del tempo


Il valore del tempo

Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l’Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti.
Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all’esame finale.

Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.

Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all’editore di una rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un’ora, chiedilo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.

Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l’aereo.

Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.
Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d’argento.

Il tempo non aspetta nessuno.

Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore.
Condividilo con una persona speciale, e diventerà ancora più importante.

Brano senza Autore, tratto dal Web

La P di Pasqua


La P di Pasqua

C’era una volta un bambino che aveva perso la ‘P’ di Pasqua:
gli era caduta dal quaderno e soffiata via dal vento!
Era molto triste per l’accaduto, perché, come si può vivere senza la Pasqua?
Si mise a cercare la ‘P’ in tutte le parti: sotto il tavolo, sotto il letto, tra i libri, in cucina… e non trovandola in casa decise di andarla a cercare fuori per le strade del mondo.
Non lontano incontrò una persona, un anziano alto e robusto, arrogante che fumava una pipa che aveva la forma di ‘P’.
Il ragazzo subito dopo l’esitazione iniziale gli parlò:
“Signore, lei che è tanto potente e ricco, mi potrebbe dare la ‘P’ della sua pipa?”

L’uomo gli rispose seccamente:

“Vattene via, cosa farei senza questa ‘P’ che è il ‘potere’ di acquistare, di comandare?
La mia ‘P’ la voglio per me!”
Il bambino continuò a cercare, e lungo il suo cammino giunse presso un grande albero al cui tronco era appoggiata una scure a forma di ‘P’.
Con tanta fiducia il bambino si rivolse all’albero, che sembrava buono, e chiese:
“Albero maestoso, ho perso la mia ‘P’ di Pasqua, mi potresti dare la tua?”
“Non posso!
La mia ‘P’ è per ‘potare’: potare i rami secchi perché possa continuare a crescere, rinnovarmi, irrobustirmi!”
Più avanti il bambino incontrò due donne che stavano tornando dal mercato, che trascinavano la ‘P’ del peso delle loro borse.

“Gentili signore, mi potreste dare la ‘P’ del vostro peso?” disse il bimbo.

Le donne trafelate risposero:
“No, la nostra ‘P’ è troppo pesante per te:
è la ‘P’ del pulire, del passare lo straccio, dell’impastare il pane… non possiamo cedertela.”
Stanco di camminare il bambino quando giunse ad un grande prato, si sedette e subito si accorse della grande ‘P’ di prato appunto.
E anche il prato, di fronte alla richiesta del piccolo rispose con un rifiuto:
“Mi rincresce, ma non posso darti la ‘P’, sto aspettando che germoglino le piante.”
Deluso e triste il bambino alla fine decise di tornarsene a casa senza aver trovato chi gli offrisse la ‘P’ che cercava per la sua Pasqua.
Ma improvvisamente si vide venire incontro un vecchio ricurvo sotto il peso di un grande pacco.
“Nonno, mi daresti la ‘P’ del tuo pacco?
Ti aiuterò a portarlo!”

Il vecchio si fermò stupito e disse:

“Sei un bravo ragazzo!
Ma voglio dirti una cosa:
vedi questo pacco?
Pesa moltissimo perché è tutto pieno di ‘P’ e io sto andando in un posto dove c’è di bisogno di una sola ‘P’: la ‘P’ di pace.
Tutte le altre ‘P’ te le regalo!”
Allora il bimbo infilò le mani nel pacco e le tirò subito fuori piene di ‘P’ di tutte le forme e di tutti i colori e le lanciò felice in aria.
C’era la ‘P’ del pensare agli altri, quella di pazienza, quella di perdono, quella di preghiera, quella di pace…
Le ‘P’ ricadevano come pioggia attesa dal prato, dal bosco, dalla gente incontrata… e tutto cambiava:
l’egoista distribuiva i beni in carità, le donne lavoravano cantando, l’albero appariva trasformato.
Nel fondo del sacco il bambino trovò la ‘P’ più luminosa di tutte, corse a casa e la mise nel suo quaderno: ora era finalmente Pasqua nel mondo!

Brano senza Autore, tratto dal Web