Il colore dell’orizzonte

Il colore dell’orizzonte

Un bambino che abitava in pianura era affascinato dalla linea delle montagne che si stagliava lontano all’orizzonte.
Azzurrine, leggere, compatte, gli apparivano come un luogo di paradiso.

Così diverso dalla terra aspra e grigia dove viveva.

Un giorno, ormai cresciuto, cedette al richiamo dell’orizzonte e decise di raggiungere quel posto incantato.
Il viaggio durò a lungo, attraverso pianure e colline.
Stremato, arrivò infine sulla vetta delle montagne, ma dovette constatare con profonda delusione che le montagne non erano più azzurrine ma grigie e caotiche, sassose, aride ed aspre.
Proprio come il paese che aveva lasciato.
Ma all’orizzonte, davanti a lui, si delineavano altre montagne, azzurre, violette, alonate di luce dorata.

E ripartì.

Gli ci volle molto tempo per raggiungerle.
Ma anche là, man mano che si avvicinava, l’azzurro e il viola scomparivano per lasciare spazio al grigio delle rocce e al giallo stopposo dell’erba bruciata.
Ma davanti l’orizzonte era azzurro e rosa.
E lui si rimetteva in cammino.

Era sempre una delusione:

al suo arrivo anche le nuove terre si rivelavano ruvide e brulle.
Un giorno, ormai vecchio, vista vana la sua ricerca, decise di tornare indietro.
Ed ecco, tutti i paesi che aveva lasciato erano azzurrini, leggeri, immersi in una incantevole luce dorata.

Brano tratto dal libro “A volte basta un raggio di sole.” di Bruno Ferrero. Edizioni ElleDiCi.

La ricerca dentro di noi

La ricerca dentro di noi

Nei tempi antichi, il Creatore volle nascondere una cosa agli uomini fino a che non fossero stati pronti per vederla.
Così radunò tutte le altre creature del creato per chiedere loro consiglio.

L’aquila disse:

“Dalla a me e la porterò sulla montagna più alta del mondo.” ma il Creatore rispose:
“No, un giorno gli uomini conquisteranno quella montagna e la troveranno.”

Si fece avanti il salmone:

“Lasciala a me e io la nasconderò nelle profondità dell’oceano.” ma il Creatore rispose:
“No, gli uomini sono esploratori di natura e un giorno arriveranno anche lì.”

Fu la volta del bufalo:

“La porterò con me e la seppellirò nel cuore delle grandi pianure.” ma il Creatore rispose:
“No, un giorno persino la superficie della Terra verrà aperta e loro la troveranno.”
Le creature del creato non sapevano più cosa dire, ma poi una vecchia talpa cieca parlò:
“Perché non la metti dentro di loro? È l’ultimo posto dove andranno a cercare.”
Il Creatore rispose: “Così sia.”

Antica leggenda indiana.
Brano senza Autore, tratto dal Web