Lei ha sempre un’aria felice


Lei ha sempre un’aria felice

Un pastore inglese una sera disse al sacrestano della sua chiesa:
“Hai notato quel vecchio mal vestito che, ogni giorno verso mezzogiorno, entra in Chiesa e ne esce quasi subito?
Lo sto sorvegliando dalla finestra del presbiterio.
Questo mi preoccupa un po’, perché nella chiesa ci sono oggetti di valore.

Vedi di interrogarlo!”

A partire dal giorno seguente il sacrestano attese il visitatore e lo avvicinò:
“Amico, che cosa le prende di venire ogni giorno a quest’ora in chiesa?”
“Vengo a pregare!” disse con calma l’uomo anziano.
“Andiamo, non rimane abbastanza a lungo per pregare.
Non fa altro che andare fino all’altare e poi ritornare indietro.” ribatté il sacrestano.
È vero,” rispose il povero vecchio “io non so fare una preghiera lunga; allora vengo ogni giorno e gli dico semplicemente:

“Ciao, Gesù… sono Simone!”

E’ una preghiera breve, ma sento che Egli mi ascolta.”
Poco tempo dopo il vecchio Simone ebbe un incidente, venendo investito da un autocarro e curato all’ospedale.
“Lei ha sempre un’aria felice, nonostante le sue disgrazie…” gli disse un giorno un’infermiera.
“Come non lo dovrei essere?
Lei deve sapere… è a causa del mio visitatore…”
“Il suo visitatore?” riprese l’infermiera stupita “Non ne vedo mai.

E quando viene?”

“Tutti i giorni a mezzogiorno, rimane qui ai piedi del mio letto e mi dice:
“Ciao, Simone… sono Gesù!”

Brano senza Autore, tratto dal Web

Il vecchio saggio (Avrei voluto poter cambiare me stesso)


Il vecchio saggio
(Avrei voluto poter cambiare me stesso)

Un uomo ricevette, una volta, la visita di alcuni amici.
“Vorremmo tanto che ci insegnassi quello che hai appreso in tutti questi anni!” disse uno di loro.

“Sono vecchio!” rispose l’uomo.

“Vecchio e saggio!” disse un altro.
“In fin dei conti, ti abbiamo sempre visto pregare durante tutto questo tempo.
Di cosa parli con Dio?
Quali sono le cose importanti che Gli dobbiamo chiedere?”

L’uomo sorrise.

“All’inizio, avevo il fervore della gioventù, che crede nell’impossibile.
Allora, mi inginocchiavo davanti a Dio e gli chiedevo che mi desse le forze per cambiare l’umanità.
A poco a poco, mi sono accorto che era un compito superiore alle mie forze.
Allora ho cominciato a chiedere a Dio che mi aiutasse a cambiare ciò che mi circondava.”
“In tal caso, possiamo garantirti che il tuo desiderio è stato esaudito in parte!” disse uno degli amici.
“Il tuo esempio è servito per aiutare molta gente.”
“Ho aiutato molta gente con il mio esempio; ma sapevo, comunque, che non era la preghiera perfetta.
Solo adesso, alla fine della mia vita, ho capito qual era la richiesta che avrebbe dovuto essere fatta fin dall’inizio.”

“E qual è questa richiesta?”

“Che io fossi capace di cambiare me stesso.”

Brano senza Autore, tratto dal Web

Il segnale del naufrago


Il segnale del naufrago

Un povero naufrago arrivò sulla spiaggia di un’isoletta deserta aggrappato ad un piccolo relitto della barca su cui stava viaggiando, dopo una terribile tempesta.
L’isola era poco più di uno scoglio, aspro e inospitale.
Il pover’uomo cominciò a pregare.
Chiese a Dio, con tutte le sue forze, di salvarlo e ogni giorno scrutava l’orizzonte in attesa di veder sopraggiungere un aiuto, ma non arrivava nessuno.
Dopo qualche giorno si organizzò.
Sgobbando e tribolando fabbricò qualche strumento per cacciare e coltivare, sudando sangue riuscì ad accendere il fuoco, sì costruì una capanna e un riparo contro le violente bufere.

Passò qualche mese.

Il pover’uomo continuava la sua preghiera, ma nessuna nave appariva all’orizzonte.
Un giorno, un colpo di brezza sul fuoco spinse le fiamme a lambire la stuoia del naufrago.
In un attimo tutto s’incendiò.
Dense volute di fumo si alzarono verso il cielo.
Gli sforzi di mesi, in pochi istanti, si ridussero a un mucchietto di cenere.
Il naufrago, che invano aveva tentato di salvare qualcosa, si buttò piangendo nella sabbia.
“Perché Signore?

Perché anche questo?”

Qualche ora dopo, un grossa nave attraccò vicino all’isola.
Vennero a prenderlo con una scialuppa.
“Ma come avete fatto a sapere che ero qui?” chiese il naufrago, quasi incredulo.
“Abbiamo visto i segnali di fumo” gli risposero.

Le tue difficoltà di oggi sono segnali di fumo per la grazia futura.
Dio verrà a salvarti.

Brano tratto dal libro “Il Segreto dei Pesci Rossi.” di Bruno Ferrero