Il ponte (Un contadino ed il suo bambino)

Il ponte
(Un contadino ed il suo bambino)

Un contadino ed il suo bambino erano in cammino verso un paese vicino, per la fiera annuale.
La strada passava sopra un ponticello di pietra sgretolato e traballante per il fiume in piena.
Il bambino si spaventò.
Papà, pensi che il ponte reggerà?” domandò.

Il padre rispose:

“Ti terrò per mano, figlio mio!”
Ed il bambino mise la sua mano in quella del padre.
Con molta cautela attraversò il ponte a fianco di suo padre e giunsero a destinazione.
Ritornarono che calava la sera.
Mentre camminavano, il piccolo chiese:

“E il fiume, papà?

Come faremo ad attraversare quel ponte pericolante?
Ho paura!”
L’uomo forte e robusto prese in braccio il piccolino e gli disse:
“Resta qui fra le mie braccia e sarai al sicuro!”
Mentre il contadino avanzava con il suo prezioso fardello, il bambino si addormentò profondamente.

Il mattino seguente il piccolo si svegliò e si ritrovò sano e salvo nel suo lettino.

La luce del sole filtrava attraverso la finestra.
Non si era neppure accorto di essere stato trasportato al di là del ponte, sopra il torrente impetuoso.

Brano tratto dal libro “La vita è tutto quello che abbiamo.” di Bruno Ferrero. Edizioni Elledici.

Ditelo prima

Ditelo prima
(“Perché io ho bisogno di te!”)

Lui era un omone robusto, dalla voce tonante e i modi bruschi.
Lei era una donna dolce e delicata. Si erano sposati.
Lui non le faceva mancare nulla, lei accudiva la casa ed educava i figli.
I figli crebbero, si sposarono, se ne andarono.
Una storia come tante.
Ma, quando tutti i figli furono sistemati, la donna perse il sorriso, divenne sempre più esile, non riusciva più a mangiare e in breve non si alzò più dal letto.

Preoccupato, il marito la fece ricoverare in ospedale.

Vennero al suo capezzale medici e specialisti famosi.
Nessuno riusciva a scoprire il genere di malattia.
Scuotevano la testa e dicevano: “Mah!”
L’ultimo specialista prese da parte l’omone e gli disse:
“Direi semplicemente che sua moglie non ha più voglia di vivere!”.
Senza dire una parola, l’omone si sedette accanto al letto della moglie e le prese la mano.

Una manina sottile che scomparve nella manona dell’uomo.

Poi, con la sua voce tonante, disse deciso: “Tu non morirai!”
“Perché?” chiese lei, in un soffio lieve.
“Perché io ho bisogno di te!” rispose lui.
“E perché non me l’hai detto prima?” domandò lei.
Da quel momento la donna cominciò a migliorare.
E oggi sta benissimo. Mentre medici e specialisti continuano a chiedersi che razza di malattia avesse e quale straordinaria medicina l’avesse fatta guarire così in fretta.

Non aspettare mai domani per dire a qualcuno che l’ami.

Fallo subito.
Non pensare:
“Ma mia madre, mio figlio, mia moglie lo sa già!”
Forse lo sa.
Ma tu ti stancheresti mai di sentirtelo ripetere?
Non guardare l’ora, prendi il telefono:
“Sono io, voglio dirti che ti voglio bene!”
Stringi la mano della persona che ami e dillo:
“Ho bisogno di te!
Ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio bene!”
L’amore è la vita.
Vi è una terra dei morti e una terra dei vivi.
Chi li distingue è l’amore.

Brano tratto dal libro “Quaranta Storie nel Deserto.” di Bruno Ferrrero. Edizione ElleDiCi.