La gattina siamese ed il levriero

La gattina siamese ed il levriero

“Hai sentito la novità?” disse la gattina siamese al cane.
“Quale?” rispose il levriero.
“Le pari opportunità tra donne e uomini.
Ora c’è un comma aggiunto all’articolo 51 della Costituzione che ratifica queste opportunità.
È passato ieri al Senato con voto unanime!” spiego la gattina.

“E tu come lo sai?” ribatté il cane.

“Che domande!
L’ha detto ieri la tivvù e stamattina la notizia è su tutti i giornali!” concluse trionfante la gattina.
“Sei sempre aggiornata.” rispose galante il cane.
Poi grattandosi un orecchio con la zampa, continuò:
“Ma tu credi che serva davvero quel comma a migliorare la presenza delle donne nelle faccende pubbliche?”

“Credo di sì.

Tutto sta a renderlo operativo!” rispose la siamese.
“Intanto,” riprese il levriero, “il 90% del Parlamento italiano è formato da uomini, e il restante 10%… quello soltanto è formato da donne.
Lo sapevi che è la percentuale più bassa di tutti gli Stati, anche di quelli del Terzo Mondo?
Eccetto naturalmente, i Paesi dove la donna non è considerata:
cioè, non ha status sociale, non ha diritti!”
“Terribile!” esclamò la gattina, “Pensa se fossi nata in quei Paesi!”

Il cane sorrise:

“Ma tu non sei una donna, sei una gattina!”
“Vuoi dire che, a differenza delle donne, in quei posti avrei potuto avere uno status sociale?
Dei diritti, voglio dire!” domandò la gattina.
“Probabilmente sì!” rispose convinto il levriero.
E la gattina si sentì felice di valere più delle donne di quei Paesi.

Brano senza Autore.

Domenica a Messa senza scuse

Domenica a Messa senza scuse

Una domenica, alla porta della chiesa, fu appeso questo cartello:

“Per consentire a tutti di venire in chiesa domenica prossima, abbiamo organizzato una speciale domenica “senza scuse!”

Saranno sistemati dei letti in sacrestia per tutti quelli che dicono:

“La domenica è l’unico giorno della settimana in cui posso dormire!”

Sarà allestita una speciale sezione di morbide poltrone per coloro che trovano troppo scomodi i banchi.

Un collirio sarà offerto a quelli che hanno gli occhi troppo affaticati dalla nottata alla tv.

Un elmetto d’acciaio temprato sarà regalato a tutti coloro che dicono:

“Se vado in chiesa potrebbe cadermi il tetto in testa!”

Morbide coperte saranno fornite a quelli che dicono che la chiesa è troppo fredda e ventilatori a quelli che dicono che è troppo calda.

Saranno disponibili cartelle segnapunti per coloro che vogliono fare la classifica delle persone “che vanno sempre in chiesa ma sono peggio degli altri.”

Parenti e amici saranno chiamati in soccorso delle signore che non possono, contemporaneamente, andare in chiesa e preparare il pranzo.

Verranno distribuiti dei distintivi con la scritta:

“Ho già dato!” a tutti coloro che sono preoccupati per la questua.

In una navata saranno piantati alberi e fiori per quelli che cercano Dio solo nella natura.

Dottori e infermieri si dedicheranno alle persone che si ammalano sempre e solo di domenica.

Forniremo apparecchi acustici a quelli che non riescono a sentire la predica e tappi per le orecchie per quelli che ci riescono.

La chiesa sarà addobbata contemporaneamente con le stelle di Natale e i gigli di Pasqua per quelli che l’hanno sempre e solo vista così.”

Sarà bellissimo la domenica, vivere la Messa tutti insieme, vi aspettiamo!

Brano senza Autore

L’ombrello rosso

L’ombrello rosso

Lui era un giovane studioso e serio, lei una ragazza bella e saggia.
E si amavano.
Prima di partire per il servizio militare, lui volle farle un regalo.

Un regalo che le ricordasse il suo amore.

Doveva però fare il conto con le finanze, già messe a dura prova dai libri dell’Università.
Girò per negozi e grandi magazzini.
Dopo mille “prendi e posa” si decise.
Acquistò un enorme ombrello di un bel rosso vivo.
Sotto quel grande ombrello rosso i due ragazzi si diedero il primo addio, si scambiarono la promessa di amore eterno e decisero di sposarsi.

Nella nuova casa, l’ombrello finì in uno sgabuzzino.

Passarono gli anni, arrivarono due figli, le preoccupazioni, qualche tensione di troppo, la noia, i silenzi troppo lunghi.
Una sera, seduti sul divano, lui e lei sbadigliavano davanti alla tv.
Improvvisamente lei si alzò, corse nello sgabuzzino e dopo un po’ tornò con l’ombrello rosso.
Lo spalancò ed una nuvoletta di polvere si sparse nell’aria.

Poi si sedette sul divano con l’ombrello rosso spalancato.

Dopo un lungo istante, lui si accoccolò accanto a lei sotto il grande ombrello.
Si abbracciarono teneramente.
E ritrovarono tutti i sogni smarriti sotto la polvere dei giorni.

Brano tratto dal libro “A volte basta un raggio di sole.” di Bruno Ferrero. Edizione ElleDiCi.

La casetta in vendita

La casetta in vendita

Un uomo che viveva in città decise di vendere una casetta che possedeva in campagna, ereditata dai genitori.
Incontrò un amico giornalista, che faceva il poeta per hobby, e gli chiese di aiutarlo a scrivere un annuncio da inserire sul giornale e anche su Internet:
“Voglio vendere quella bicocca che ho in campagna, quella che conosci anche tu.
Mi scrivi un buon annuncio?”

Il poeta scrisse:

“Vendo una bella proprietà, dove all’alba trillano gli uccelli, circondata da un bosco verde, attraversato dall’acqua pulita e scintillante di un torrente.
La casa è inondata dal sole nascente e offre un’ombra fresca e riposante nella veranda.
Grilli e stelle allietano la serata.”
Qualche tempo dopo, il poeta incontrò l’amico e gli chiese:

“Hai venduto la casetta?”

“No!” rispose il proprietario della casetta, “Ho cambiato idea.
Quando ho letto l’annuncio che avevi scritto tu, ho capito che possedevo un tesoro!”

Sottovalutiamo spesso le cose buone che abbiamo, inseguendo i miraggi falsi che tanto brillano in tv.

Oggi, guardati intorno e apprezza ciò che hai:

la tua casa, i tuoi cari, gli amici su cui puoi davvero contare, le conoscenze che hai acquisito, la tua buona salute e tutte le cose belle della vita, che sono veramente il tuo tesoro più prezioso.

Brano tratto dal libro “L’allodola e le tartarughe.” di Bruno Ferrero. Edizione ElleDiCi.

La moglie nascosta sotto al letto

La moglie nascosta sotto al letto

Una donna, dopo qualche anno di matrimonio, fu assalita da tantissimi dubbi.
Non riusciva a capire se il marito l’amasse o meno e non sapeva come risolvere la situazione.
Dopo aver seguito una trasmissione televisiva sui tradimenti, decise di scoprirlo.
Scrisse una lettera che lasciò sul comodino della camera.
Si nascose sotto il letto della camera ed aspettò il marito.
Amava tantissimo suo marito ma era disposta a rischiare di perderlo pur di vedere la sua reazione, voleva capire se i sentimenti del marito per lei erano ancora gli stessi.

Dopo essere rientrato, molto stanco come al solito, trovò solo silenzio:

niente TV accesa, niente cena pronta.
Non trovò neanche la moglie, ma pensò semplicemente che fosse andata da qualche parte senza avvisarlo, quando, giunse nella camera da letto e vide la lettera.
La aprì e lesse ad alta voce il contenuto:
“Il nostro rapporto non è più lo stesso e la routine sta devastando il nostro matrimonio.
Quando torni a casa sei sempre stanco, non vuoi mai stare con me e neppure uscire.
Infatti, le nostre uscite si sono diradate; preferisci guardare le partite di calcio in TV.

Non mi dici più che mi ami come un tempo…

mi dispiace, ma il nostro rapporto non può continuare così!”
Finì di leggere, prese un pezzo di carta e scrisse anche lui una lettera, dopodiché iniziò a saltare di gioia e fece subito una telefonata:
“Ciao Amore!
Mia moglie finalmente ha capito che la nostra storia era finita e se ne è andata di casa.
Ora siamo liberi di stare insieme.
Tra qualche minuto sarò da te.”
Salì in macchina e se ne andò.
La moglie rimase in silenzio, nascosta e tremante, in attesa che suo marito, ormai ex, uscisse di casa.
Non appena il marito ebbe lasciato l’appartamento, la donna, con il volto rigato dalle lacrime, uscì dal suo nascondiglio.
Scioccata si guardò intorno finché non notò una seconda lettera sulla scrivania,

la prese ed iniziò a leggere:

“Ciao amore!
Ti darò qualche consiglio.
La prossima volta che vuoi farmi uno scherzo, assicurati che i tuoi piedi sotto il letto siano ben nascosti.
Sei pazza, ma ti amo tanto!
Sono andato a comprare la cena.
Ci vediamo tra poco.”

Brano senza Autore.

Un momento per… Dio

Un momento per… Dio

Figlio mio, quando ti sei svegliato questa mattina, ti ho osservato e ho sperato che tu mi rivolgessi la parola, anche solo poche parole, chiedendo la mia opinione o ringraziandomi per qualcosa di buono che era accaduto ieri.
Però ho notato che eri molto occupato a cercare il vestito giusto da metterti per andare a lavorare.
Ho continuato ad aspettare ancora mentre correvi per la casa per vestirti e sistemarti ed io sapevo che avresti avuto del tempo anche solo per fermarti qualche minuto e dirmi “Ciao.”

Però eri troppo occupato.

Per questo ho acceso il cielo per te, l’ho riempito di colori e di dolci canti di uccelli per vedere se così mi ascoltavi, però nemmeno di questo ti sei reso conto.
Ti ho osservato mentre ti dirigevi al lavoro e ti ho aspettato pazientemente tutto il giorno.
Con tutte le cose che avevi da fare, suppongo che tu sia stato troppo occupato per dirmi qualcosa.
Al tuo rientro ho visto la tua stanchezza e ho pensato di farti bagnare un po’ perché l’acqua si portasse via il tuo stress.
Pensavo di farti un piacere perché così tu avresti pensato a me, ma ti sei infuriato e hai offeso il mio nome, io desideravo tanto che tu mi parlassi,

c’era ancora tanto tempo.

Dopo hai acceso il televisore, io ho aspettato pazientemente, mentre guardavi la tv, hai cenato, però ti sei dimenticato nuovamente di parlare con me, non mi hai rivolto la parola.
Ho notato che eri stanco e ho compreso il tuo desiderio di silenzio e così ho oscurato lo splendore del cielo, ho acceso una candela, in verità era bellissimo, ma tu non eri interessato a vederlo.
Al momento di dormire credo che fossi distrutto.
Dopo aver dato la buonanotte alla famiglia sei caduto sul letto e quasi immediatamente ti sei addormentato.
Ho accompagnato il tuo sogno con una musica, i miei animali notturni si sono illuminati, ma non importa, perché forse nemmeno ti rendi conto che io sono sempre lì per te.

Ho più pazienza di quanto immagini.

Mi piacerebbe pure insegnarti ad avere pazienza con gli altri.
Ti amo tanto che aspetto tutti i giorni una preghiera, il paesaggio che faccio è solo per te.
Bene, ti stai svegliando di nuovo e ancora una volta io sono qui e aspetto senza nient’altro che il mio amore per te, sperando che oggi tu possa dedicarmi un po’ di tempo.
Buona giornata.
Tuo Papà! … Dio.

Brano tratto dal libro “Piccole storie per riflettere.” di Bruno Ferrero. Edizione ElleDiCi.

L’auto in panne. (Aiutare gli altri)


L’auto in panne.
(Aiutare gli altri)

In una notte di pioggia c’era una signora di colore ferma al lato della strada sotto un tremendo temporale:
la sua auto era in panne ed aveva disperatamente bisogno di aiuto.

Completamente inzuppata cominciò a fare segnali alle auto che passavano.

Un giovane bianco, come se non conoscesse i conflitti razziali che laceravano gli Stati Uniti negli anni ’60, si fermò per aiutarla.
Il ragazzo la portò in un luogo protetto, le procurò un meccanico e chiamò un taxi per lei.

La donna sembrava avere davvero molta fretta,

ma riuscì ad annotarsi l’indirizzo del suo soccorritore e a ringraziarlo.
Passati sette giorni, bussarono alla porta del ragazzo.
Con sua grande sorpresa era un corriere che gli consegnò un enorme pacco contenente una grande TV a colori, accompagnata da un biglietto che diceva:

“Molte grazie per avermi aiutata in quella strada, quella notte.

La pioggia aveva inzuppato i miei vestiti come il mio spirito e in quel momento è apparso Lei.
Grazie a Lei sono riuscita ad arrivare al capezzale di mio marito moribondo poco prima che se ne andasse.
Dio la benedica per avermi aiutato.
Sinceramente, Mrs. King Cole”

Brano tratto dal libro “Io e me alla ricerca del Treno: Pensieri e racconti di uno strano ragazzo…” di Andrea Cardinale