Corso di formazione per uomini e mariti


Corso di formazione per uomini e mariti

Corso di formazione che permette agli uomini di sviluppare quella parte del cervello della quale ignorano l’esistenza.

Programma: 2 moduli di cui uno obbligatorio.

Modulo 1: Corso di base obbligatorio

1. Imparare a vivere senza la mamma (2000 ore)
2. La mia donna non è mia mamma (350 ore)
3. Capire che il calcio non è altro che uno sport (500 ore)

Modulo 2: Vita a due

1. Avere bambini senza diventare geloso (50 ore)
2. Vincere la sindrome del telecomando (550 ore)
3. Non fare la pipì fuori dal water (100 ore, esercizi pratici con video)
4. Come arrivare fino al cesto dei panni sporchi senza perdersi (500 ore)
5. Come sopravvivere ad un raffreddore senza agonizzare (300 ore)

Sono inoltre previsti dei temi speciali di approfondimento:

Tema 1: il ferro da stiro; dalla lavatrice all’armadio: un processo misterioso.
Tema 2: tu e l’elettricità: vantaggi economici del contattare un tecnico competente per le riparazioni (anche le più basilari).
Tema 3: ultima scoperta scientifica: cucinare e buttare la spazzatura non provocano ne’ impotenza ne’ tetraplegia (pratica in laboratorio).
Tema 4: perché non è reato regalarle fiori anche se sei già sposato con lei.
Tema 5: il rullo di carta igienica: “la carta igienica nasce da sola nel portarullo?” (esposizioni sul tema della generazione spontanea).

Tema 6: come abbassare la tavoletta del bagno passo a passo (teleconferenza con l’Università di Harvard).

Tema 7: gli uomini che guidano possono chiedere informazioni ai passanti quando si perdono senza il rischio di sembrare impotenti (testimonianze).
Tema 8: la lavatrice: questa grande sconosciuta.
Tema 9: differenze fondamentali tra il cesto della roba sporca e il suolo (esercizi in laboratori di musicoterapia).
Tema 10: l’uomo nel posto del passeggero: è geneticamente possibile non parlare o agitarsi convulsamente mentre lei parcheggia?
Tema 11: la tazza della colazione: levita da sé fino al lavandino? (esercizi diretti da Silvan).
Tema 12: comunicazione extrasensoriale: esercizi mentali in modo che quando gli si dice che qualcosa è nel cassetto dell’armadio non domandi “in quale?”

Brano senza Autore, tratto dal Web

Saremo sempre ciò che siamo:

un intreccio di forza e coraggio, di paure e malinconie, di voglia di non mollare, di audacia e speranza.
Saremo sempre noi:

“Quei bimbi diventati grandi…” con la favola nel cuore.

Quei ragazzi diventati uomini e donne, che non smetteranno mai di amare la vita e l’amore!
Sempre, finché avremo forza di respirare.

Citazione di Raffaella Frese.

I mille ducati

I mille ducati

Il giorno delle nozze, un principe fece il suo ingresso nella capitale del suo regno accanto alla sposa novella.
I due sposi avanzavano in una splendida carrozza, mentre ai lati della strada due ali di folla applaudivano.
Ma, nella piazza davanti al castello, tutti ammutolirono.
Su un alto patibolo, un malfattore stava per essere impiccato.
Il condannato aveva già infilato la testa nel cappio.

La principessa scoppiò in lacrime.

Il principe chiese al giudice se era possibile annullare l’esecuzione, come dono di nozze alla sua sposa.
La risposta fu un secco no.
“Ci sono dunque delitti che non possono trovare perdono?” chiese la principessa con un filo di voce.
Uno dei consiglieri del principe fece notare che, secondo un’antica consuetudine della città, qualsiasi condannato poteva riscattarsi pagando la somma di mille ducati.
Una somma enorme.
Dove si poteva trovare tanto denaro?
Il principe aprì la sua borsa, la svuotò e ne uscirono ottocento ducati.
La principessa, frugando nel suo elegante borsellino, ne trovò altri cinquanta.
“Non potrebbero bastare ottocentocinquanta ducati?” chiese.

“La legge ne vuole mille!” ribatterono.

La principessa scese e fece una colletta tra paggi, cavalieri e passanti.
Fece il conto finale: novecentonovantanove ducati.
E nessuno aveva più un ducato.
“Dunque per un ducato quest’uomo sarà impiccato?” esclamò la principessa.
“È la legge!” rispose impassibile il giudice e fece cenno al boia di cominciare l’esecuzione.
A quel punto la principessa gridò:
“Frugate nelle tasche del condannato, forse qualcosa ce l’ha anche lui!”
Il boia ubbidì e da una delle tasche del condannato saltò fuori un ducato d’oro.

Quello che mancava per salvargli la vita.

Nel cuore di ognuno c’è quanto basta a salvargli la vita.
La bontà, l’amore, la felicità in molti sono come stoppini spenti.
Basta un piccolo fiammifero per accenderli.

Brano tratto dal libro “Cerchi nell’acqua.” di Bruno Ferrero

L’amore di un bambino per la mamma e la sorellina

L’amore di un bambino per la mamma e la sorellina

Stavo camminando in un negozio di Big Bazar, quando vidi un cassiere parlare con un bambino che poteva avere non più di 5 o 6 anni.
Il cassiere disse:
“Mi dispiace, ma non hai abbastanza soldi per comprare questa bambola.”
Poi il bambino si rivolse al cassiere e chiese:
“Sei sicuro che io non abbia abbastanza soldi?”
Il cassiere contò ancora una volta il suo denaro e rispose:
“Lo sai che non hai abbastanza soldi per comprare la bambola, mio caro.”
Il ragazzino aveva ancora in mano la bambola.
Alla fine, mi incamminai verso di lui e gli chiesi a chi voleva dare questa bambola.

“È la bambola che mia sorella amava di più e voleva tanto.

Volevo regalargliela per il suo compleanno.
Devo dare la bambola alla mia mamma in modo che possa darla a mia sorella quando andrà là.”
I suoi occhi erano così tristi mentre diceva questo.
“Mia sorella è andata a stare con Dio…
Papà dice che anche la mamma vedrà Dio molto presto, così ho pensato che potesse portare con sé la bambola per darla a mia sorella…”
Il mio cuore si era quasi fermato.
Il ragazzino mi guardò e disse:
“Ho detto a papà di dire alla mamma di non andare ancora.
Ho bisogno che lei aspetti finché non torno dal centro commerciale.”
Poi mi ha mostrato una foto molto bella di lui dove stava ridendo.

Poi mi disse:

“Voglio che la mamma le porti la mia foto, così la mia sorella non mi dimenticherà!
Amo la mia mamma e vorrei che non dovesse lasciarmi, ma papà dice che deve andare a stare con la mia sorellina.
Poi guardò di nuovo la bambola con gli occhi tristi, molto tranquillamente.”
Ho rapidamente raggiunto il mio portafoglio e ho detto al bambino:
“Controlliamo di nuovo se hai abbastanza soldi per la bambola?”
“Ok!” disse, “Spero di averne abbastanza!”
Ho aggiunto alcuni dei miei soldi a lui senza che lui lo vedesse e abbiamo iniziato a contarli.
C’era abbastanza per la bambola e anche qualche soldo in più.
Il bambino disse:
“Grazie a Dio per avermi dato abbastanza soldi!”

Poi mi guardò e aggiunse:

“La scorsa notte, prima di andare a dormire, chiesi a Dio di avere abbastanza soldi per comprare questa bambola, così che la mamma potesse darla a mia sorella.
Mi ha ascoltato!
Volevo anche avere abbastanza soldi per comprare una rosa bianca per la mia mamma, ma non osavo chiedere troppo a Dio.
Ma mi ha dato abbastanza per comprare la bambola e una rosa bianca.
La mia mamma ama le rose bianche!”
Ho finito i miei acquisti in uno stato completamente diverso da quando ho iniziato.
Non riuscivo a togliermi dalla testa il ragazzino.
Poi, due giorni fa, mi sono ricordato di un articolo di un giornale locale che parlava di un ubriaco in un camion, che ha investito un’auto occupata da una giovane donna e una bambina.

La bambina morì subito e la madre fu lasciata in uno stato critico.

La famiglia dovette decidere se staccare la spina dalla macchina che la tenesse in vita, perché la giovane donna non sarebbe stata in grado di riprendersi dal coma.
Era questa la famiglia del bambino?
Due giorni dopo questo incontro con il bambino, ho letto sul giornale che la giovane donna era morta.
Non riuscivo a fermarmi quando comprai un mazzo di rose bianche e andai alle pompe funebri dove il corpo di la giovane donna è stata esposta perché le persone potessero vedere e fare gli ultimi saluti prima della sua sepoltura.
Era lì, nella sua bara, con in mano una bella rosa bianca con la foto del bambino e la bambola appoggiata sul suo petto.
Ho lasciato il posto, con le lacrime agli occhi, sentendo che la mia vita era cambiata per sempre..
L’amore che il bambino ha avuto per sua madre e sua sorella è ancora oggi difficile da immaginare.
E in una frazione di secondo, un guidatore ubriaco gli aveva tolto tutto questo.

Brano senza Autore, tratto dal Web

Ancora cinque minuti papà!

Ancora cinque minuti papà!

Una donna si avvicinò ad un uomo seduto sulla panchina di un parco giochi.
“Quel bambino con la maglietta rossa sullo scivolo è mio figlio.” disse lei.
“È un bravo bambino.
Mia figlia invece è quella bambina in bicicletta, con il vestito bianco.” rispose l’uomo.
Poco dopo, guardando l’orologio, il padre della piccola si alzò per andare via:

“Che ne dici Melissa, ce ne andiamo?”

La figlia rispose pregandolo di rimanere ancora altri cinque minuti al parco.
Senza dire altro, l’uomo annuì tornando a sedersi sulla panchina.
I cinque minuti chiesti dalla bambina passarono in fretta e puntuale l’uomo le chiese nuovamente: “Andiamo?”
“Ancora cinque minuti papà, solo cinque minuti!” disse la bambina.
Il papà sorridendo rispose “Okay!”

La donna, stupita della calma dell’uomo gli disse:

“Caspita, lei è davvero un padre molto paziente!”
A quel punto l’uomo sorrise ancora…
“Il fratello di Melissa è stato ucciso da un automobilista ubriaco l’anno scorso.
Non abbiamo trascorso molto tempo insieme, e adesso darei qualunque cosa pur di stare cinque minuti con lui.
Ho promesso a me stesso che non avrei ripetuto quel terribile errore con Melissa…

… Lei crede che le vengano concessi altri cinque minuti per giocare…

La verità è che sono io a concedermi altri cinque minuti per vederla giocare!”

Con poche parole l’uomo è riuscito ad affrontare una questione molto importante:
nella vita non ci si deve mai lasciar sopraffare dagli impegni lavorativi e dalla carriera, a scapito degli affetti e di tutto ciò che è veramente importante.
Spesso non si ha una seconda possibilità!

Brano senza Autore

Lettera di una moglie al marito con una risposta esilarante

Lettera di una moglie al marito con una risposta esilarante

La moglie scrive:

Caro marito, ti scrivo questa lettera per dirti che ti lascio per qualcosa di meglio.
Sono stata una brava moglie per te per sette anni e non devo dimostrartelo.
Queste due ultime settimane sono state un inferno.
Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che oggi ti sei licenziato e questa è stata solo la tua ultima cazzata.
La settimana scorsa sei tornato a casa e non hai notato che ero stata a farmi i capelli e le unghie, che avevo cucinato il tuo piatto preferito ed indossavo una nuova marca di lingerie.

Sei tornato a casa e hai mangiato in due minuti, e poi sei andato subito a dormire dopo aver guardato la partita.

Non mi dici più che mi ami, non mi tocchi più.
Che tu mi stia prendendo in giro o non mi ami più, qualsiasi cosa sia, io ti lascio.
Buona fortuna!
Firmato: la tua ex moglie
P.S. Se stai cercando di trovarmi, non farlo:
tuo fratello e io stiamo andando a vivere a Rimini insieme.

Il marito risponde:

Cara ex moglie, niente ha riempito la mia giornata come il ricevere la tua lettera.
È vero che io e te siamo stati sposati per sette anni, sebbene l’ideale di brava moglie, a patto che esista, sia molto lontano da quello che tu sei stata.
Guardo lo sport così, tanto per cercare di affogarci i tuoi continui rimproveri.
Va così male che non può funzionare.
Ho notato quando ti sei tagliata tutti i capelli la scorsa settimana, e la prima cosa che ho pensato è stata:

“Sembri un uomo!”

Mia madre mi ha insegnato a non dire nulla se non si può dire niente di carino.
Hai cucinato il mio piatto preferito, ma forse ti sei confusa con mio fratello, perché ho smesso di mangiare maiale sedici anni fa.
Sono andato a dormire quando tu indossavi quella nuova lingerie perché l’etichetta del prezzo era ancora attaccata:
ho pregato fosse solo una coincidenza il fatto di aver prestato a mio fratello 50 euro l’altro giorno e che la tua lingerie costasse 49,99 euro.
Nonostante tutto questo, ti amavo ancora e sentivo che potevamo uscirne.
Così quando ho scoperto che avevo vinto alla lotteria 10 milioni di euro, mi sono licenziato e ho comprato due biglietti per la Giamaica.

Ma quando sono tornato tu te ne eri andata.

Penso che ogni cosa succeda per una precisa ragione.
Spero tu abbia la vita piena che hai sempre voluto.
Il mio avvocato ha detto, vista la lettera che hai scritto, che non avrai un centesimo da me.
Abbi cura di te!
Firmato: ricco come il demonio e libero.
P.S. Non so se te l’ho mai detto ma mio fratello, prima di chiamarsi Carlo…
si chiamava Carla: spero che questo non sia un problema.

Brano senza Autore, tratto dal Web