Essere Felice


Essere Felice

Puoi avere difetti, vivere con ansia e qualche volta essere irritato/a, ma non dimenticarti che la tua vita è la più grande impresa del mondo.
Solo tu puoi evitare che vada in fallimento.
Ci sono molte persone che hanno bisogno di te, ti ammirano, e si tormentano per te.
Sarebbe bello che tu ricordassi sempre che essere felice non è avere un cielo senza tempeste, strade senza incidenti, lavori senza fatiche, relazioni senza delusioni.
Essere felice è trovare la forza nel perdono, la speranze nelle battaglie, la sicurezza nella paura, l’amore nei distacchi.

Essere felice…

Non è solo valorizzare il sorriso, ma riflettere sopra la tristezza.
Non è solo commemorare il successo, ma imparare la lezione dai fallimenti.
Non è solo allietarsi degli applausi, ma trovare allegria nell’anonimato.

Essere felice è riconoscere che vale la pena di vivere la vita, malgrado tutte le sfide.
Essere felice non è opera del destino, ma una conquista di chi sa viaggiare dentro il suo proprio essere.
Essere felice è abbandonare i problemi e diventare autore della Propria storia.

Essere felice…

È attraversare deserti, ma essere capaci di incontrare un’oasi nel profondo della tua anima e ringraziare Dio ogni giorno per il miracolo della vita.
È non avere paura dei propri sentimenti.
È saper parlare di te stesso/a.
È avere coraggio di accettare un “No!”
È avere la forza di accettare una critica, anche se ingiusta.
È baciare il marito/la moglie, i figli, sostenere i genitori e vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci hanno ferito…

Essere felice …

È lasciar vivere libero il bimbo allegro e semplice che dimora dentro di noi
È avere la maturità per dire “Ho sbagliato!”
È avere il coraggio di dire “Perdonami!”
È avere la sensibilità di dire “Ho bisogno di te!”
È avere la capacità di dire “Ti amo!”

Desidero che la vita sia un cantiere di opportunità affinché tu sia felice…
Che nelle tue primavere tu sia amante dell’allegria.
Che nei tuoi inverni tu sia amico/a della saggezza.
E, quando sbaglierai strada, ricominci tutto di nuovo, così sarai ogni volta più innamorato/a della vita.

E scoprirai che…

… Essere felice…
Non è avere una vita perfetta, ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza, usare le perdite per rafforzare la pazienza, usare le foglie per scolpire la serenità.
È usare il dolore per raffinare il piacere!
È usare gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza!
È non abbandonare mai te stesso/a!
È non rinunciare mai alle persone che ami.
È non rinunciare mai alla felicità, perché la vita è uno spettacolo imperdibile.
E tu una persona speciale!

Brano senza Autore, tratto dal Web

Se un giorno incontri qualcuno…


Se un giorno incontri qualcuno…

Un giorno un vecchio mi disse:
“Quando incontri qualcuno, e questo qualcuno ti fa fermare il cuore per alcuni secondi:
fai attenzione, questo qualcuno potrebbe essere la persona più importante della tua vita.
Se gli occhi si incrociano e in quel momento c’è la stessa luce intensa tra loro:
stai allerta, può essere la persona che stai aspettando dal giorno che sei nato.
Se il tocco delle labbra è stato intenso, se il bacio è stato appassionante e gli occhi si sono riempiti di acqua in quel momento:

rifletti, c’è qualcosa di magico tra voi.

Se il primo e l’ultimo pensiero del giorno è per quella persona, se il desiderio di stare insieme arriva a stringerti il cuore:
ringrazia Dio, ti ha mandato un dono divino… l’amore.
Se un giorno doveste chiedere perdono l’uno a l’altro per qualche motivo e in cambio ricevere un abbraccio, un sorriso, una carezza fra i capelli e i gesti varranno più di mille parole:
arrenditi, voi siete fatti l’uno per l’altro.
Se per qualche motivo fosse triste, se la vita le avesse inflitto un colpo e tu sarai lì a soffrire il suo dolore, a piangere le sue lacrime e asciugarle con affetto: che cosa meravigliosa!

Lei potrà contare su di te in qualsiasi momento della vita.

Se riesci col pensiero a sentire l’odore della persona come se si trovasse al tuo fianco, e se la trovi meravigliosamente bella anche quando indossa un vecchio pigiama, ciabatte e ha i capelli arruffati.
Se non riesci a lavorare per tutto il giorno, emozionato per l’appuntamento che avete…
Se non riesci ad immaginare in nessun modo un futuro senza quella persona, e se hai la certezza che la vedrai invecchiare e, anche così, sei convinto che continueresti ad essere pazzo per lei.

Se preferiresti morire prima di vedere l’altra andarsene… allora vuol dire che l’amore è entrato nella tua vita!

E’ un dono!”
Poi sorrise e mi disse:
“Molte persone si innamorano molte volte nella vita, ma poche amano o trovano un amore vero.
A volte lo incontrano e non prestano attenzione a questi segnali, e lo lasciano passare senza accadere veramente.
E’ libero arbitrio.
Per questo, presta attenzione ai segnali, non lasciare che le follie del quotidiano ti rendano cieco alla miglior cosa della vita: l’amore!
Quello che è sincero non cambia mai!”

Brano di Carlos Drummond de Andrade

Ci vediamo all’Inferno!


Ci vediamo all’Inferno!

Edoardo pensava a due sole cose mentre entrava nel locale, quel locale che aveva conosciuto cinque anni prima e che era diventato casa sua.
Pensava per prima cosa a lei, al suo sorriso, al color cielo dei suoi occhi, al suono della sua risata.
Pensava a come l’aveva conosciuta, in quella notte di neve sulla spiaggia.
Doveva già capirlo che c’era qualcosa di speciale, doveva capirlo perché lì non nevicava mai.
Invece, quella sera, fioccava come nelle notti di natale di un qualsiasi paese di montagna.
Edoardo pensava a come si era innamorato di lei, inevitabilmente e perdutamente, mentre saliva le scale che lo conducevano al piano superiore del locale.
Quando si ritrovò davanti alla porta nera dell’ufficio prese un lungo respiro prima di entrare.
La seconda, unica cosa, a cui pensava Edoardo era che doveva salvare lei.
«A cosa devo l’onore?» l’uomo alto e robusto non si girò, rimase concentrato a preparare un cocktail al piccolo piano bar.

«Lo sai perché sono qui!»

L’uomo sospirò prima di posare il bicchiere che aveva tra le mani e girarsi per vedere la faccia di Edoardo piena di rabbia e rancore.
«Ne abbiamo già parlato ragazzo.
Ti devo ricordare che hai firmato un contratto?»
No, non doveva!
Edoardo ricordava bene il giorno in cui fece uno stupido patto col diavolo.
Si era fatto ingannare, cadendo nella rete di chi prometteva denaro e donne.
Aveva firmato perché il “lavoro” che quell’uomo in giacca e cravatta gli proponeva non gli sembrava poi così malvagio.
Corrompere anime, portarle a perdersi nei vizi umani.
Edoardo aveva creduto a quell’uomo, lo stesso che adesso aveva di fronte.
Doveva saperlo che fare un patto col diavolo non portava a nulla di buono.
«Perché lei? Ci sono miliardi di persone nel mondo. Perché lei?»
«Perché è pura. Per te sarà facile vista la situazione.»
«No, mi rifiuto. Non lo farò!»
«Non puoi rifiutarti!»
Edoardo scuoteva con forza la testa.
Il diavolo, divertito, iniziò a ridere.
«Prendi me!»

«Ma tu sei già mio!»

Fu allora che qualcosa scattò nella mente di Edoardo.
Un’idea tanto insana quanto geniale.
«Hai ragione.» disse, sfilando la pistola dal fodero che aveva sempre imparato a portare con se.
Quando la puntò contro l’uomo quest’ultimo si mise a ridere ancora di più di prima. «Lo sai che non funziona?»
«Lo so!»
«Lo sai che non puoi uccidermi?»
«Lo so!»
Edoardo sapeva bene che nessun arma umana poteva anche solo scalfire il diavolo.
Lo sapeva, ma ricordava una sola cosa importante in quel momento.
Ricordava quel punto del contratto che cinque anni prima gli aveva fatto salire un brivido lungo la schiena, quello che diceva chiaramente “Per tutta la vita”.
Edoardo lo ricordava bene, lo aveva inciso nella sua mente, e quando spostò la canna della pistola sulla propria tempia sapeva esattamente cosa doveva fare.
«Ci vediamo all’inferno!»

Brano di Giulia Zappalà