I Quattro Principi della Spiritualità insegnati in India


I Quattro Principi della Spiritualità insegnati in India

Il Primo Principio afferma:

Chiunque sia colui che incontri, è quello giusto.
Ciò significa che nessuno entra nella nostra vita per puro caso.
Tutti quelli che ci circondano, tutti quelli con cui interagiamo, rappresentano qualcosa, ci insegnano qualcosa o ci aiutano a migliorare la nostra condizione attuale.

Il Secondo Principio afferma:

Qualsiasi cosa è successa, è l’unica cosa che poteva succedere.
Nulla, assolutamente nulla di ciò che abbiamo vissuto poteva essere diverso.
Nemmeno il dettaglio meno importante.
Non vi è alcun “Se solo lo avessi fatto diversamente, allora sarebbe stato diverso.”
No. Quello che è successo è l’unica cosa che poteva succedere e doveva succedere perché potessimo apprendere la lezione per andare avanti nella vita.
Ogni singola situazione della nostra vita è assolutamente perfetta, anche quando sfida la nostra comprensione e il nostro ego.

Il Terzo Principio afferma:

Ogni volta che inizia qualcosa, è il momento giusto.
Tutto inizia esattamente nel momento giusto, né prima né dopo.
Quando siamo pronti per qualcosa di nuovo nella nostra vita, ciò è là, pronto per iniziare.

Il quarto Principio afferma:

Ciò che è finito, è finito.
E’ semplice. Quando qualcosa nella nostra vita finisce, aiuta la nostra evoluzione.
Per questo, arricchiti dall’esperienza recente, è meglio lasciarlo andare e proseguire in avanti il nostro cammino.

Credo non sia una coincidenza che tu stia leggendo questo.
Se queste parole ti colpiscono, è perché tu hai le qualità per comprendere che neanche un solo fiocco di neve cade accidentalmente nel posto sbagliato!

Brano senza Autore, tratto dal Web

Dove è la felicità?


Dove è la felicità?

Il Cuore si rivolse al Vento:
“Tu che soffi sulle foreste più fitte, ti prego, dimmi dove è la felicità!”
Il Vento soffiò, soffiò, soffiò ovunque, ma non la trovò.

Il Cuore si rivolse al Sole:

“Tu che splendi sulle montagne più alte, ti prego, dimmi dove è la felicità!”
Il Sole guardò, guardò, guardò ovunque, ma non la trovò.

Il Cuore si rivolse all’Acqua:

“Tu che raggiungi anche le terre più lontane, ti prego, dimmi dove è la felicità!”
Ma neanche l’Acqua poté aiutarlo.
Il Cuore si rattristò.
Pianse, dicendo:

“Allora la felicità non esiste!”

In quel momento la Luna si affacciò da dietro una nuvola e facendo capolino sorrise:
“Non puoi cercare la felicità, la puoi solo trovare… è dentro di te!”

Leggenda popolare del popolo amazzonico Anambè.
Brano senza Autore, tratto dal Web

La pizza Armonia. (Le cose belle della vita)


La pizza Armonia.
(Le cose belle della vita)

C’era una volta una pizzeria piccola piccola, in una viuzza stretta stretta.
La pizzeria aveva una porticina a vetri e un campanellino, che tintinnava appena.
In quella bottega si conoscevano tutti i segreti della vera pizza e facevano la pizza più buona del mondo!
Mattia un giorno passò davanti alla vetrina della pizzeria.
Non aveva voglia di rientrare a casa:
erano due sere che a cena, in famiglia, il clima era teso e pesante;
il suo papà masticava voracemente, la sua mamma aveva gli occhi rossi e non parlava;
la sorellina Alice, di cinque anni, guardava l’uno e l’altra, con i suoi verdi occhioni da uccellino spaurito.

Mattia parlava, parlava di tutto, ma nessuno lo ascoltava.

Così, trovandosi davanti all’insegna della pizzeria, Mattia si fermò a leggere:
la prima pizza in elenco si chiamava Armonia.
Entrò, e il vecchietto che stava al banco, lo salutò con un sonoro:
“Buongiorno!”
“Vorrei prenotare una pizza Armonia, formato famiglia… Per questa sera.” disse.
“Gli ingredienti base, li mettiamo noi.” rispose l’anziano pizzaiolo, che poi aggiunse:
“Tu devi portarmi da casa alcuni altri elementi indispensabili!”
“Che cosa?”
“Procurati un secchio, riempilo di tutte le cose belle che trovi, poi portalo qui. Vedrai…”

Mattia corse a casa.

La mamma lo vide entrare in cucina come un tornado e ritornare, poco dopo, con un grosso secchio di plastica blu.
Mattia le mise il secchio sotto il naso.
“Mamma, per piacere, metti un bacio nel secchio!”
Sbalordita e sorpresa, la mamma di Mattia mandò un bacio nel secchio.
Mattia sparì di corsa.
Cominciò a raccogliere tutte le cose belle che trovava:
una bella foglia verde, gli spruzzi della fontana, un po’ di tramonto, due nuvole color arancio, una preghiera della nonna, una carezza del nonno, il riflesso smeraldo degli occhioni verdi di Alice, il ricordo di un bel voto preso a scuola, l’abbaiare di un cane, un “Bravo!” ricevuto dal papà…
Alla fine, trafelato, il ragazzo tornò nella pizzeria portando con sé il secchio, che pesava!
“Hai fatto proprio un buon lavoro!” disse il pizzaiolo “Ma, manca una cosa!”
“Che cosa?” chiese Mattia.

“Una cosa molto semplice: un tuo sorriso!”

Mattia si chinò sull’orlo del secchio e si rispecchiò nell’acqua che aveva raccolto.
Felice, fece il più smagliante sorriso di cui fosse capace.
L’anziano prese il secchio e lo inclinò versando tutto nell’impasto della pizza che aveva preparato.
Allargò, appiattì, guarnì e infine infornò la pizza.
La piccola pizzeria si riempì subito di un profumo delizioso.
Mattia corse a casa tenendo nelle braccia l’enorme confezione di pizza.
Appena varcato l’uscio gridò:
“Mamma, non preparare niente per cena!

Ho portato la pizza!”

La mamma fece per protestare, ma il profumo della pizza e l’entusiasmo di Mattia la riempirono di tenerezza.
“La pizza! Che bello!” disse Alice, contenta, battendo le mani.
Il papà arrivò a tavola un po’ imbronciato, ma il profumo della pizza gli fece mutare l’espressione, e in volto gli si allargò un sorriso.
Il profumo era buonissimo, ma il gusto della pizza era ancora migliore.
Tutti mangiarono, ridendo e scherzando.
Alla fine il papà appoggiò una mano sul braccio della mamma, e disse:
“Avete mai visto una mamma così bella e radiosa?”
Mattia non si era mai sentito così felice!

Brano senza Autore

Arriverà la persona che…


Arriverà la persona che…

Arriverà la persona che saprà amare tutti i tuoi difetti, più dei tuoi pregi, senza farteli pesare.
Ti farà sentire la persona più importante del mondo riuscendoti quasi a convincere di esserla.

Ti amerà senza riserve,

strappandoti un sorriso nei momenti più bui.
Sarà quella persona che non andrà via quando glielo chiederai, perché capirà che è proprio in quel momento che ne hai più bisogno.

Arriverà in punta di piedi,

quando meno te lo aspetti, quando non credevi più all’amore.

Arriverà per ricordarti che

nella vita non bisogna mai perdere la speranza.
Perché se hai pazienza, tutto arriva.

Brano senza Autore, tratto dal Web

Vivi la vita


Vivi la vita

La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.

La vita è una sfida, affrontala.

La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.

La vita è amore, godine.

La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.

La vita è una lotta, accettala.

La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.

Brano di Madre Teresa di Calcutta

Chi invitiamo? Quale sarà la nostra scelta? La Favola dell’Amore


Chi invitiamo? Quale sarà la nostra scelta?
La Favola dell’Amore

Una donna stava innaffiando il giardino della sua casa quando vide tre vecchietti con i loro anni di esperienza che stavano di fronte al suo giardino.
Ella non li conosceva e disse:
“Non mi sembra di conoscervi, ma dovrete essere affamati.
Vi prego, entrate in casa così che mangiate qualcosa.”
Essi domandarono:
“Non c’è l’uomo di casa?”
“No!” rispose lei “Non è in casa.”

“In tal caso, non possiamo entrare!” dissero.

All’imbrunire, quando il marito rincasò, ella gli raccontò tutto ciò che le era capitato.
“Allora, dì loro che son rientrato e, dunque, invitali pure ad entrare!” disse il marito.
La donna uscì per invitare i tre uomini a casa.
“Non possiamo entrare tutti e tre insieme in una casa!” spiegarono i vecchietti.
“Perché?” volle sapere lei.
Uno degli uomini indicò uno dei suoi amici e spiegò:
“Il suo nome è Ricchezza.”

Subito dopo indicò l’altro.

“Il suo nome è Successo ed io mi chiamo Amore.
Adesso va’ dentro e decidi con tuo marito quale di noi tre desiderate invitare a casa vostra.”
La donna entrò in casa e raccontò a suo marito tutto ciò che i tre uomini le avevano detto.
Lui si rallegrò e disse:
“Che bello!
Se è così, allora invitiamo Ricchezza, che venga e riempia la nostra casa!”

Sua moglie non era d’accordo:

“Caro, perché non invitiamo Successo?”
La figlia della coppia stava ascoltando dall’altra parte della casa ed entrò di corsa esclamando:
“Non sarebbe meglio far entrare Amore?
Così la nostra famiglia sarebbe piena di amore.”
“Prendiamo in considerazione il consiglio di nostra figlia!” disse il marito alla moglie.
“Va’ fuori ed invita Amore perché sia nostro ospite.”
La moglie uscì chiese loro:
“Chi di voi è Amore?

Che venga, per favore, e sia il nostro invitato.”

Amore si alzò dalla sua sedia e cominciò ad avanzare in direzione della casa.
Anche gli altri due si alzarono e lo seguirono.
Alquanto sorpresa, la signora chiese a Ricchezza e a Successo:
“Io ho invitato solo Amore: perché venite anche voi?”
I tre replicarono insieme:
“Se avessi invitato Ricchezza o Successo gli altri due sarebbero rimasti fuori, ma giacché hai invitato Amore, dovunque egli vada, noi andiamo con lui.”
Dove c’è amore, c’è anche ricchezza e successo.

Brano senza Autore, tratto dal Web

Voglio ringraziare tutte le persone che…


Voglio ringraziare tutte le persone che…

Tutte le persone che sono passate o passeranno nella nostra vita sono importanti per la nostra crescita, perché tutte indistintamente ci lasciano qualcosa.
Non importa, se quello che raggiunge la nostra mente e il nostro cuore non è sempre di nostro gradimento, la cosa veramente importante, sarà tutto quanto noi riusciremo a trarre dal loro passaggio.

Ogni loro parola, ogni loro gesto, tornerà utile per comprendere e imparare qualcosa di nuovo.

Impariamo ad ascoltare, impariamo a guardare, impariamo a sentire e in ognuna di quelle persone, troveremo una parte di noi, una parte che forse non riteniamo nostra, ma che è lì ad insegnarci tutto quello che non vorremmo mai essere o diventare in futuro.

Gli eventi, gli incontri e tutto quanto si muove intorno a noi non

avviene mai a caso, c’è sempre una ragione, magari non facile da accettare, oppure troppo bella per non essere presa al volo, ma questo non cambia lo stato delle cose e lo scopriremo se impareremo a pensare alle ragioni che possono aver mosso tali evenienze.

Per questo motivo voglio ringraziare tutte le persone che

hanno avuto anche solo una piccola parte nella mia esistenza e dalle quali ho avuto l’opportunità di imparare molto.

Brano tratto dal libro “Ho chiesto perdono a mio figlio.” di Rossella Pirovano

Una bellissima dichiarazione d’Amore


Una bellissima dichiarazione d’Amore

Lui: Heyy, ciao.
Lei: Ciao.
Lui: Che fai?
Lei: Disegno, tu?
Lui: Penso. Cosa disegni?
Lei: Il ragazzo che mi piace. Tu a cosa pensi?

Lui: Alla ragazza che mi piace.

Lei: Deve essere fortunata a stare nei tuoi pensieri.
Lui: Si può dire lo stesso per il tuo lui.
Lei: Ma (con il cuore a mille) lei la conosco?
Lui: Chi lei?
Lei: La ragazza! Non fare lo scemo! Dai.

Lui: Ah… Si, ed anche molto!

Lei: Ah… (cercando di trattenere le lacrime)
Lui: Le ho scritto un messaggio con una bomboletta sotto casa sua.
Lei: Che c’era scritto nel messaggio?
Lui: Esci fuori.
Lei uscì e lesse il messaggio:
“Sei il primo e l’unico pensiero che mi assilla la mente, e l’ultimo che vorrei dimenticare.

Ti amo!”

Non vedendolo, si guardò intorno per cercarlo ma non lo trovò!
Ad un tratto si sentì abbracciare da dietro le spalle.
Era lui, con una rosa in mano.
La baciò sul collo e poi le disse:
“Io, a confronto di tutti gli altri, Ti Amo!”

Brano senza Autore, tratto dal Web

Il Test dei Tre Setacci di Socrate


Il Test dei Tre Setacci di Socrate

Nell’antica Grecia Socrate aveva una grande reputazione di saggezza.
Un giorno qualcuno andò a trovare il grande filosofo, e gli disse:
“Sai cosa ho appena sentito sul un amico?”
“Un momento!” rispose Socrate “Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.”

“I tre setacci?”

“Ma si,” continuò Socrate “prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire.
Lo chiamo il test dei tre setacci.
Il primo setaccio è la verità.
Hai verificato se quello che mi dirai è vero?”
“No! ne ho solo sentito parlare…”
“Molto bene.

Quindi non sai se è la verità.

Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà.
Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?”
“Ah no! Al contrario.”
“Dunque,” continuò Socrate “vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere.

Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell’utilità.
E’ utile che io sappia cosa mi avrebbe fatto questo amico?”

“No, davvero!”

“Allora,” concluse Socrate “quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo?”

Brano senza Autore, tratto dal Web

Il negozio di musica. (Domani potrebbe essere troppo tardi!)


Il negozio di musica.
(Domani potrebbe essere troppo tardi!)

C’era una volta un ragazzo nato con una grave malattia, una malattia di cui non si conosceva la cura.
Aveva 17 anni, ma poteva morire in qualsiasi momento.
Visse sempre in casa sua, con l’assistenza di sua madre, ma un giorno stanco di stare in casa decise di uscire almeno una volta.
Chiese il permesso a sua madre e lei accettò.
Camminando nel suo quartiere vide diversi negozi e passando per un negozio di musica, guardando dalla vetrina, notò la presenza di una tenera ragazza della sua età.
Fu amore a prima vista.
Aprì la porta ed entrò guardando nient’altro che la ragazza, e avvicinandosi poco a poco, arrivò al bancone dove c’era quell’adorabile fanciulla.
Lei lo guardò e gli disse sorridente:

“Posso aiutarti?”

Nel frattempo egli pensava che era il sorriso più bello che avesse mai visto nella sua vita e sentì il desiderio di baciarla.
Balbettando le disse: “Mi piacerebbe comprare un CD!”
Senza pensarci, prese il primo che vide e le diede i soldi.
“Vuoi che te lo impacchetti?” chiese la ragazza sorridendo di nuovo.
Egli rispose di si annuendo; lei andò nel magazzino, tornò con il pacchetto e glielo consegnò.

Lui lo prese ed uscì dal negozio.

Tornò a casa e da quel giorno in poi andò al negozio ogni giorno per comprare un cd.
Faceva fare il pacchetto sempre alla ragazza e poi tornava a casa per riporlo nell’armadio.
Egli era molto timido per invitarla ad uscire e nonostante provasse non ci riusciva.
Sua madre si interessò alla situazione e lo spronò a tentare, così egli il giorno seguente si armò di coraggio e si diresse al negozio.
Come tutti i giorni comprò un altro cd e come sempre lei gli fece una confezione.
Lui prese il cd e, in un momento in cui la ragazza era distratta, posò rapidamente un foglietto con il suo numero di telefono sul bancone; dopodiché uscì di corsa dal negozio.

Il giorno dopo squillò il telefono.

Sua madre rispose: “Pronto?”
Era la ragazza che chiedeva di suo figlio; la madre afflitta cominciò a piangere mentre diceva:
“Non lo sai?… è morto ieri!”
Ci fu un silenzio prolungato interrotto dai lamenti della madre.
Più tardi la madre entrò nella stanza del figlio per ricordarlo.
Decise di iniziare dal guardare tra la sua roba, aprì l’armadio e con sorpresa si trovò di fronte ad una montagna di cd impacchettati.

Non ce ne era nemmeno uno aperto.

Le procurò una curiosità vederne tanti che non resistette: ne prese uno e si sedette sul letto per guardarlo; facendo ciò, un biglietto uscì dal pacchettino di plastica.
La madre lo raccolse per leggerlo, diceva:
“Ciao, sei bellissimo! Ti andrebbe di uscire con me? TVB… Sofia.”
La madre emozionata ne aprì altri e trovò altri bigliettini: tutti dicevano la stessa cosa.

Brano senza Autore, tratto dal Web