L’ostrica e la perla
Un’onda portò tra le valve dell’ostrica un granellino di sabbia.
L’ostrica si scosse infastidita, ma non riuscì in alcun modo a espellerla.
Anzi, più si muoveva, più l’intrusa si insinuava in profondità e la tormentava.
L’ostrica iniziò a preoccuparsi:
il granellino di sabbia la irritava e le prudeva.
La poveretta non riusciva neppure più a dormire:
passava il tempo a lamentarsi e tutto il vicinato stelle marine,
granchi e ricci di mare non la poteva più sopportare.
“Non agitarti!” le dicevano, “Non vedi che non c’è nulla da fare?”
Vedendo infine che tutta la sua ansia e la sua agitazione non facevano che peggiorare le cose, anche lei si mise il cuore in pace e trovò, dentro di sé, un angolino per quell’ospite scomodo.
“Sta bene!” disse al granellino,
“Se non posso mandarti via, d’ora in avanti ti tratterò come un ospite speciale!”
L’ostrica, da quel giorno, non solo s’accorse che il sassolino non le faceva più male e non la infastidiva più, ma sentiva anche che qualcosa di raro e prezioso cresceva dentro di lei.
Protetta dalla conchiglia, infatti, una bellissima perla liscia e splendente chiudeva nel suo cuore il granellino di sabbia grigio e insignificante.